L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo

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di Filippo Savarese

Sono passate due settimane dalla censura del Comune di Roma contro i nostri manifesti regolarmente affissi in Città.

Lo slogan che avevamo scelto – “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo“, facendo riferimento agli aborti selettivi in Asia – ha mandato in cortocircuito per giorni giornali, partiti, collettivi di sinistra, Lobby LGBT, gruppi ultrafemministi… tutti!

L’immagine della campagna censurata a Roma.

Per giorni tutti hanno parlato della nostra “scandalosa” campagna a favore della Vita Umana. Fino alla censura del Comune, che ha ordinato all’agenzia di rimuovere subito tutti i 50 cartelloni. E così è stato. Ci hanno imbavagliati come nelle dittature.

Io stesso mi sono addirittura meritato una dedica (diciamo così…) su un muro vicino casa… Eutanasia per Savarese… ma non mi spavento di certo.

Vado avanti con grande serenità.

La ‘minaccia’ apparsa nel mio quartiere a Roma.

Stavolta dobbiamo andare fino in fondo.

Ci siamo chiesti se bastasse una denuncia alla stampa e sui social network. Basta solo fare un po’ di rumore? Protestare come al solito?

Ci siamo presi qualche giorno per riflettere con cura. E crediamo che la violazione dei nostri diritti – cioè dei tuoi – stavolta sia stata troppo grave.

Attaccano CitizenGO per attaccare te. Censurano noi per censurare te. Non ce l’hanno con noi… ce l’hanno con te. Perché pensi controcorrente.

Non credere che questa vicenda riguardi solo chi vive a Roma. Non fare quest’errore madornale! Questo è un caso gravissimo per tutta Italia. Se non reagiremo a Roma, nella Capitale, tutte le altre amministrazioni seguiranno l’esempio senza paura di alcuna nostra reazione. Ovunque.

Dobbiamo alzare la testa, in tutta Italia. Dobbiamo reagire. Dobbiamo farlo per noi ma soprattutto per chi verrà dopo di noi: i nostrifigli e i nostri nipoti.

Oggi non ci lasciamo affiggere manifesti. Già lo hai visto, no? Domani non ci faranno più manifestare. Poi leggeranno le nostre mail private. Finché, prima o poi, ci processeranno per le nostre semplici intenzioni.

È già successo nella Storia! Non sarebbe mica una novità. È così che fanno i totalitarismi. E oggi viviamo in un nuovo totalitarismo. La Dittatura del Politicamente Corretto. Una dittatura antidemocratica e illiberale. Che ci ha duramente puniti a Roma per aver osato dire cose contro il Pensiero Unico.

CitizenGO vuole iniziare a mettere i bastoni tra le ruote di questa macchina infernale. Mi aiuti?

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Abbiamo davanti una sfida enorme. Fare causa al Comune di Roma significa mettersi contro uffici legali altamente specializzatiche faranno di tutto per confermare la censura politica che abbiamo ricevuto.

Ma noi non vediamo l’ora di poter affermare le nostre Libertà costituzionali davanti ai Giudici. Certo: solo se (anche) tu ci aiuterai ad arrivarci… Mi rimetto, senza insistere ulteriormente, al tuo buon cuore e (ovviamente) alle tue possibilità.

Mi rimetto però anche al tuo amor proprio. Perché qui non si tratta più solo del nostro lavoro o delle nostre campagne.

CitizenGO è diventato un baluardo di Democrazia e Libertà.

La nostra Democrazia. La tua Libertà.

Coraggio allora. Andiamo con entusiasmo verso questa nuova sfida. Sarà difficile vincere. Ma ormai ho capito che insieme possiamo.

Naturalmente, riceverai tutti gli aggiornamenti sul caso!

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