RITRATTO DI UN MODERNISTA
La ostentata esaltazione che certa stampa (in occasione della sua morte – anno 1954, ndR) ha fatto della figura dell’on. De Gasperi come preteso statista cattolico, ci obbliga a ristabilire la verità, con precise e documentate contestazioni. Con questo non intendiamo indagare se e quanto De Gasperi sia stato in buona fede, nella sua maschera – poiché tale e non altro era – di uomo politico cristiano: non usiamo mai affermare la buona o la mala fede di alcuno. Possiamo solo, e lo facciamo ben volentieri, riconoscere che grandissima parte di coloro che hanno appoggiato l’azione politica del De Gasperi e del suo Partito sono stati presumibilmente in buona fede. Noi abbiamo sempre criticato, su questo giornale e su altre pubblicazioni, alcune delle quali di una certa mole, l’opera del defunto capo della Democrazia Cristiana. Ci limitiamo dunque, per documentare la realtà agli ormai numerosi nostri lettori, a riassumere i motivi principali delle passate nostre critiche. Lo faremo con una certa schematicità cronologica, e con concisi commenti che servano ad illuminare quale sola poteva e può essere una posizione politica basata sul Cattolicesimo.
fonte – https://www.sursumcorda.cloud/articoli/teologia-politica/1049-perche-alcide-de-gasperi-non-fu-cattolico.html
Sul fatto che De Gasperi e la DC non fossero cattolici mi pare non ci siano dubbi.
Sulle idee politiche di Carlo Francesco D’Agostino (Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana) però mi sia consentito di sollevare notevoli dubbi: le sue soluzioni democratiche e costituzionali infatti dimostrarono e dimostrano storicamente la loro impotenza di fronte al morbo social-comunista, che infatti necessitava e necessita di cure ben più radicali.