Segnalazione Linkiesta
Sacko non è morto di razzismo, l’ha ucciso un Sud che non cambia mai
Sacko Soumalaya aveva 29 anni, era un immigrato regolare che lavorava per 3 euro l’ora ed è stato ucciso. Una vicenda che dimostra come il Sud sia una polveriera nascosta e l’ultima cosa di cui ha bisogno è un sopruso impunito. Carabinieri, magistrati e politici non devono girarsi dall’altra parte. (di Flavia Perina, LEGGI)
Ab ovo, dai media si sapeva che il ns. fosse stato sorpreso a rubare delle lamiere .
E’ dato che lo stato nelle Calabrie sia assente.
Per legge fisica, un vuoto viene colmato, ergo c’è la ‘ndrangheta, che nelle sue leggi contempla la pena di morte.
Sine studio et offensa, è solo una fotografia della situazione .
G. Vigni