LA GUERRA VOLUTA DALL’OLIGARCHIA FINANZIARIA STA ARRIVANDO
La guerra voluta dall’oligarchia finanziaria sta arrivando. Gli Usa hanno consegnato la loro sovranità a una banda di oligarchi finanziari. Credete quello che volete ma la verità è che l’economia globale è in coma irreversibile.
di Cinzia Palmacci
Paul Craig Roberts, l’ex Assistente Segretario del Tesoro sotto la presidenza Reagan, ex direttore del Wall Street Journal, citato da “Chi è chi” in America come uno dei 1.000 più influenti pensatori politici del mondo, economista PhD, ha scritto un articolo circa l’accumulo di ostilità tra Stati Uniti e Russia intitolato semplicemente: “La Guerra sta arrivando”.
Nell’articolo, Roberts osserva: “Come riportato da Tyler Durden di Zero Hedge, la risposta russa alla sentenza extra-legale di un giudice corrotto nei Paesi Bassi, che non aveva alcuna giurisdizione sul caso su cui si è pronunciato, con il trasferimento di 50 miliardi di dollari da parte del governo russo agli azionisti della Yukos, un ente corrotto che stava saccheggiando la Russia e evadendo le tasse, la dice lunga”. Alla domanda su cosa la Russia avrebbe fatto riguardo la sentenza, un consigliere del presidente Putin ha risposto: “C’è una guerra in arrivo in Europa”. Pensate davvero che questi regolamenti abbiano significato?”. Secondo il miliardario hedge fund manager Kyle Bass: “Trilioni di dollari di debiti saranno ristrutturati e milioni di risparmiatori finanziariamente prudenti perderanno una percentuale rilevante del loro potere d’acquisto reale esattamente al momento sbagliato nella loro vita. Ancora una volta, il mondo non finirà, ma il tessuto sociale delle nazioni dissolute sarà allungato e in alcuni casi strappato. Purtroppo, guardando indietro nella storia economica, troppo spesso la guerra è la manifestazione di una semplice entropia economica giocato alla sua logica conclusione. Noi crediamo che la guerra sia una conseguenza inevitabile della attuale situazione economica globale”. L’ex analista tecnico di Goldman Sachs, Charles Nenner, che conta importanti hedge fund, banche, società di brokeraggio, e high net worth individuals come clienti, dice che ci sarà “una grande guerra”, che guiderà il Dow Jones a 5.000$. Il promotore ed investitore veterano James Dines ipotizza una guerraepocale come le guerre mondiali I e II, a partire dal Medio Oriente. L’economista e gestore degli investimenti Marc Faber asserisce che il governoamericano comincerà nuove guerre in risposta alla crisi economica:
“La prossima cosa che il governo farà per distrarre l’attenzione della gente sulle cattive condizioni economiche sarà iniziare una guerra da qualche parte”.”Se l’economia globale non recupera, di solito la gente va in guerra”.
Martin Armstrong, che ha gestito fondi di investimento sovrani multi-miliardari, ha scritto: “Il nostro più grande problema è che la burocrazia vuole una guerra. Questo distrarrà tutti dalla NSA e giustificherà quello che hanno fatto. Hanno bisogno di un diversivo per il declino economico che sta arrivando”. Armstrong ha scritto un pezzo molto esplicito dal titolo “Perché andremo in guerra con la Russia”, e un altro oggi che dice, “Prepariamoci per la terza guerra mondiale”. Che cosa sta causando lo scivolamento verso la guerra? Inizialmente, ci crediate o no, una causa è che molti economisti influenti e molti opinionisti mantengono la convinzione screditata che la guerra sia un bene per l’economia. Anche se della Seconda Guerra Mondiale si dice spesso che abbia portato il mondo fuori dalla depressione economica, e
nonostante qualcuno sia ancora convinto che il capitalismo ha bisogno di guerre e che, al contrario, senza di esse il pericolo di recessione sia sempre in agguato, tuttavia oggi sappiamo che tutto questo è pura follia. Il boom economico del 1990 ha dimostrato che la pace è economicamente meglio di una guerra. La guerra del Golfo del 1991 dimostrò che oggi le guerre possono essere devastanti per un’economia. Tuttavia, gli storici dicono che gli imperi in declino tendono ad attaccare i loro rivali in crescita, così il rischio di una guerra mondiale è in aumento perché gli Stati Uniti si sentono minacciatidall’impero nascente della Cina. Il governo degli Stati Uniti considera la rivalità economica una base per la guerra. Pertanto, gli Stati Uniti stanno utilizzando sistematicamente l’esercito per contenere la crescente influenza
economica della Cina. Intanto, la crisi tra Stati Uniti e Corea del Nord sta destando allerta e preoccupazione in tutta la comunità internazionale. E dopo le minacce del Paese asiatico di mettere in atto un attacco preventivo, la Cina ha allertato la sua aviazione. La mediazione tra questi tre paesi appare sempre più improbabile perché ognuno ha interesse ad ottenere concessioni reciproche che difficilmente otterrà diplomaticamente.
