Sui nemici della civiltà

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di Maurizio Blondet

Sui nemici della civiltà

Fonte: Maurizio Blondet

Una coppia   americana ha deciso di allevare  l’essere che hanno generato  (che hanno chiamato Zoomer)  “senza genere”:   «Sarà lei/lui a scegliere in quale sesso riconoscersi, una volta che sarà in grado di esprimersi».  Ne ha parlato elogiativamente  Il Sussidiario il 16 aprile, come i due si rivolgano a Zoomer con un pronome neutro.   “I  genitori di Zoomer non vogliono che cresca limitata/o da una cultura fatta di stereotipi di genere.  Il “gender creative” è un metodo educativo per far sviluppare la creatività di Zoomer….”.

Ovviamente, non è che la creaturina sia di sesso incerto. E’ che sono i genitori, ferrei aderenti all’ultima ideologia di moda,  a non aver “voluto rivelare se sono genitori di un maschio o di una femmina, preferendo «liberarsi dagli stereotipi».  La giornalista nemmeno coglie il carattere ideologico, fanatico, del linguaggio dei genitori: «Ho deciso di non assegnare un sesso a Zoomer. Aspetterò che scelga da sola/o in quale dei due identificarsi”.   Dunque “io ho deciso” per Zoomer, al suo posto. Non è assurdo? No, e nemmeno è più una notizia da rilevare con sorpresa, come fa  Il Sussidiario. Ormai alla Università Statale di Milano si tengono “seminari a cadenza mensile sulla medicina e farmacologia di genere”, ossia sull’uso dei farmaci ormonali  che sospendono la pubertà dell’adolescente, in modo che sia lui/lei a scegliere “libero da stereotipi”, più tardi.

http://www.gender.unimi.it/

Eppure sembra ieri – possibile abbiate dimenticato? – che ci veniva detto che  “la teoria gender non esiste”.   Ce lo ripetevano i  media, Corriere l’Espresso, ovviamente Il Fatto Quotidiano, Repubblica; le tv; ce lo strillava nelle orecchie tutte le  parlamentari del PD.  Potete ritrovare i titoli sul web:

Michela Marzano: “La teoria gender non esiste.

No, è una invenzione propagandistica dei reazionari “per bloccare la legge  sulle unioni civili”, si allarmava.

Giannini: «La teoria del gender non esiste»

https://ilmanifesto.it/giannini-la-teoria-del-gender-non-esiste-a-scuola/

E’ “Una truffa culturale”, tuonava la  ministro dell’Istruzione Stefania Giannini;  minacciò addirittura , a nome delle Istituzioni  offese,  di denunciare per diffamazione  “chi ha parlato e continua a parlare di teoria gender in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola”.  La famosa Buona Scuola di Renzi.

Ora che il gender è ormai mainstream,  e la sua farmacologia si insegna alla Statale di Milano, mi piacerebbe sapere chi erano quegli italiani che hanno minacciato di morte Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, quando nel 2014 era uscito il loro “UNISEX, la creazione dell’uomo senza identità” (Arianna Editrice). Lo racconta la stessa Enrica nel suo ultimo libro, “Fake News, come il potere controlla i media e  fabbrica l’informazione per ottenere il consenso”.

“Venimmo accusato di lucrar su una bufala, in quanto la teoria gender non esiste….Alcune librerie furono costrette a togliere le copie dagli scaffali e scusarsi pubblicamente con le associazioni LGBT per aver osato esporre il libro. Poi arrivarono gli insulti e i falsi commenti su Amazon”, “l’ondata di odio e di violenza” si diffuse sul web.

“Infine arrivarono le minacce di morte firmate. Molti scrissero che avrebbero bruciato i libri in piazza  (e poi i nazisti saremmo noi…) e che nel rogo avrebbero messo volentieri anche noi”. E siccome Enrica  è di gender femmina, questi difensori di un mondo senza  pregiudizi  le “augurarono la morte tra le fiamme”  ma non prima di aver subito “lo stupro”.

Moltissimi insultatori scrissero: ti devi semplicemente “vergognare” ad assumere certe posizioni.

In particolare mi piacerebbe ascoltare  “la signora che segnalò Marletta e me all’Ordine  degli psicologi,  in quanto necessitavamo – a suo parere – di un TSO: eravamo pazzi e dovevamo essere curati”.

