In foto da sinistra il consigliere Rosario Russo, con delega alla Famiglia, il consigliere Andrea Bacciga, Costanza Miriano, Matteo Castagna
VERONA – Alle 18.00 di ieri, giovedì 18 gennaio 2018, c’erano già cinquanta persone che attendevano in Sala Lucchi l’arrivo di Costanza Miriano. Con un leggero ritardo, la giornalista, scrittrice e blogger è arrivata, accompagnata dal consigliere comunale Avv. Andrea Bacciga e dal Responsabile di Christus Rex-Traditio Matteo Castagna. Alle 18.30 Castagna ha iniziato le presentazioni, mentre la sala si riempiva di un pubblico eterogeneo, che al picco ha quasi raggiunto le cento unità. Presente la stampa, il consigliere regionale Andrea Bassi, il Presidente della III^ Circoscrizione Nicolò Zavarise, i militanti tradizionalisti lavoravano al banchetto dei libri e degli accrediti. Un grande successo, sia per i contenuti che per la capacità di coinvolgimento che questo convegno ha creato attorno a sé, al di là del patrocino dell’Assessorato alla Cultura del Comune scaligero, nei confronti di un pubblico molto interessato. A margine dell’incontro pubblico, abbiamo avuto l’occasione di chiedere a Matteo Castagna qualche delucidazione.
Come è nata l’idea di invitare Costanza Miriano?
Nel novembre scorso l’amico consigliere comunale Andrea Bacciga donò alla Biblioteca Civica una serie di libri non conformi, o comunque politicamente e religiosamente scorretti rispetto al maistream, tra cui “Quando eravamo femmine” di Costanza Miriano. Ne scaturì una polemica in Municipio, che ebbe una notevole ribalta mediatica, la quale favorì la conoscenza tra i due e, successivamente, l’idea di un incontro pubblico a Verona sulla famiglia tradizionale ed il ruolo dell’uomo e della donna nella famiglia e nella società. Chi meglio di una donna, moglie e madre di quattro figli, giornalista e scrittrice, per parlare di questo con un taglio compatibile al nostro?
L’Amministrazione scaligera ha più volte ribadito il suo no all’ideologia gender. Il sindaco Federico Sboarina ha fatto un punto qualificante del programma della sua maggioranza la tutela e promozione della famiglia tradizionale…
E’ su questo che prima della campagna elettorale dell’estate scorsa ci siamo trovati, confrontati e trovati sostanzialmente in linea. Del resto gli esponenti di punta dell’attuale Amministrazione sono coloro con i quali organizzammo il Family Day scaligero, davanti all’Arsenale, nel giugno 2015, contemporaneamente alla giornata dell’orgoglio gender. Il programma politico dei prossimi 5 anni, quanto all’etica familiare, attualizza e riporta in primo piano, di fatto, lo spirito e le intenzioni delle note mozioni del lontano 1995, che furono ispirate sempre dai cattolici tradizionalisti.
Christus Rex-Traditio è una realtà consolidata da anni, soprattutto nel veronese, che nelle sue iniziative riesce a coinvolgere un pubblico veramente variegato…
Si tratta di presupposti e obiettivi con una specifica tecnica comunicativa. Il presupposto è quello di diffondere quelle tematiche prettamente cattoliche che la moderna società ha demolito per spiegarne le motivazioni reali, anti-cristiche, liberal-comuniste. L’obiettivo è il proselitismo cattolico integrale che può fare un’Associazione di laici. La tecnica comunicativa è proprio quella del massimo coinvolgimento possibile di tutte le realtà che potrebbero essere interessate (ma anche quelle apparentemente indifferenti o contrarie). Noi lanciamo la rete a 360°. Dio raccoglie. La capacità deve essere quella di creare la curiosità ed avere le risposte chiare da dare. Poi si può parlare delle modalità.
In che senso?
La conferenza, i convegni, gli incontri pubblici sono dei momenti di aggregazione in cui chi ha qualcosa da dire lo fa col fine di lanciare uno o più messaggi, secondo una specifica linea di pensiero, generalmente su un argomento specifico rivolti ad una platea più ampia possibile. Il seminario di studi, l’istruzione, la lezione accademica sono invece momenti di aggregazione che, generalmente, sono limitati a coloro che già sposano quella data idea. In questo caso, pur non precludendosi a nessuno, il rischio è che al lato pratico ci si “parla addosso”. Utile anche questo, per carità, perché consolida e agevola l’approfondimento e la conoscenza delle tematiche. Lo facciamo anche noi, ogni martedì ed in determinati momenti. Ma preferiamo i messaggi diretti, semplici e chiari delle conferenze col massimo coinvolgimento, che va dallo studente alla stampa, dal professore all’operaio, dal politico all’imprenditore.
Ieri con Costanza Miriano come siete riusciti a portare quasi 100 persone in giorno feriale, a fine pomeriggio?
