di Maurizio Blondet
Il governo Merkel si è schierato a fianco di Londra nell’accusa alla Russia di aver avvelenato l’ex spia Skripal. Anzi è stato il primo del nuovo governo di grande coalizione. La ministra della difesa, Ursula von der Leyen: “Ora è fondamentale che si sia fermamente a fianco degli inglesi”. Secondo DWN, ciò serve a preparare il pubblico tedesco a nuove e più gravi sanzioni contro Mosca, non solo economiche ma politiche, in modo da fare della Russia uno stato-paria. Anche Macron si è schierato. Ovviamente, Nikki Haley. Ci sono i segni che l’Occidente si prepari ad espellere la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che l’Unione Sovietica guadagnò con la sanguinosa vittoria della seconda guerra mondiale.
Quanto all’agente nervino che la May accusa i russi di aver usato, il Novichok, esso è stato prodotto da un chimico russo fuggito in USA dal 1994, Vir Mirzanyanov. Che ha pubblicato la formula nel libro autobiografico, “State Secrets: An Insider’s Chronicle of the Russian Chemical Weapons Program” (2008) in cui racconta come eroicamente si è opposto al potere di Putin fuggendo all’estero..
Oggi, intervistato dagli Stati Uniti dove, in località imprecisata, abita in una villa da un milione di dollari, ha dichiarato: “L’hanno fatto i russi. Solo loro hanno sviluppato questa classe di nervini. O qualcuno che ha letto il mio libro.
Il punto è che la Organization for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW), ossia l’ente sovrannazionale che controlla gli armamenti chimico-biologici, nel 2013 espresse dubbi sull’esistenza stessa del Novichok e il suo Tavolo di Consulenza Scientifico sconsigliò di mettere le componenti indicate da Mirzayanov nel suo libro, nell’elenco dei precursori da assoggettare alla proibizione e controllo di produzione.
Ancora nel 2016 il dottor Robin Black, capo del Detection Laboratory di Porton Down, il centro britannico di produzione di agente per la guerra chimica, ha pubblicato in una rivista scientifica un articolo in cui sosteneva che la stessa esistenza del Novichock era ben poco certa, basandosi solo sulle asserzioni del suo inventore presunto, il sullodato Mirzayanov.
Il laboratorio Porton Down, da cui tutto è uscito
Sono denegazioni molto strane, col senno di poi. Tanto più oggi, dopo che Skripal è stato avvelenato con la figlia a Salisbury. Cittadina di cui un sobborgo è appunto “Porton Down”, ufficialmente Defence Science and Technology Laboratory , dove 3 mila scienziati lavorano con un finanziamento pubblico di mezzo miliardo di sterline l’anno. E’ il massimo e famigerato laboratorio militare inglese che ha tutte le competenze e le strutture per produrre il Novichock partendo dalle formule.
Il complesso di laboratori militari Porton Down è famigerato per più di un motivo. “Dal 1945 al 1989, Porton ha esposto più di 3400 esseri umani come cavie per i gas nervini. Pare che Porton abbia utilizzato più cavie umane per il più lungo periodo di tempo di ogni altro ente scientifico del mondo”.
http://www.news.com.au/technology/environment/the-secretive-uk-army-lab-where-poisons-are-hunted-and-made/news-story/f45af08ec63986f1b179b110fc89871a
A fianco di Porton Down sorge la segretissima “area di addestramento alla guerra chimico-biologica-radiologica- nucleare (CBRN), da cui sono evidentemente venuti gli “esperti” con le orrende e strane tute di protezione che hanno indagato su Skripal. Contiguo, si trova il campo di aviazione militare MoD Boscombe Down, gestito dalla Qinetiq, l’agenzia aerospaziale (ma non solo) che escogita e prova le più avanzate tecnologie militari del Regno Unito, e fino a pochi anni fa era un’agenzia di Stato , la Defence Evaluation and Research Agency (DERA).
Insomma Salisbury è praticamente assediata da entità militari segrete e assai discutibili, ed è certo per caso che l’ex agente del GRU, il colonnello Skripal, sia andato ad abitare lì insieme a suo reclutatore Pablo Miller.
Di Porton Down, il vostro cronista s’è occupato in un libro del 2004: Maurizio Blondet, La Strage dei Genetisti, dove ho dato conto di una dozzina e più di stranissime morti di scienziati collegati, direttamente o no, con questo laboratorio britannico.
