Mentre il mondo si blinda i nostri porti restano “aperti”

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Mentre il mondo si blinda i nostri porti restano “aperti”

150 immigrati sbarcati nell’ultima settimana, più di 600 dall’inizio del contagio e questo anche se tutto il Nordafrica è ormai in emergenza: un altro motivo per “ringraziare” Conte

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L’emergenza coronavirus ha fatto passare in secondo piano la “questione immigrati” o, meglio, ne ha fatto emergere alcuni aspetti tenuti però nascosti dai media. Ormai la pandemia è diffusa anche nell’Africa del Nord, per cui tutti i Paesi dell’area hanno dichiarato lo stato di emergenza, dall’Egitto alla Libia, dalla Tunisia all’Algeria al Marocco.

Però è l’Europa il centro del contagio per cui neppure i disperati sono così convinti di voler venire qui e il business delle Ong si fa per la prima volta pericoloso, al punto che le “eroiche navi salva profughi” si stanno chiamando fuori dal teatro di operazioni.

Se le Ong rallentano, però, il governo italiano, al contrario apre sempre di più i porti; mentre Malta ha chiuso drasticamente e la Grecia ha persino aperto il fuoco contro chi cercava di entrare. Così, incredibilmente, da noi gli sbarchi continuano (150 solo nell’ultima settimana a Lampedusa) più di 600 dall’inizio dell’emergenza coronavirus.
Ed è ormai emergenza sanitaria al punto che anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, sempre disponibile all’accoglienza ha disposto la messa in quarantena degli sbarcati, chiedendo al ministro Lamorgese un protocollo per il loro immediato trasferimento sulla terraferma data la totale mancanza di misure preventive a salvaguardia della popolazione.

Queste follie avvengono solo in Italia mentre tutta l’Europa chiude le frontiere, i Paesi sospendono l’accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone e il presidente del Friuli Venezia Giulia invoca la presenza dell’Esercito al confine con la Slovenia per non permettere ingressi illegali sul territorio nazionale.

Possibile che la chiusura dei confini, anche solo come misura precauzionale, sia adottata da tutti tranne che da questo scellerato governo? Pur essendo ancora formalmente in vigore (non sono stati né abolite né modificate) le norme dei “decreti sicurezza” volute da Salvini? Norme che per prima l’attuale ministro Lamorgese non fa applicare, giustificando di conseguenza tutti quelli che violano la Legge: scafisti, trafficanti, mafiosi e speculatori compresi.

L’emergenza coronavirus ha demolito tanti luoghi comuni, a partire da quello che era “impossibile” controllare le frontiere europee che “indietro da Schengen” non si può tornare. Infatti, tutti: Austria, Francia, Spagna per prime; poi anche Germania e tutti i Paesi dell’Est ora hanno blindato i confini.

E l’Italia quali misure ha assunto nei confronti di chi arriva illegalmente dalla Libia? Nessuna. Silenzio dal ministero degli Interni che, però, sta preparando una spiacevole sorpresina per i sindaci.

Infatti, adesso che si sono cominciati a registrare i primi casi di contagio nei centri di accoglienza in Lombardia e che altri centri sono in fermento; la ministro si prepara a “sparpagliare” gli 85 mila immigrati attualmente ospitati (a spese nostre)… nei piccoli comuni. Immigrati che non accettano facilmente le misure di quarantena imposte agli italiani e sono regolarmente a passeggio per le vie delle città (si vedano Milano, Brescia e Bergamo). Già è difficile controllarli nelle strutture organizzate, figuriamoci se sparsi per i piccoli comuni.

Anche sulla reale “necessità”, sempre sbandierata da sindacati e grandi imprenditori, di avere questa massa di immigrati per attingere a manodopera a basso costo, bisognerà ricredersi. Con l’economia paralizzata e la crisi mondiale che incombe sono destinati a rimanere, come era prevedibile, solo un peso sociale e un fardello economico.
Ma i nostri porti rimangono aperti… parola di Conte e Lamorgese.

Da https://www.orwell.live/2020/03/21/mentre-il-mondo-si-blinda-i-nostri-porti-restano-aperti/

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