Non so chi sia Giacomo Gabellini, non ho neppure verificato se il suo indirizzo postale è o no autentico. Per quel che mi riguarda, potrebbe essere tranquillamente un agente della CIA, un emissario del Mossad, un provocatore di al-Qaeda, un terrorista del Da’ish. Potrebbe essere anche lo pseudonimo di Tariq Ramadan, o di Renzo Guolo, o di Gad Lerner, o di Magdi Allam, o di Fiamma Nirenstein, che avessero deciso di “tentarmi”.
Il punto è che scrive cose interessanti; che dalle verifiche fatte da me e da qualche amico molto competente in materia le sue informazioni sono esatte e i suoi rilievi sono pertinenti; che quel che dice viene ordinariamente taciuto o distorto dai media, mentre sarebbe degno e meritorio di venire discusso e valutato, non foss’altro che per confutarlo.
E se fosse confutato in tutto o in parte – lo confesso, anzi lo dichiaro – mi farebbe un gran piacere, pur mettendomi in imbarazzo se non nei guai: in quanto molto di quel che qui si dice qui magari non sempre mi sorprende, comunque mi dispiace, mi fa sentire a disagio, preferirei non parlarne e volger lo sguardo altrove. Sed oportet ut scandala eveniant.
Franco Cardini