La prima e principale vittima fu il dottor David Kelly,che fu trovato suicidato nel luglio 2003. La famiglia non credette al suicidio – sua figlia si sarebbe sposata di lì a poco – e nemmeno molto medici. Sì, il corpo di Kelly presentava profondi tagli ai polsi; ma anche quattro elettrodi per elettrocardiogramma appiccicato sul petto. “Se io fossi un medico legale e mi portassero un corpo con quegli elettrodi attaccati, penserei che viene da un reparto coronarico e da una sala operatoria”, non da un boschetto dello Oxfordshire dove Kelly fu trovato, dichiarò alla BBC il professor Konrad Jamrozik, primario cardiologo dell’Imperial College Hospital di Londra. Ragion per cui fu dichiarato ufficialmente che sì, Kelly si era tagliato le vene, ma “soffriva di un’affezione di rilevante gravità”, che poteva essere “la concausa” della morte.
Il guaio è che David Kelly, alto funzionario del ministero Difesa e massima autorità in fatto di armi chimico-biologiche, aveva sbugiardato il rapporto voluto da Tony Blair per giustificare la guerra all’Irak , secondo cui Saddam aveva enormi arsenali di antrace, che parte di quell’antrace erta finito nelle lettere inviate dopo l’11 Settembre a senatori USA democratici, e che Saddam poteva lanciare le sue bombe all’antrace sul Regno Unito “entro 45 minuti”.
I media collaborarono, come al solito:
David Kelly no. E dimostrò la falsità di tutta la storia –perché, come esperto britannico, era stato incaricato dall’ONU di visitare i siti delle armi biologiche di Irak e anche della Russia, e aveva subito visto che Saddam non aveva antrace così sofisticatamente militarizzato come quello nelle lettere all’antrace americane. Saddam ne aveva serbatoi “in forma umida”, mentre quello era una polvere finissima e magnetizzata, in modo che le particole non si agglutinassero ma si respingessero. Infatti fu presto chiaro che quello delle lettere ai senatori Usa (democratici, non repubblicani come il governo ha fato fatto l’11 Settembre) era il “ceppo Ames” coltivato nei laboratori militari americani di Fort Detrick.
Ma Kelly non è stato il solo a morire in quello strano 2001. Nel novembre 2001, è stata la volta del professor Vladimir Pasechnik, un fisico e biologo che aveva lavorato per una segretissima agenzia sovietica, la Biopreparat (aveva militarizzato la peste polmonare), ed era fuggito dall’URSS nel 1989: reclutato, si badi, proprio da David Kelly durante una delle sue “visite per conto dell’ONU” . Pasechnik aveva messo su una sua ditta, che però, guarda caso, aveva i laboratori all’interno di Porton Down. Seguirono decessi di scienziati del settore, depositari di conoscenze specifiche e rare, in Usa come in Australia, e anche tre esperti israeliani, in un incidente aereo fra Berlino e Zurigo. Tutti fra novembre dicembre 2001. Sicché il vostro cronista commentò “Che dire? Quel mese del 2001 fu un novembre nero per la genetica e la microbiologia”. Il resto potete leggerlo nel mio libro.
In cui non troverete, per ragioni di date, la morte del dottor Richard Holmes: trovato morto il 20 aprile 2012 “in un campo a quattro miglia da Porton Down”. Lo scienziato lavorava a Porton Down, ma un mese prima aveva dato le dimissioni, “non si sa perché”, scrissero i media britannici, notando che le circostanze di quella morte “ricordano molto la morte misteriosa del dottor Kelly nove anni prima…La causa della morte non è stata comunicata”.
Attenzione, perché adesso tutte queste morti saranno “rivisitate” per attribuirle a Putin, ai cui servizi saranno accollati a anche i numerosi decessi di oligarchi russi riparati in Gran Bretagna: da Boris Berezovski, morto il 23 marzo 2013 (sabato: dettaglio interessante in senso ebraico) in un bagno chiuso dall’interno della sua magione, al compare delle sue imprese di gangster “Badri” Patarkatsishvili, georgiano, crollato nella sua magione, Downside Manor, in Leatherhead, il 12 febbraio 2008: aveva 52 anni. Ma notoriamente malato di cuore e suo padre era morto per infarto a 48. O del loro avvocato e faccendiere, Scot Young (scozzese), gettatosi dalla finestra del suo appartamento di lusso a Marylebone, Londra, nel 2014. Ormai economicamente rovinato dalla scomparsa di Berezovski , prima di lanciarsi Young ha telefonato alle sua ex amante Noelle Reno, e le ha detto: “Mi butto dalla finestra. Se resti al telefono mi senti”.
Ora tutte queste morti saranno riattribuite all’azione di sicari russi sguinzagliati da Putin. Non lo dico io: lo rivela Buzz Feed. “Una gente della CIA” (niente nomi) ha detto a “un collega dell’MI6” (niente nomi) che “le forti circostanze indicano il coinvolgimento dei russi in queste morti”. I casi saranno riaperti.