Friday For Future è già morto

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La schiavitù volontaria preda dalla regressione pagana dell’Islam.

 

Il movimento friday for future è già morto e questo per un semplice motivo: è tutto composto da ragazzini che non rinunceranno mai agli agi procurati da ciò che asseriscono di criticare.

Non rinunceranno mai agli agi perché sono nati negli agi e quindi non hanno la più pallida idea di cosa significhi la privazione.

Questo movimento è dunque già abortito ma fa capire anche il vero scopo di chi lo ha inventato: creare un gregge di giovani elettori che votano a sinistra esattamente come è stato fatto nel ’68.

I manovratori che alimentano questi movimenti sfruttano il nichilismo causato dll’ignoranza indotta nell’uomo tramite la negazione di Dio, in modo da convincerlo di essere unico artefice e responsabile di tutto l’universo.

Questa sciocca convinzione, che si è diffusa dalla Rivoluzione Francese in poi, viene sostenuta e promossa abilmente da un’elite di uomini che la sfruttano per allevare i propri simili come pecore da tosare. I loro strumenti a supporto sono droga, alcool e sesso libero oltre a tutte le derive ideologiche decostruzioniste come il gender fluido, l’ideologia LGBT, quella omosessualista e tutte le consorelle che, non a caso, portano la sterilizzazione dell’umanità.

Il paradosso del nichilismo risiede proprio nel fatto che dapprima convince l’uomo di essere al centro dell’universo, e quindi unico artefice di tutto il suo presente e di tutto il suo futuro, ma contemporaneamente lo equipara ad un elemento infestante della Terra.

Fantastico vero? E’ un capolavoro di schiavitù volontaria votata all’autodistruzione.

Gli unici che vedrebbero favorevolmente il ritorno al paganesimo tribale, violento ed ignorante voluto da coloro che oggi sognano il pianeta di “Gaia”, quella casa cioè equiparata romanticamente ad un’astronave che viaggia nell’universo e che ospita noi uomini ed animali come “corpi in base carbonio”, potrebbero essere proprio gli adepti dei quell’Islam che da quel paganesimo del dio Allah non si sono mai affrancati. Ecco il capolavoro.

Una regressione di civiltà talmente lunga e profonda da portare l’uomo a prima dell’anno 3000 a.c., una regressione pagana perfetta per consegnare l’uomo all’Islam. Con buona pace dei cosiddetti diritti di emancipazione delle donne e tutta la compagnia allegra di fandonie che l’uomo si attribuisce come diritto, senza naturalmente prima accampando alcun dovere,…se non quello di tornare a vivere come bestie.

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