Di Vocecontrocorrente
Una guerra, dalle conseguenze imprevedibili, sta per esplodere nel nord della Siria a causa della decisione del governo turco di invadere la zona per colpire il ‘terrorismo’ (in realtà è chiaro che l’intenzione di Ankara sia sferrare un duro colpo ai curdi, nemici storici).
«Tutte le preparazioni sono state completate per l’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria contro le milizie curde dell’Ypg» Così, su Twitter, il ministero della Difesa di Ankara.
«La creazione di una zona di sicurezza/corridoio di pace è essenziale per la sicurezza dei siriani e la pace e stabilità della regione. Le forze di sicurezza turche – ha aggiunto la Difesa – non tollereranno la creazione di un corridoio del terrore ai nostri confini».
Dal canto loro, le forze militari curdo-siriane non escludono di collaborare con il governo di Damasco in funzione anti-turca.
Lo ha detto oggi Mazlum Abdi, comandante in capo delle forze curdo-siriane nel nord-est della Siria, ribadendo un concetto già espresso nei mesi scorsi di fronte alle insistenti minacce militari turche. «Stiamo considerando una partnership col presidente siriano Bashar al Assad con l’obiettivo di combattere le forze turche», ha detto Abdi.
Negli USA, inoltre, Donald Trump è finito sotto l’occhio del ciclone dopo la decisione di ‘lasciare fare’ ai turchi ma un funzionario dell’amministrazione di Washington ha chiarito che «non c’è nessun ritiro delle truppe dalla Siria» ma solo una redistribuzione di 50 – 100 soldati così da non essere messi in pericolo.
Intanto, l’Iran ha fatto sapere di essere contrario ad un’azione militare turca nel nord della Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, in una telefonata con il collega turco, Mevlut Cavusoglu. «Zarif ha espresso la sua contrarietà all’azione militare, ha sollecitato il rispetto per l’integrità territoriale e la sovranità nazionale della Siria, ha sottolineato la necessità di combattere il terrorismo e di instaurare stabilità e sicurezza in Siria», si legge in una nota diffusa da Teheran, che dal gennaio 2017 è impegnata con Ankara e Mosca nei negoziati per trovare una soluzione pacifica al conflitto siriano.
Però, le prime avvisaglie turche sono cominciate: nella notte l’artiglieria ha colpito la regione nord-orientale siriana al confine con l’Iraq. Lo ha riferito la Sana, l’agenzia governativa di Damasco, che mostra foto e video dei bombardamenti avvenuti nei pressi del valico frontaliero di Simalka, tra Iraq e Siria, e corridoio vitale per i rifornimenti militari e logistici della Coalizione anti-Isis a guida Usa e per le forze curdo-siriane.
Questa notizia non ha trovato conferma da parte turca né dalle autorità curdo-siriane.