Dopo gli ultimi attentati negli USA (non del tutto chiari) e le immagini della polizia che ha ammanettato un nero, assicurato una corda alle manette, risaliti sui loro cavalli ed accompagnato fino alla prima stazione di polizia, ha suscitato la ormai indignata e scontata levata di scudi dei professionisti del buonismo in salsa “partigiana —Forteto-Bibbiano”, contro il razzismo e suprematismo bianco! Però oltre al condizionamento emozionale e mentale -sempre che ancora sortisca effetti- una statistica su cui sarebbe utile riflettere, ma che si trova di rado nei giornali, è questa: pur costituendo i neri il 13% della popolazione, contano per ben il 43% degli uccisori di poliziotti in atti criminali, ossia al netto degli incidenti (il dato è del FBI e riferito agli anni 2004-2013; <non è stato possibile reperire dati più recenti, ma se qualcosa sarà cambiato, sicuramente in peggio>).
Ciò non cancella i fenomeni di brutalità e razzismo di cui si è macchiata la polizia nordamericana, ma comincia a incrinare la narrativa dominante dei suprematisti bianchi e del poliziotto medio che è bianco, xenofobo e dal grilletto facile. Per altro, si noti che sono neri il 12% dei poliziotti statunitensi, in linea dunque col loro peso numerico nella società (sono gli ispanici semmai a essere sotto-rappresentati), e i poliziotti neri e ispanici sono più propensi ad aprire il fuoco rispetto ai loro colleghi d’origine europea (così sostengono sia un rapporto del Dipartimento di Giustizia sia uno studio scientifico di Greg Ridgeway della University of Pennsylvania).
Stando ai dati sull’etnia degli imputati: il 62% dei rapinatori, il 57% degli omicidi e il 45% delle aggressioni nelle 75 contee più grandi degli Usa, in cui i neri assommano al 15% degli abitanti complessivi (dati 2009 del Dipartimento di Giustizia). Nel 2004 erano neri il 37% degli incarcerati negli Usa (dati sempre dal Dipartimento di Giustizia). Ciò a fronte, lo ricordiamo ancora una volta, di un 13% di popolazione totale.
Fonte http://www.emiliogiuliana.com/2-uncategorised/55-guasti-della-societa-multietnica.html