Sapere da che ambiente viene, qual  è la sua formazione. Si rende conto della ripugnante bassezza di quel che ha fatto? Della sua natura totalitaria?  Negli ultimi decenni dell’Unione Sovietica, i dissidenti – innocui scrittori  e intellettuali – venivano dichiarati  schizofrenici e internati in manicomio. Il motivo fu spiegato limpidamente dal segretario generale Breznev:  “in Unione Sovietica non ci sono  detenuti politici poiché nella società socialista non esistono conflitti sociali e i pochi insoddisfatti non possono che essere malati di mente.”  Evidentemente, la signora condivide esattamente la stessa visione: chi non è d’accordo con PD e la sinistra dei diritti civili, e la società perfetta che hanno creato, non   ha diritto ad essere ascoltato – va ricoverato.  Anche l’incaricarsi della delazione è nella vecchia tradizione. Del resto il PD è l’erede diretto del PCI, e i suoi adepti e ministri, se hanno abbandonato le masse operaie, hanno mantenuto del comunismo la volontà repressiva, la nostalgia della NKVD.

Mi piacerebbe sapere chi sono quelli che  – in difesa della verità ideologica, ossia della menzogna dell’ordine costituito –  hanno sentito il dovere di mandare minacce di morte firmate, se quelli che  volevano  fare il rogo dei libri sanno  che evocano un atto che la loro  propaganda  attribuisce al nazismo, ossia a quello che sono  istruiti a  dichiarare  il Male Assoluto.  Possibile che non colgano il nesso? Che livello di intelligenza hanno?

E in generale: si capisce che privati individui di una certa ideologia possano essere irritati dai  disturbatori del Pensiero Unico e del Conformismo di Stato, specie se ancora da affermare come dogma. Ma da qui a prendersi la briga  non solo di farsi psico-poliziottti del Disordine Costituito, bensì’ anche  proporsi come boia ed esecutori, vuol dire che provengono da un livello di degrado inumano. Quello stesso livello da cui vengono coloro che ammazzano le “compagne” quando vogliono lasciarli. O dei ragazzi che  vittimizzano gli insegnanti.

Che livello è? A costo di ripetermi, devo ancora una far riferimento al concetto di “Invasione verticale dei barbari”. Ogni nuova generazione di neonati entra  nella società come barbara,  innocentemente ignorando tutto della civiltà; essa deve  esserne istruita comunità in cui è  entrata, educata alla cultura e ai buoni costumi  che i nostri antenati ci hanno consegnato; è la “tradizione” ossia la trasmissione della civiltà dai genitori ai figli.  Come è stato notato, la sinistra – in quanto rifiuta come oscurantismo  ogni ”Tradizione” – è incapace di trasmettere il progresso. I  piccoli barbari restano barbari anche da adulti: ossia incapaci di controllare i loro impulsi sessuali o omicidi, immediatamente  schiavi – dipendenti –  da qualche vizio (droga, discoteca o sesso ) perché nessuno ha insegnato loro ad esercitare il carattere e la volontà, privi delle buone maniere elementari; ridotti a rapportarsi con la donna nel modo più immediato e bruto, perché  nessuno ha insegnato loro  i rudimenti  di quell’ingrediente formidabile della cultura  cristiana, che si chiama “cavalleria”.   Anche la nobiltà d’animo non ha, per questi barbari adulti, nessun senso; di conseguenza, non si vergognano di  nessuna bassezza e viltà, anche ripugnante.

Il guaio è che  i  giovanissimi barbari che  vengono all’onore delle cronache perché nella Buona Scuola  picchiano gli insegnati e li bullizzano, sono figli di genitori barbari – quelli che vanno a picchiare gli insegnanti  per difendere i figli dai brutti voti, che palesemente non riconoscono come legittima alcuna autorità – salvo quella dei cazzotti.  Anzi, nipoti di progressisti ormai settantenni,  barbari  del  ’68 e della Rivoluzione culturale. Insomma siamo già almeno alla terza generazione successiva di barbari ineducati e non-civilizzati, e ciascuna ha avuto consegnata (tràdita, in latino) dalla precedente sempre meno cultura, logica, storia ed estetica, addestramento  del carattere. Analfabeti funzionali, non sanno leggere se non frasi semplificate, che prendono per il  valore facciale, senza coglierne sottintesi, ironie, sfumature di  senso.

Danno una estrema importanza  al conformismo: non avendo sviluppato una personalità autonoma,  desiderano una sola cosa, stare nel gruppo, e temono una sola cosa: essere “esclusi dal gruppo”.

