Già, ormai da settimane le opposizioni e la piazza cerca di destituire il regime comunista di Maduro. A Caracas, in buona sostanza, è guerra civile. Come ricorda Il Tempo, i morti tra gli oppositori sono decine, probabilmente centinaia, migliaia i feriti. La repressione è violenta, brutale, spregiudicata, tanto che ora si inizia a vociferare anche di un intervento internazionale (ma Donald Trump, che già ha aperto diversi fronti, sul punto è inusualmente cauto).
Ma sull’orrore del governo venezuelano – iniziato con Chavez, degradato oltre ogni limite con Maduro – il Pontefice non si è espresso. E, per quanto vale – per noi tanto – in Venezuela gli italiani sono parecchi. In molti, venezuelani in testa, sperano in un parola di Francesco, un messaggio che dia speranza a quel popolo, che lo inciti a resistere e a far desistere la dittatura.
Per ora, però, la condanna non arriva. E come nota Il Tempo, potrebbe c’entrare la grande considerazione che ha Josè Bergoglio dei bolivaristi, gli eredi di Simon Boliver, il condottiero che liberò il Sud America e al quale la dittatura venezuelana dice di ispirarsi. Ma Chavez e Maduro sono soltanto dei despoti. Dei comunisti dai modi brutali e che hanno devastato un Paese. I tempi di Simon Bolivar sono lontani metaforici anni luce. E anche Papa Francesco lo sa.