Don Mario, parroco di una frazione dell’isola di Sant’Erasmo, nella Laguna, spiega: “A volte non ci sono più di due persone a messa, inutile tenere aperto”. Alle Vignole abitano solo 40 persone
Venezia e le isole della laguna sono una delle mete preferite a Pasqua, ma chi ci va, evidentemente, non ha la messa del giorno della Resurrezione in cima ai pensieri. E così, don Mario Sgorlon, 60 anni, parroco di Sant’Erasmo, la grande e fuori dal tempo “isola giardino” davanti al Lido di Venezia, in questi giorni ha attaccato al portone della sua chiesa, nella frazione de Le Vignole, un cartello mesto ma eloquente sullo stato della fede: “La messa è sospesa per mancanza di fedeli”. E poi la chiosa: “Don Mario è disponibile su richiesta”, con tanto di numero di telefono.
A chi lo chiama, don Mario risponde gentile, ma rassegnato alla secolarizzazione che avanza: “Ormai va così. Non c’è più tanta gente che viene alle celebrazioni e, quindi, per evitare di restare io da solo sull’altare, ho messo l’avviso. D’inverno molto spesso non viene nessuno perché fa freddo, la gente si ammala e non esce di casa; una volta ci siamo trovati in tre. Insomma, celebrare così, non ha senso”.
Ma nelle ultime settimane ci dev’esser stato un calo di religiosità nell’isola che rifornisce Venezia dei celebri carciofi cucinati in tutte le fogge. “Sono qui a fare il parroco da oltre 15 anni e non era mai successo che fossi costretto a chiudere, ma così vanno i tempi. Non ci si può fare niente. Quando i fedeli torneranno, io sarò qui ad aspettarli”.
Fonte: http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/17/news/venezia_chiesa_chiusa_per_mancanza_di_fedeli-163219753/
Nella diocesi di Tulle in Francia, negli anni del Concilio c’era un vescovo (mons. Lefebvre) che confortava il clero a volte senza fedeli durante la messa. Diceva che l’essenziale è mantenere accesa la luce e della Messa si nutre lo stesso sacerdote (ovviamente non era la Messa riformata!). Una lezione che non passa neppure nell’anticamera del cervello di questo nuovo clero. Si illude, lui, di rimanere lì senza fedeli ma, con questi presupposti, dopo un poco è certo che se ne andrà…
La Messa -sacrificio propiziatorio di N.S.G.C.- ha un valore infinito, anche se visibilmente è presente solo il prete che la celebra. Diceva Padre Pio da Pietralcina, santo, che il mondo può vivere anche senza il sole, non senza la Messa!
Purtoppo nelle chiese occupate dai conciliari si celebra una messa invalida
Certo Stefan, perché questo “nuovo clero” non è cattolico né nell’ordine, né nella Fede né nella disciplina!
La nuova “messa” è de-solazione…non contempla più il Sole, ma lo oscura e sostituisce col porre al centro le tenebre dell’uomo. È solo un deprimente spettacolo variopinto della nuova religione…affinchè lo spettacolo riesca occorrono spettatori (fedeli)…in questo il parroco ha ragione…
…il “parroco” si nomina tale per la nuova religione che con inganno usurpante si appella cattolica e che oggettivamente non lo è…
Possa quel “parroco” prenderne consapevolezza e mettere un cartello con su scritto, prima di fuggire: “La “messa” non ci sarà perchè offende gravemente il Signore”!
@Pierino, se succedesse saremmo alla Restaurazione Cattolica…per ora segnaliamo che i conciliari a Venezia fanno scrivere a un loro rappresentante (“parroco”) che il rito (“messa”) non si terrà per mancanza di “adepti”…
Sono stato più di tre ore online, ma non avevo ancora trovato un articolo così piacevole da leggere.
Se tutti i siti avessero articoli fatti così bene, internet sarebbe molto più interessante da leggere.
Un caro saluto.