A cinque giorni dall’udienza del processo che lo vede imputato per diffamazione ai danni di un esponente dei Radicali, per averlo definito in un libro di sei anni fa come “servo sciocco”, il dott. Danilo Quinto arriva a Verona per presentare la sua ultima fatica: “Eurislam – l’ivasione dell’Europa ed il crollo dei valori occidentali” (Arkadia Edizioni). La sala è colma e alcuni sono costretti ad assistere in corridoio.
Il Circolo Christus Rex-Traditio ha organizzato l’evento in Via Albere 43 presso la sede del Gruppo Sportivi Veterani Veronesi di cui fa parte dall’Agosto del 2016. Il Presidente del G.S.V.V. Pierluigi Tisato ha fatto gli onori di casa, mentre i nostri militanti si sono adoperati affinché il pomeriggio uggioso e denso di iniziative nel veronese si svolgesse al meglio.
Simone Costa ha presentato e introdotto l’autore del libro, offrendo la solidarietà e la vicinanza, non solo in unione di preghiere, da parte di “Christus Rex” in vista del suddetto processo, all’amico e collaboratore di questo sito. “Chi è tra i principali responsabili della morte di centinaia di migliaia di bambini tramite l’aborto, viene, invece, esaltato come fosse un eroe…” (video della prima parte della presentazione e alcune foto possono essere consultate sulla pagina Facebook di Christus Rex :https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/ mentre chi fosse interessato all’acquisto del libro può scrivere a christusrex@libero.it ).
“Il cavaliere di Maometto batte di nuovo, come tredici secoli orsono, alla porta dell’Europa. Con rara energia, sfruttando magistralmente la debolezza dell’avversario, egli ha saputo costruire un nuovo mondo… Simbolo di questo nuovo mondo sono e restano i cavalieri del deserto, la lontana città della Mecca, la legge del Corano, la parola del profeta e il grido magico che tutto comprende: Allahu Akbar!” Esseb Bey, Allah ist Gross, Vienna, 1936.
Lo stile espositivo e di scrittura di Danilo Quinto è essenziale, incisivo e rende il contenuto immediatamente accessibile. Non ci sono perifrasi o inutili giri di parole. Il linguaggio – come diceva Nostro Signore – è quello del «si, si-no, no» (S. Mt 5, 37). Parla di invasione dai Paesi islamici pianificata da un secolo e mezzo da determinati poteri forti. Cita più volte Epiphanius, lo pseudonimo di “Massoneria e sette segrete” per spiegare il piano Kalergi per sostituire progressivamente il nostro popolo con l’immigrazione di massa da parte di persone provenienti dall’Asia e dall’Africa. Sostiene la “sostituzione etnica” per la distruzione dell’identità europea, in particolar modo di quel che resta della cristianità, a fronte dell’indirizzo ecumenista della Chiesa ufficiale di un’accoglienza indiscriminata, in linea con il progetto mondialista, finanziato da Soros e caldeggiato, guarda caso, da Emma Bonino, la “grande italiana”, come ebbe a chiamarla Bergoglio.
Il grande problema demografico, anch’esso pianificato dalle “politiche della crisi”, si unisce alla nostra debolezza, dovuta alla scristianizzazione ed ai sistemi liberali, incapaci di reggere l’impatto dell’invasione, che è un problema sociale, religioso, anti-identitario, anti-nazionale.
Le prese di posizione di Danilo Quinto si potranno condividere o rifiutare, ma tutti i suoi scritti – e questo in particolare – sono pervasi da una profonda fede, mai disgiunta da una innegabile onestà intellettuale.
Il suo argomentare, le sue critiche – a volte aspre e severe e secondo alcuni eccessive – derivano dall’essere un convertito, animato da quel fuoco d’amore posseduto solo da coloro che da acerrimi nemici di Cristo, sono stati vinti dalla sua Misericordia. Prima collaboratore del male, ora del bene.
