Netflix offende ancora i Cristiani

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di Matteo Orlando per

 

Netflix ha nuovamente offeso i cristiani. Dopo la programmazione di varie serie con messaggi contro il Cristianesimo, alcuni addirittura con messaggi esplicitamente satanisti, stavolta si è superato davvero il segno. In occasione del Natale la società americana ha caricato un film dove Gesù Cristo, Nostro Signore, viene ridicolizzato e bestemmiato definendolo “gay”, gli apostoli vengono oltraggiati dall’accusa di essere “omosessuali e alcolisti”, la Beata Vergine Maria viene bestemmiata descrivendola come una “prostituta che ha ingannato San Giuseppe passando il figlio di un altro come frutto dello Spirito Santo”.

Il film, spacciato per satirico, in realtà volutamente blasfemo, è intitolato in portoghese “A Primeira Tentação de Cristo” (La prima tentazione di Cristo) ed è stato prodotto come “speciale di Natale” dal collettivo brasiliano Porta dos Fundos.
La pellicola blasfema è stata presentata in anteprima sulla piattaforma il 3 dicembre scorso ed è stata diffusa con sottotitoli in inglese, tedesco, italiano e francese. Nel film si vede Gesù che ritorna dopo un “viaggio” di 40 giorni nel deserto ed è invitato ad una festa a sorpresa per festeggiare i suoi 30 anni. Poi il film ritrae gli apostoli e lo stesso Cristo come omosessuali.
L’uscita del film ha suscitato diverse reazioni e molti cristiani hanno incoraggiato a punire questi “geni” curatori della distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, con l’unico metodo che quel tipo di persone capisce: il linguaggio del denaro. Infatti molti hanno provveduto alla cancellazione dell’abbonamento di Netflix ed hanno invitato altri a fare lo stesso, come forma di protesta non violenta avverso quest’ultima pellicola blasfema.
Dom Henrique Soares da Costa, vescovo di Palmares, ha pubblicamente definito il film “beffardo ed estremamente irrispettoso” nei confronti della fede cristiana ed ha esortato i fedeli a cancellare la loro iscrizione alla celebre piattaforma streaming, definendo la disdetta dell’abbonamento come un “regalo, semplice e bello, per il Figlio di Dio, nato dalla Vergine Maria”.
Nel suo testo, l’alto prelato si è lamentato del film definendolo uno “schiaffo al volto di tutti i cristiani, uno sputò in faccia che deride la nostra fede”. Dom Henrique ha confessato di essere stato un abbonato alla piattaforma di streaming, ma adesso ha annullato il suo abbonamento. “Era il minimo che potessi fare! L’ho disdetto e mi sono sentito felice, contento, come uno che rende omaggio a Qualcuno molto amato!”.
Forse i gestori di Netflix non hanno ancora capito che offendere il Figlio di Dio, prima o poi, porterà i veri cristiani abbonati alla piattaforma a disdire il loro di abbonamento.
Uomini d’affari atei, ma che dovrebbero essere almeno intelligenti nell’adorare il loro “Dio Quattrino”, non hanno ancora capito che offendere il Cristianesimo porterà come conseguenza una grande offesa ad una buona parte del loro target di riferimento, le famiglie.
In passato altre aziende hanno già sperimentato la perdita di milioni di euro per trovate a dir poco imbarazzanti, come fece la Guillette che aveva pensato di presentare stereotipi di uomini in cui li ridicolizzava per ingraziarsi il femminismo ed aveva perso moltissimi clienti che erano passati “ad altri rasoi”. Accadrà questo anche con Netflix? Speriamo.
Intanto c’è una richiesta su Change.org per la rimozione del film che ha raccolto un milione e mezzo di firme (un numero in continuo aumento).

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