Con lo Ius Soli ci alleveremo il terrore in casa

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Segnalazione di redazione BastaBugie

Se al Senato passa la legge per dare la cittadinanza italiana agli immigrati nati in Italia possiamo dire addio al nostro Bel Paese
di Maria Guarini

Ricevo da un lettore il testo che segue, che sottoscrivo e condivido con voi integrandolo con le mie considerazioni. Umanamente siamo impotenti, se non attraverso il nostro impegno civile che ha i suoi limiti, anche se “gutta cavat lapidem”… Come cittadini non faremo mancare le nostre ‘gocce’; come credenti abbiamo l’arma potente del Santo Rosario, che vi invito a recitare – da oggi, fino al 15 giugno, data in cui il ddl sullo ius soli dovrebbe essere discusso in Senato – uniti nell’intenzione di un aiuto speciale per questa ennesima minaccia alla nostra Patria così vilipesa.


DIRE ADDIO ALL’ITALIA
Scrive il lettore: «Se a giugno al Senato passa lo Ius Soli, possiamo chiudere baracca e burattini. Possiamo dire addio all’Italia. Tra dieci anni saremo come Francia e Inghilterra, cioè perdute per sempre. Avremo le seconde generazioni radicalizzate a farci la festa. Una futura maggioranza Renzi-Berlusconi o anche grillina non tornerebbe più indietro a ridiscutere questa legge. Sarebbe davvero il punto di non ritorno e la vittoria schiacciante e definitiva dell’immigrazionismo di massa. Ѐ l’ultimo boccone avvelenato del PD, dopo divorzio breve e simil-matrimonio sodomitico, anche se non gli è riuscita la zampata sull’adozione gay, ma sarà per il loro prossimo giro. Il PD ha fatto il suo dovere. Ѐ il Partito radicale di massa nato sulle ceneri del PCI epronosticato genialmente da Augusto Del Noce sin dagli anni Settanta. Voleva distruggere la famiglia e sostituire il popolo e ci è quasi riuscito. Io mi segnerò a uno a uno i nomi di chi voterà in Senato a favore dello Ius Soli. A loro il mio infinito disprezzo». […] “Giuridicamente parlando, la cittadinanza italiana è fondata sullo ius sanguinis: si è cittadini italiani se si è nati in Italia da cittadini italiani”. Lo ius soli, la “soluzione opposta”, prevede che “si diventa cittadini del Paese nel quale si entra e ci si insedia”.
Lo ius soli in Italia trova applicazione solo in circostanze eccezionali. Il ddl, che dovrebbe essere discusso dal senato il 15 giugno prossimo, mira a introdurre uno “ius soli soft”, che consentirebbe ai minori stranieri nati in Italia o residenti da anni nel Paese di ottenere la cittadinanza italiana, solo rispettando alcune condizioni come la frequenza scolastica o la residenza nel Paese da più anni da parte di uno dei genitori. Realisticamente ciò significa sottovalutare, o addirittura ignorare irresponsabilmente, la cosiddetta sfida delle seconde generazioni, che in tutta Europa risultano le più permeabili al temuto radicalismo islamico e fabbricare italiani che tali non sono ma servono come bacino elettorale per i soliti noti che permettono la nostra sostituzione etnica e il meticciato. Avete sentito molte voci levarsi su questo?

UN ERRORE GRAVISSIMO
C’è chi ricorda sofisticamente che si tratta di una soluzione adottata storicamente “dai Paesi sotto-popolati”, che “adottano lo ius soli perché hanno bisogno di popolazione”. Premesso che noi non siamo sotto-popolati ma affetti da deficit di natalità cui, oltre alle contingenze socio-economiche, non è estraneo l’aborto senza freni né morali né giuridici, citiamo Sartori che, nel replicare all’ex ministro Kyenge, afferma con una certa onestà intellettuale che: “La distinzione in questione è logica e storicamente giustificata [nei casi di effettiva sotto-popolazione]”, “lo ius soli è un errore gravissimo. Sarebbe un disastro in un paese con altissima disoccupazione. Aumenterebbe le file dei lavoratori sottopagati e la delinquenza per le strade. Io non sono mai stato di destra ma non sto con una sinistra che pensa a quote riservate agli immigrati nella società. Siamo alla demenza. La gente ormai ha paura ad uscire la sera e si vuole favorire la negritudine come in Francia. Ma noi possiamo farne a meno”. “Tutti meticci? Mai: “integrare non è lo stesso che assimilare, e l’integrazione in questione è soltanto etico-politica”. […] Ma non bastano queste motivazioni, pur valide: la questione, oltre ad avere un aspetto pratico socio-politico, ha anche una valenza più ampia e più alta: lo ius sanguinis riguarda non solo il senso di appartenenza, ma anche una identità strutturata su valori e risorse culturali e spirituali sedimentate e fruttificate nei secoli. L’italianità non può e non deve essere scissa dalla civiltà euro-occidentale cristiana e greco-romana, recuperandone i valori autentici oggi offuscati. Non ci sono solo le vestigia, che rendono unico il nostro Paese come scrigno di bellezze sia naturali che scaturite dal genio dei suoi avi, l’italianità è viva nella nostra anima e nella nostra storia e non morirà con noi.
Ci troviamo ad andare contro corrente in un Euro-atlantismo dal quale sembra arduo se non impossibile districarsi, ma non per questo dobbiamo arrenderci e smettere di dare il nostro contributo, per quanto irrisorio possa essere…

 
Titolo originale: Se lo ius soli diventa legge ci alleveremo il terrore in casa
Fonte: Corrispondenza Romana, 30/05/2017

 

Una Risposta

  • Dire “non tutti i musulmani sono terroristi” è come liberare 10 leoni in città e dire “Tranquilli, solo 5 sbranano. Gli altri sono innoqui….”

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