L’inferno delle Maldive, sempre più islamiste

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di Matteo Orlando

per AGERECONTRA
Anche in questa estate 2019 migliaia di italiani hanno trascorso le loro vacanze alle Maldive, considerate (con i suoi 26 atolli ad anello formati da più di 1000 isole coralline) una destinazione paradisiaca per molti turisti occidentali, non solo italiani.
Tuttavia, pochi sanno che questo paese islamico costringe i visitatori a dichiarare al loro ingresso nel paese la Bibbia portata in valigia o anche uno solo dei 73 libri contenuti nelle Sacre Scritture.
Nel piccolo paese che si trova nell’Oceano Indiano, a parte spiagge da sogno, è possibile scontrarsi con due problemi molto gravi: il fondamentalismo islamico e il panteismo indù.
Queste due forze hanno imposto norme e stili di vita che oltre ad umiliare i visitatori cristiani, chiedendo loro alla dogana se stanno introducendo qualche Bibbia o Vangelo nel paese, censurano anche chiunque porti con sé libri riferiti a qualsiasi altro credo, eccetto quello maomettano.
Inoltre nelle Maldive è proibita l’apertura di qualsiasi tempio cristiano.
Non sorprende che le Maldive siano apparse nel documento biennale dell’organizzazione cattolica internazionale Aid to the Church in Need (Aiuto alla Chiesa che soffre), come uno dei peggiori paesi in termini di tolleranza religiosa.
Nella categoria “alta intolleranza” ci sono 20 paesi, comprese le Maldive. Di questi 20, 14 “vivono situazioni di persecuzione religiosa legate all’estremismo musulmano”. Si tratta di: Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Egitto, Iran, Iraq, Libia, Maldive, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Secondo il rapporto, in altri 6 paesi (Birmania, Cina, Eritrea, Corea del Nord, Azerbaigian e Uzbekistan) le persecuzioni sono il prodotto di “regimi autoritari”.
La maggior parte degli occidentali che vanno alle Maldive probabilmente sono indifferenti al fatto che non possano portarsi i testi sacri e, come logica conseguenza dei secolarizzati occidentali, gli islamici ne approfittano.
Se non bastassero già diverse altre azioni motivate da cristianofobia nel mondo, anche quanto accade nelle Maldive è un ulteriore esempio di una cultura dell’Europa occidentale decadente nelle sue convinzioni, incapace di difendere le sue radici cristiane fondamentali.

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