GLI STATI UNITI SONO OSTAGGIO DELL’OLIGARCHIA FINANZIARIA
Gli USA hanno consegnato la loro sovranità a una banda di oligarchi finanziari. Non avendo nessuno cui rendere conto, questo gruppo di potere americano (e per certi versi internazionale) ha mandato in rovina le finanze del paese, creando livelli insostenibili di indebitamento, distruggendo i risparmi e il sistema previdenziale, svalutando la moneta e così via. Ora,supponiamo che un’oligarchia finanziaria si sia impossessata del controllo del paese e, non essendo in grado di controllare i propri appetiti, lo stia portando alla rovina. Avrebbe allora senso per la suddetta oligarchia, avere a disposizione un qualche genere di piano di sicurezza per quando crollerà l’intero castello di carta finanziario. Idealmente, questo piano dovrebbe eliminare qualunque possibilità di rivolta delle masse oppresse, e consentire all’oligarchia di mantenere in sicurezza il possesso della propria ricchezza. La pace va bene finché si può placare il popolino con panem et circenses, ma quando una calamità finanziaria provoca una voragine economica e panem et circenses scarseggiano, una possibilità a portata di mano è la guerra. Qualunque motivo andrà bene, siano terroristi stranieri, la Grande e Malvagia Russia, o gli alieni dallo spazio. Il successo militare non è importante, il fallimento va ancora meglio del successo per il mantenimento dell’ordine, poiché rende possibile l’imposizione di varie misure d’emergenza per la sicurezza. Hanno già avuto luogo varie “sessioni di allenamento” come l’occupazione militare di Boston in seguito alla messa in scena delle bombe alla maratona. L’infrastruttura di sorveglianza e il complesso industrial-carcerario parzialmente privatizzato sono già in grado di porre in stato di detenzione gli indesiderabili. Un fallimento davvero enorme, regalerebbe la motivazione perfetta per passare all’economia di guerra, all’imposizione della legge marziale, alla soppressione del dissenso, alla messa fuori legge delle attività politiche “estremiste” e così via. Pertanto, forse dovremo aspettarci proprio questo. Il crollo finanziario è già in preparazione, ed è solo questione di tempo perché si manifesti, e precipiti in un collasso commerciale in cui tutte le catene di forniture mondiali smetteranno di funzionare. Si resisterà al collasso politico, e il modo per farlo dovrà iniziare più guerre possibili, che producano una grossa ricaduta di fallimenti da utilizzare come motivazione per ogni genere di “misure d’emergenza”, tutte indirizzate a un solo fine: sopprimere la ribellione e mantenere al potere il ceto oligarchico. Al di fuori degli USA sembrerà che gli Americani distruggano qualunque cosa: Stati, beni materiali, passanti innocenti, perfino se stessi. L’America fallirà anche nel suo intento di fallire. Speriamo solo che ci sia qualcosa che possiamo fare per
contribuire affinché questo fallimento accada il più presto possibile. Credete quello che volete, ma la verità è che l’economia globale è in coma
irreversibile e il suo crollo imminente.