Segnalazione di Toni Brandi
Circolo Cattolico Christus Rex,
![]() Ecco il testo della petizione che oggi ti propongo… Dal 1978, anno della legalizzazione dell’aborto in Italia, più di 6 milioni di vite di bambini nel grembo materno sono state soppresse. Questo è il dramma principale dell’aborto: una condanna a morte prima di nascere. Tuttavia l’aborto danneggia più persone: non solo il bambino ma anche la madre, il padre, i fratelli, i nonni. I danni fisici e psicologici che l’aborto provoca alla madre sono purtroppo gravi e reali, ma nessuno la mette in guardia sul pericolo che corre. A livello psicologico l’aborto può causare la sindrome post abortiva, la quale si manifesta sotto forma di ansia, tristezza, depressione, autolesionismo, pensieri ossessivi o suicidari, anche dopo decenni. Le conseguenze fisiche a breve termine possono comprendere emorragie, infezioni, perforazioni dell’utero ed altre complicanze legate alla procedura abortiva. L’ultima Relazione del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194/1978 fa una stima parziale di 640 complicanze fisiche di questo tipo nel solo anno 2015. A lungo termine, le conseguenze per la madre possono comprendere sterilità, successivi aborti spontanei, parti prematuri, gestosi, placenta previa, perdite ematiche, necessità di isterectomia post-partum, gravidanze extrauterine, endometriosi e cancro al seno. Rispetto a quest’ultimo problema, la migliore ricerca scientifica individua proprio nell’aborto uno dei principali fattori di rischio di cancro al seno, che aumenta di oltre il 150%. Infine, l’aborto può portare addirittura alla morte anche della madre: il Center for Disease Control and Prevention, ente governativo statunitense, ammette che dal ’73 a oggi sono quasi 500 le donne morte per aborto legale solo negli Stati Uniti, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità confessa che ogni anno circa 150 donne in Europa, e nel resto del mondo addirittura decine di migliaia, muoiono a causa dell’aborto. L’aborto in pillole (RU486), poi, moltiplica per dieci volte il rischio di morte per aborto e nel 2014 due giovani donne sono morte anche in Italia. È fondamentale che le madri conoscano i pericoli che corrono loro stesse: per amore della verità, nell’interesse della loro salute e perché potrebbe essere un fattore che le induce a non abortire e salvare così anche la vita del loro bambino. Firma qui per aderire a questa campagna diretta a informare le donne – specie quelle più vulnerabili e disperate – sulle conseguenze dell’aborto volontario. Firmando la petizione, sosterrai le iniziative di ProVita volte a: – Chiedere al Ministero della Salute di diffondere le informazioni relative ai danni che l’aborto può causare alla salute delle donne; – Trasmettere alle Commissioni Sanità in Parlamento proposte di legge volte a garantire che le donne vengano messe a conoscenza delle conseguenze dell’aborto sul bambino e sulla madre, in particolare quando si recano nei consultori e nelle strutture sanitarie per abortire. – Comunicare con le donne che vivono gravidanze difficili e che sono tentate dall’aborto, affinché aprano gli occhi su questa terribile realtà, nella speranza che possano più facilmente fare una scelta per la vita e non una scelta di morte. |
io ho FIRMATO.
Ho fatto il mio dovere di cristiana cattolica.