Così Stalin pianificò l’Holodomor
Tutto iniziò quando Stalin si mise in testa di razionalizzare tutto il Paese, sia dal punto di vista agricolo sia da quello industriale. L’Ucraina, come è noto, forniva all’Urss il 50 per cento della produzione agricola. Il comunismo, come si sa, portò sotto il controllo dello Stato terre e produzione. In Ucraina invece, tradizionalmente, le terre erano frammentate in piccole proprietà agricole appartenenti ai Kulaki. L’Urss non poteva tollerare questa suddivisione e con la forza avviò il processo chiamato di “dekulakizzazione”, per mettere i Kolchoz (cooperative agricole) al loro posto. Tutti i milioni di kulaki che rifiutavano la collettivizzazione comunista vennero uccisi o deportati in Siberia e nelle regioni artiche. I pochi sopravvissuti vennero vessati in maniera tale da rendere loro impossibile la sopravvivenza: le quote da consegnare allo Stato divennero altissime, e spesso le guardie rosse sequestravano tutti i generi alimentari posseduti dai contadini. Tutto veniva requisito, dal grano alla farina al pane alle verdure, le bestie venivano uccise perché i contadini non dovevano possedere nulla. Il risultato fu che milioni di persone morirono, la produzione agricola crollò, ma Stalin la ebbe vinta. Il suo intento infatti non era tanto aumentare la produzione agricola, quanto piegare i kulaki e con loro tutti gli oppositori alla dittatura comunista.
fonte – http://www.secoloditalia.it/2018/11/ucraina-stalin-fece-7-milioni-di-morti-piu-di-hitler-ma-nessuno-ne-parla/?fbclid=IwAR1iYGmaKL-n2IYgpIb6nMDHuBwZalXulIV5vrYV-8eMJERQlEBCqfFoSMc