Sono tre i fattori che fanno la differenza: il nome e la fama del relatore, la tematica trattata, la propaganda. Nel caso, abbiamo invitato una giornalista RAI e scrittrice di successo, molto conosciuta con la fama di ottima penna al servizio dell’anti-femminismo e della famiglia naturale, che sono tematiche d’attualità, in questi anni in cui dappertutto si affiancano e parificano all’istituto matrimoniale per la procreazione altri modelli, spesso tremendamente immorali, in una totale confusione dei ruoli. Un “regno” senza propaganda, muore. Noi abbiamo la grazia di avere buoni comunicatori e diversi canali. In alcune circostanze, come quella di ieri sera, non abbiamo usato il metodo video perché sappiamo che ci sono estimatori o detrattori che li fanno al posto nostro, aiutandoci nell’organizzazione… (sotto ne riportiamo alcuni all’interno dei blog degli uni e degli altri)
Quale il messaggio di Costanza Miriano ieri sera?
Mi sembra che sia stato colto da tutti e che sia di una semplicità unica. Come ha scritto il Corriere di oggi, sicuramente controcorrente rispetto all’andazzo generale, Costanza Miriano ha parafrasato, prima la Bibbia, parlando direttamente ed indirettamente di quel “maschio e femmina Dio ci creò, per il mantenimento della specie”, che infastidisce alcuni ma che è la normalità per i più. Poi di S. Paolo: “La sposa sia sottomessa al marito e lo sposo ami sua moglie come Cristo amò la Sua Chiesa”. Forse più difficile per l’uomo… Tutto ciò non si insegna più, se non poche realtà, con grave responsabilità delle gerarchie ufficiali. Infine, il 68′ come anno orribile che ha sancito la sovversione dell’ordine naturale portando infelicità e una pseudo-autodeterminazione che ha mascolinizzato la donna ed effeminato l’uomo. Di fronte ad un mondo al rovescio, la risposta è quella di perseverare lungo la linea retta della Dottrina e della natura.
IL CORRIERE DI VERONA DI OGGI, INSERTO DEL CORRIERE DELLA SERA:
IL GIORNALE ON-LINE WWW.VVOX.IT:
«Pillola abortiva vero nemico delle donne»
INTERVISTA, RESOCONTO, FOTO E VIDEO DI UN REDATTORE DI UNA TESTATA CONCILIARE, “LA FEDE QUOTIDIANA”:
In occasione dell’incontro pubblico su “Quando eravamo femmine… c’era la famiglia”, organizzato a Verona dal Circolo culturale Christus Rex Traditio…
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POI CI SONO I BLOG CONTRARI, PERCHE’ IN SALA C’ERANO ANCHE, SEPPUR SILENZIOSISSIMI E RISPETTOSISSIMI DUE O TRE ESPONENTI DELL’ARCIGAY (FOTO E VIDEO):
La donna è il pavimento, l’uomo è il muro – Giulia Siviero
Cronaca di un incontro con Costanza Miriano, scrittrice e donna “felicemente sottomessa” che la frase qui sopra l’ha proprio pronunciata [Continua]
http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2018/01/19/la-donna-pavimento-luomo-muro/
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Il Comune di Verona patrocina il convegno neofascista contro «la minoranza soddomita» Gayburg
Voglio precisare che le “due, tre” persone indicate come appartenenti all’Arcigay non ne fanno proprio parte, anzi, se ne sono dissociate da tempo. Attualmente nessun membro del gruppo Arcigay ha sentito il bisogno di partecipare alla vostra conferenza.
Grazie della precisazione. Si vede che non siamo aggiornati sul fatto che perfino l’Arcigay ha le scissioni
*abbia le scissioni. Strano come un organo potente come il vostro abbia difficoltà grammaticali. In ogni caso, mi trovo di nuovo a precisare, non si tratta di scissioni ma di motivi principalmente di mutuo aiuto e politica, alcuni gruppi di persone hanno preferito staccarsi da Arcigay, che preciso dipenda da ARCI. Secondo quanto sono informato, anche vari vostri gruppi dipendono da arci e faccio presente che quindi siamo tutti sotto lo stesso tetto. Vi esorto all’informarvi su questo sistema e sull’ideologia di un gruppo prima di attaccarlo o citarlo, visto che quest’ultimo non ha bisogno di essere presente alle vostre riunioni, perché già abbastanza grande e con molti altri pensieri da sviluppare per potersi fermare alle vostre conferenze. Informo inoltre che il mio tono è principalmente colloquiale, non sono alla ricerca di nessun affronto, bensì sto solo precisando cose di fondamentale interesse.
Egregio Sig. Davide, la ringraziamo delle precisazioni, che recepiamo rendendole pubbliche. L’errore grammaticale, tipico del linguaggio verbale, meriterà una punizione che infliggeremo seguendo i nostri canoni e direttive disciplinari…Non siamo sotto lo stesso tetto perché non ci risulta di essere sotto alcun cappello ARCI. Non ci risulta di aver attaccato il gruppo citato. Quando e se lo riterremo opportuno, eventualmente lo faremo, anche se sappiamo quanto sia un organo influente e ascoltato, soprattutto a Verona. Lo abbiamo semplicemente citato in perfetta buona fede, accogliendo la sua duplice rettifica, in questi commenti. Buona giornata.