Sassuolo: “Antifascista” termine divisivo. Anpi piange

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Pastasciutta antifascista: a Sassuolo negato il patrocinio. E l’Anpi piange

Roma, 16 lug – In principio furono gli insulti social a scatenare l’indignata reazione dell’Anpi. Tre anni fa, l’associazione partigiani di Riccione, si lagnò per una serie di commenti sarcastici su Facebook da parte di molti utenti, che si fecero beffe della pastasciuttata antifascista organizzata nella città romagnola. Oggi i compagni sono tornati a piangere, dopo che a Sassuolo il sindaco leghista ha negato il patrocinio alla stessa iniziativa e a Mirandola, in provincia di Modena, un altro primo cittadino lo ha tolto.

L’Anpi, in una terra a lungo “rossa”, non è evidentemente abituata a vedersi le porte sbattute in faccia da chi è stufo di certe pantomime che riscuotono l’apprezzamento di una cerchia di persone sempre più ristretta e fuori dalla realtà. Ecco allora che il 25 luglio, anniversario della pastaciuttata organizzata dai fratelli Cervi per festeggiare la caduta del fascismo, a Mirandola i nuovi partigiani dovranno rievocare questa mirabile iniziativa senza il beneplacito del comune. Sì, perché dopo 74 anni il comune emiliano non è più guidato da una giunta di sinistra, e l’attuale ha giudicato “divisivo” il termine antifascista.

Il pianto dell’Anpi

E’ pure fuori dal tempo, strumentale e stucchevole. Ma tant’è, come prevedibile l’Anpi ha iniziato a piagnucolare tirando fuori tutta la retorica possibile: “L’antifascismo è storicamente il collante ideologico che ha unito tutte le diverse forze che si opposero al nazifascismo durante i venti mesi di lotta di Liberazione prima e nella fase costituente poi. Per arrivare, infine, alla Costituzione democratica (e antifascista) sulla quale il Sindaco dovrebbe (qui il condizionale è d’obbligo) aver prestato il giuramento”. Ancora con l’aggettivo “antifascista” appioppato a sproposito alla Costituzione, evergreen compagno.

“Riteniamo doveroso – scrive poi l’associazione dei partigiani – prendere le distanze da questa Amministrazione che non riconosce nella scelta di chi si ribellò al nazifascismo le fondamenta della nostra Costituzione, equiparando tutti i caduti di quella che fu anche una guerra civile, come se chi deportava e chi è stato deportato potessero essere posti sullo stesso piano semplicisticamente e qualunquisticamente per il fatto di essere comunque morti”. Oibò, prendono le distanze.

Peccato per loro che a Sassuolo la giunta guidata da un primo cittadino leghista abbia anticipato i tempi, negandolo direttamente il patrocinio. Il sindaco Gianfrancesco Menani è stato chiaro: “Non è stato concesso nel rispetto dei regolamenti comunali. L’iniziativa si caratterizza per un evidente contenuto politico/sindacale il quale rappresenta elemento ostativo alla concessione di patrocinio”. Apri cielo, spalancatevi lacrime dei nuovi partigiani.

fonte – https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/pastasciutta-antifascista-sassuolo-negato-patrocinio-anpi-piange-124736/

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