Il prossimo conflitto e i “camerieri” del potere atlantista

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Segnalazione di F.F.

di Luciano Lago

Gli orologi della Storia stanno segnando l’ora delle scoppio di un nuovo grande conflitto che coinvolgerà inevitabilmente la Russia e l’Iran da una parte, Gli Stati Uniti con la Nato, Israele l’Arabia Saudita dall’altra parte.

Il conflitto potrebbe scoppiare con molta probabilità in Siria con l’intervento di USA e NATO a favore di Israele che si sente minacciata dall’esito della guerra siriana, ma non è escluso che la scintilla di un nuovo conflitto possa accendersi in Europa, in Ucraina, dove gli USA ed il Canada stanno fornendo armi sofisticate al governo di Kiev che sta cercando lo sbocco di una guerra per la riconquista del Donbass in modo da eludere i gravissimi problemi in cui si trova il paese sull’orlo del collasso economico e sociale.

I neocons di Washington vogliono a tutti i costi provocare un conflitto con la Russia e con l’Iran e per questo premono sull’Amministrazione Trump perchè compia i passi necessari con il massiccio concentramento di armi attuato dalla NATO nel Baltico, in Polonia e Romania, sotto i confini russi in modo che gli USA siano pronti a sferrare il primo colpo (nucleare) sulle basi in territorio russo.
I segnali ci sono tutti, dal vertiginoso aumento delle spese militari, dalla corsa all’acquisto delle scorte di armi e munizioni, alla preparazione di rifugi antiatomici negli Stati Uniti, alla predisposizione di missili tattici nelle nuove basi dell’Est Europa. D’altra parte la politica estera USA è ormai nelle mani di un gruppo di guerrafondai che hanno come priorità quella di riaffermare l’egemonia unilaterale di Washington e fermare l’ascesa della Russia, della Cina e dell’Iran.

C’è un particolare che dovrebbe allarmare l’Italia in questo quadro: comunque sia la prossima guerra inizierà dal Mediterraneo (basi russe in Siria ) o dall’Europa (Ucraina).
In Italia si parla di politica in vista delle elezioni, si affrontano molte tematiche attuali, quasi sempre di politica interna, dall’immigrazione all’antifascismo, ma , la questione che riguarda da vicino anche l’Italia, portaerei USA nel Mediterraneo, costellata da oltre cento basi militari delle US. Forces, sembra che nessuno la voglia trattare. Con le sue basi, l’Italia costituisce una piattaforma di lancio ideale per gli Stati Uniti e le loro guerre.
Come si posizionerà l’Italia in un prossimo conflitto? La risposta è molto facile, dato il sistema di alleanze nella NATO e visto che, come si è detto, la penisola è dispone delle più importanti basi aeronavali USA nel Mediterraneo, zone dove gli americani fanno spesso e volentieri quello che vogliono, sembra chiaro che l’Italia sarà trascinata in guerra con gli USA e con la NATO contro la Russia e l’Iran.

Questa prospettiva sta bene a tutte le forze politiche? C’è qualcuno che, fra i partiti principali che si presentano agli elettori affronta questo tema e voglia porre la questione? Si qualcuno c’è ma conta poco e nulla: Casapound per esempio all’estrema destra ma non ha voce e non è una forza rappresentata in Parlamento e non si sa se lo sarà nel prossimo. Dove sono le forze pacifiste che per anni hanno dichiarato no alla guerra e chiesto il rispetto della Costituzione che vieta all’Italia di utilizzare la guerra come mezzo di risoluzione dei contrasti? Scomparsi!

Lancio missili trident

Tutti sanno che l’Italia è di fatto un deposito di armi straniere, comprese 90 bombe atomiche custodite nelle basi di Ghjedi e di Aviano, un vero laboratorio di guerra NATO e USA. Quali sono i rischi che corre l’Italia in caso di conflitto : certamente sarebbe un obiettivo di attacchi da parte di una forza avversa (la Russia) con cui gli USA ci farebebro entrare in guerra, volenti o nolenti. Questo sarebbe forse nell’interesse nazionale dell’Italia, entrare in guerra con la Russia?

Il governo e l’opinione pubblica sono consapevoli dei rischi a cui siamo esposti? Se Faccciamo riferimentro alla gravità della situazione internazionale in cui ci troviamo, oltre al fatto che molte basi in Italia vengono già utilizzate per operazioni di guerra in Medio Oriente e in Africa, non si può non dedurre che la consapevolezza da parte italiana è veramente minima.

Sottomarino nucleare russo

Piuttosto, tramite i comunicati ufficiali ed i media, si cerca di disinformare su questi temi.
Come mai una questione tanto importante non viene neppure lontanamente trattata? Così scontata deve apparrire la subordinazione dei partiti di sinistra di centro e di destra alla rovinosa politica USA delle guerre e del caos?

Neppure un dibattito o un confronto su questi temi si è mai sentito nelle varie diatribe televisive e nei talk show trasmessi costantemente. O forse è scontato dire da che parte stiamo e c’è ancora chi crede che gli USA rappresentino la “democrazia” mentre gli altri i cattivi dittatori. L’Arabia Saudita, stretta alleata degli USA e dell’Europa è forse una democrazia? Israele, stato di segregazione e di apartheid all’interno, lo possiamo considerare uno stato democratico?

Queste domande si affacciano senza risposta e definiscono quale sia il vero ruolo dei politici italiani: camerieri del potere atlantista.

https://www.controinformazione.info/il-prossimo-conflitto-e-i-camerieri-del-potere-atlantista/

 

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