L’autunno caldo, lo spread e l’obiettivo di far cadere il Governo

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Esistono naturalmente una serie di pressioni perché i cinquestelle rompano con la Lega, maggiormente temuta – almeno oggi – dalle élite euriste, sia per le sue posizioni dure sull’immigrazione e sia per il suo evidente euroscetticismo. Del resto, fu proprio la Lega a insistere perché Paolo Savona andasse al MES. E non è un caso che, a capo delle commissioni bilancio di Camera e Senato, ci siano due euroscettici di eccezione: Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Insomma, questo Governo è quanto di più distante esista dal religioso eurismo che ci ha governato in questi ultimi venti anni (il peggiore dei quali sicuramente è quello subito nell’ultimo scorcio dell’ultima legislatura berlusconiana e nella passata legislatura).

Proprio per questa ragione, in tanti tifano per la rottura tra M5S e Lega, sognando il ribaltone, con un M5S rimaneggiato e più accondiscendente verso le politiche euriste. Le ragioni – si ribadisce – sono l’atteggiamento di totale chiusura nei confronti dei flussi migratori di massa dal continente africano e l’euroscetticismo. Entrambi mettono i bastoni fra le ruote al progetto di deflazione salariale e alla dissoluzione degli Stati nazione, in favore della sovrastruttura europeista. Eccoli dunque che agitano lo spauracchio razzista e nazionalista, per cercare di indurre l’opinione pubblica a credere che la strada intrapresa dall’attuale Governo di scontro con l’Unione Europea sia la peggiore e la più pericolosa per i destini del popolo italiano.

Ma la verità è che la strada peggiore l’abbiamo già percorsa in questi ultimi dieci anni: immigrazione di massa spacciata per fenomeno ineluttabile, emigrazione dei nostri giovani in aumento, crollo delle nascite, disoccupazione intorno all’11%, quella giovanile intorno al 35%. Fallimenti e delocalizzazioni. Il nostro paese è passato dall’essere la quinta potenza industriale al mondo, all’essere la settima. Sicché, affermare che il Governo attuale sia il peggio, significa fare propaganda oppure aver vissuto fino a oggi in un altro paese che non è l’Italia.

Il progetto è chiaro: far cadere questo governo, e ci vuole davvero un QI minimo per capirlo. La trappole sono disseminate un po’ ovunque. La peggiore (e forse quella definitiva) verrà tesa in autunno con la legge di bilancio, quando i nostri tenteranno di realizzare le promesse elettorali inserite nel contratto di Governo. Promesse che però richiedono una politica in deficit, e dunque l’esatto contrario di quella predicata dalla religione eurista (con i suoi vincoli di bilancio). I prevedibili nein che arriveranno dall’Europa (già aleggiati) verranno accompagnati da un evento complesso importante: l’impennata dello spread prima e soprattutto dopo la fine del QE di Mario Draghi. Il “fate presto”, ancora una volta, farà capolino nell’informazione pubblica.

Cosa dovranno fare i nostri per evitare le trappole e il conseguente bombardamento mediatico? Dovranno semplicemente rimanere compatti e determinati. Dovranno definire e cesellare un obiettivo specifico e dovranno neutralizzare (soprattutto) le fronde interne: quelle che per una ragione o per l’altra remano contro il successo e la stabilità dell’alleanza di governo, e tifano per il ribaltone eurista e neoliberista. Se riusciranno nell’impresa di rimanere uniti, forse la lotta contro l’austerità neoliberista porterà buoni frutti e si potrà davvero parlare dell’inizio della fine della moneta unica e forse dell’Unione Europea come oggi noi la conosciamo.

http://www.qelsi.it/2018/lautunno-caldo-lo-spread-e-lobiettivo-di-far-cadere-il-governo-lega-m5s/

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