“È incredibile che dopo un voto che ha cambiato gli equilibri e il volto del Paese, cacciato ministri ci sia un governo delegittimato che mette mano a rinnovi di incarichi importanti e non urgenti come quelli dei Servizi”.
Oggi Gentiloni ha prorogato vertici dei servizi segreti (il direttore del Dis, Alessandro Pansa, e il direttore dell’Aise, Alberto Manenti) per un anno e ha informato tutti i leader dei partiti. Una mossa che ha messo sul “chi va là” Salvini. “Gentiloni che procede alla proroga degli incarichi dei Servizi è una cosa vergognosa che arriva a tre giorni dal voto degli italiani che hanno delegittimato il governo e bocciato i ministri”, attacca il segretario della Lega spiegando all’AdnKronos che “c’è qualcuno che rinnova cariche come se nulla fosse” per una cosa di cui “non si ravvisano urgenze”. “Non vorrei – conclude – che ci fossero altri ragionamenti dietro, non vorrei sia questa l’anticamera di un accordo tra il Pd e il M5S, visto il silenzio degli stessi pentastellati”.
Che tra i due partiti stia nascendo una sintonia. I vertici del Movimento 5 Stelle, secondo quanto appreso dall’Agi che ha sentito fonti autorevoli pentastellate, continua a guardare al Pd, a patto che sia senza Matteo Renzi. “Ho detto in ogni città dove sono stato in campagna elettorale che il governo per noi si sarebbe potuto fare in base a convergenze sui temi ed è la linea che intendo portare avanti in totale trasparenza di fronte ai cittadini e al capo dello Stato – ha detto ieri Di Maio dal palco di Pomigliano d’Arco – tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità in tal senso”. Sono in tanti nella pattuglia grillina a preferire un dialogo con il centrosinistra che comprenderebbe un Partito democratico “derenzizzato” e Liberi e Uguali. Probabilmente una possibile apertura alla collaborazione con i grillini nella direzione dem di lunedì prossimo potrebbe essere “ancora immatura”. “La direzione del Pd ha bisogno di tempo per arrivare a capire che il futuro dell’Italia non è nella conservazione del passato che è stato un disastro”, commenta il governatore della Puglia, Michele Emiliano che si è schierato a favore dell’accordo. “Di Maio – spiega – ha fatto un salto in avanti dal punto di vista della maturità costituzionale e politica che mi fa sentire come uno spreco non raccogliere il suo appello”.