E’ precisamente questo che li rende insieme temibili (fanno massa) e assolutamente vulnerabili alle strategie di manipolazione  che i poteri forti adottano proprio a  loro beneficio.  La “conversione della comunità eterosessuale all’ideologia di genere”  è stata appunto una grandiosa strategia di marketing. Paul Rondeau, consulente di mercato, l’ha descritta in Selling Homosexuality to America (Vendere l’omosessualità all’America, 2002).  L’essenziale della strategia è: mai contrastare gli argomenti degli oppositori  con altri argomenti  raziocinanti, mai fare appello al dibattito dialettico  – sfera del tutto estranea alla massa umana  che si vuol convincere –  ma escluderli in anticipo  dal discorso  come  deliranti,  manifestazione di bigottismo religioso (che i neo-selvaggi traducono “fuori moda”), e pregiudizi di minoranze marginali, quindi deboli (da bullizzare senza rischi), quindi ridicole. I barbari non civilizzati aborrono chi sta in minoranza e fuori moda. Il gioco è fatto.

Il punto è che “vendere l’omosessualità all’America” ha richiesto decenni. In Italia, da “la teoria gender non esiste” ai  seminari “scientifici” sui farmaci per bloccare la pubertà  agli adolescenti onde possano “scegliersi il gender”  come nuova normalità, sono passati tre o quattro anni. Ed ora  la nuova ideologia è ferramente difesa dalle masse  neobarbare, arcigna e invincibile psico-polizia  volontaria che si  arruola da sé nella delazione e denuncia  dei miscredenti della nuova ortodossia.

Naturalmente, fra le cose che nessuno ha insegnato loro c’è che la pluralità di idee e opinioni è legittima. Anzi che è essenziale alla vita politica e della civiltà.

La terza generazione di barbari non civilizzati,  ecco il problema. Ecco i nemici della patria.

 

patria

Mentre chiudevo questo articolo, mi è giunto questo messaggio di un lettore. Parla   di come il  mainstream progressista e avanzato tratta l’orribile segnale degli studenti   che nella Buona Scuola insultano, umiliano e minacciano i docenti.  Penso che completi bene il senso di ciò che ho voluto dire.

“…Rientrando prima del solito da un appuntamento di lavoro sono incappato oggi nei ” programmi delle casalinghe” , dove – presenti psicologa d’ordinanza e docente ” alternativo” – si dibatteva animatamente dei sedicenti studenti di Lucca e del vergognoso episodio in cui il giovinastro indossando un caso da moto ” incornava” il prof. e lo minacciava intimandogli di “mettergli un 6″ …chiarendo in maniera esplicita ” chi è che comanda!”.  Ovviamente a corollario altri video scovati in rete sul medesimo argomento.

Ontologicamente e ” per educazione ricevuta” abituato a una normale educazione ( per intenderci io e i compagni di classe ci alzavamo in piedi all’ingresso della maestra ), confesso che provo malessere fisico nel rivedere quelle immagini; infatti le ho viste una sola volta sul web e oggi alla TV. Mi aspetterei condanna unanime “senza se e senza ma” ( dicono così no i “democratici ” quando qualcuno tocca temi ” intoccabili”?), e una pena esemplare ( anche questa frase mi sa di già sentito …), in relazione al reato consumato  di, come minimo, “oltraggio ” quando non “violenza ” a pubblico ufficiale . Quindi, codice penale alla mano, vorrei sentire Avvocati esperti esaminare la durata delle pene da erogare agli over quattordicenni, imputabili, e ai di loro genitori. Questo dal mio punto di vista deve essere il punto di partenza .
Poi possiamo parlare, dobbiamo parlare, di radiazione da ogni scuola di ordine e grado.
E dopo ancora , se ne abbiamo tempo, di ” lavori socialmente utili”, giornate a pulire i cessi o i cestini ..etc.
Sicuramente, poi, alla fine, anche di capacità o competenze basilari del docente in oggetto…sebbene a mio avviso faccia sorridere sentire oggi la ” ministra uscente” Fedeli minacciare provvedimenti eclatanti …La stessa ministra che giusto pochi mesi fa aveva portato a coronamento la realizzazione della riforma della scuola (” buona” non ce la faccio proprio a dirlo), eliminando il voto in condotta.

Nulla di tutto ciò .
La psicologa, invitava a moderazione e richiamava ovviamente l’importanza della prevenzione; il docente si preoccupava di non rovinare l’esistenza dei ragazzi, per un fatto sicuramente deprecabile blablabla…MA …!. Bocciarli a suo avviso sarebbe inutile perché non percepito come punizione.
I più reazionari ( verosimilmente futuri indagati per comportamento anti democratico ), suggerivano sommessamente una sospensione…addirittura una bocciatura!
Dal mio punto di vista un po’ come dare il DASPO ai ” tifosi” che commettono reati allo stadio…invece che sbatterli in galera.

Che cosa ne pensa Direttore? Se ne pensa…
Buona serata.
Roberto

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