È percepibile, in ciascuna pagina di questo libro, lo stupore e il dolore per coloro che essendo stati educati alla Verità cattolica e vissuti in essa, non la difendono o, peggio ancora, non la diffondono, per viltà o conformismo. Non può tacere Danilo Quinto; è un fiume in piena, costi quello che costi, anche la perdita del lavoro, con una famiglia – suo vero sostegno morale – da mantenere. La sua apologetica è priva di ridondanze, è asciutta. Difende la vera Fede senza stravolgere i fatti. Con autentico stile giornalistico non falsifica le notizie e non le piega per confermare le sue idee, ma le espone – se del caso crudamente – e solo dopo divengono oggetto del suo commento e della sua apologia.
Danilo Quinto, che osserva la realtà, percepisce il pericolo e come la sentinella nel libro di Ezechiele (Ez 33,7-8), grida forte e senza paura: «O figlio dell’uomo, io ti ho costituito sentinella… se tu non parli per distogliere l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte chiederò conto a te».
L’ autore guarda diritto la storia e i fatti più recenti, con un cenno ai fatti eclatanti di Macerata, cercando di svegliare le anime intorpidite dei cristiani fin dal titolo del libro. Osservando la realtà è lecito dedurre che il rapporto che l’Islam vuole instaurare con l’Occidente è di prevalenza e supremazia. Il 10 e il 30 agosto 1997, sul quotidiano “Il Tempo”, furono pubblicati due articoli, passati quasi inosservati, ove era riportata la risoluzione del Consiglio islamico di Lahore (Pakistan), con la quale veniva ordinato a tutte le fazioni musulmane di procedere all’eliminazione/espulsione delle popolazioni non islamiche residenti in Medio Oriente. Il Consiglio si occupò anche di una strategia a lungo termine volta alla cancellazione del Cristianesimo nelle terre d’Occidente, a cominciare da Roma. Possiamo citare numerosi altri articoli: “Il Tempo”, 13 luglio 1998, La “crociata” dei figli del Profeta. L’immigrazione musulmana è il mezzo per islamizzare l’Italia; “Corriere della sera”, 14 ottobre 1999: Vescovo turco lancia l’allarme. L’Islam presto ci dominerà; “Corriere della sera”, 23 ottobre 2003: I Fratelli musulmani alla riconquista d’Europa. Svelato il piano dell’organizzazione per convertire la società occidentale, partendo dal nostro continente; “Corriere della Sera”, 22 ottobre 2010: Il Vescovo libanese. Il Corano ordina di imporre la religione con la spada; “Il Giornale”, 5 gennaio 2011: Le stragi dei cristiani? Tutto scritto nel Corano; “Il Foglio”, 21 luglio 2015: In Spagna si demoliscono le stazioni della Via Crucis; offendono l’Islam; “Il Messaggero”, 29 marzo 2016: In Gran Bretagna giudice impedisce a un padre di portare il figlio in chiesa dopo la richiesta della madre musulmana.
Non resta che augurare al lettore buona lettura e rammentare che questa opera non è un incitamento all’odio, ma un invito a prendere coscienza (e conoscenza) della situazione che stiamo vivendo, aprendo gli occhi, pur consapevoli che il primo dovere del cristiano – e Danilo Quinto lo è – è amare anche il nemico (S. Mt 5,43-48) in primis con la carità spirituale della preghiera.
Simone Costa, di Christus Rex, ha concluso, ricordando la storia, ricordando la Cristianità a Lepanto e Vienna. Ricordando che Kalergi e Soros, così come tutti i mandanti del mondialismo, non siano, però, degli islamici…
E’ seguito un momento conviviale, compatibile con il periodo quaresimale, offerto dal Circolo Christus Rex – Traditio. Dieci nuovi iscritti alla Newsletter, per un gruppo che continua a macinare lavoro e creare interesse attorno a sè. Un particolare ringraziamento ai nostri instancabili militanti: Enrico, Paolo, Simone, Simona, Alberto, Lucia, Silvia. E a Matteo Castagna, l’organizzatore…
Una parte degli oltre 50 presenti: