di Matteo Orlando per www.agerecontra.it
Dall’estate scorsa, per la prima volta nella storia, l’Ordine mendicante dei Predicatori (Domenicani), che ha diversi secoli di storia ed è stato fondato nell’Europa medievale da San Domenico di Guzman, è guidato da qualcuno nato nel sud-est asiatico.
Fra Gerard Francisco Timoner sarà il maestro dell’Ordine dei Predicatori fino al 2029. Intervistato qualche giorno fa dalla rivista spagnola ECCLESIA, Timoner ha spiegato di avere, come Maestro dell’Ordine “una responsabilità molto grande. Ma i miei fratelli mi hanno incoraggiato e mi hanno fatto capire che dovevo accettare”.
In Europa il numero delle vocazioni cattoliche alla vita consacrata sta diminuendo. In Asia, invece, la tendenza è in crescita. Nell’Ordine dei Predicatori, ha spiegato il Maestro, “la provincia in più rapida crescita è il Vietnam, che conta 400 frati e mille suore apostoliche domenicane. In un paese con il 7% di cristiani”.
Per gestire una tale quantità di vocazioni “la prima cosa dare fare è quella di dare la migliore formazione possibile a chi entra. È la stessa cosa che preoccupava i frati degli anni ’50 e ’60 in Spagna, quando c’erano così tante vocazioni”.
Secondo Fra Gerard Francisco Timoner in Europa “ci sono un numero significativo di persone trentenni, e anche più giovani, che non sono mai entrati in Chiesa da bambini perché i loro genitori non li hanno mai portati in Chiesa. Adesso si avvicinano da soli alla Chiesa e sono un’area da evangelizzazione”.
Le sfide più importante per i domenicani d’oggi, secondo il Maestro, sono “il rinnovamento della vocazione dei predicatori del Vangelo, integrando tutti gli aspetti della vita domenicana come la vita comune, le osservanze, lo studio, i servizi liturgici, e il costruire il Corpo di Cristo che è la Chiesa”.
Sulla politica il Maestro ha le idee chiare: “in tutto il mondo ci sono governi o capi di stato senza umanità di base. Vengono criticati questi leader, ma sono stati scelti dal popolo. Sono un riflesso, in una certa misura, di chi li ha scelti”.
In merito ad uno dei carismi dei Domenicani, lo studio, l’approfondimento del pensiero intellettuale,
Timoner ha spiegato che molti frati “sono nelle università” e che lo stesso Ordine ha un’università. “Sono luoghi dove si discutono tutti i problemi che emergono”.
Riguardo alla più grande sfida per la Chiesa oggi, il Maestro ritiene che essa sia, “ad intra, l’unione reale, perché ci sono divisioni. Il Corpo di Cristo è ferito da controversie. Penso che sia una perdita di tempo discutere quando c’è tanto lavoro da fare”.
Ad extra, “in nessun altro momento della storia mondiale ci sono state così tante persone che non hanno ascoltato il Vangelo. Il lavoro da fare per la Chiesa è eccezionale” mentre per i domenicani “la formazione non si ferma solo al seminario in vista dell’ordinazione, ma dura per tutta la vita”.
Fra Gerard Francisco Timoner sarà il maestro dell’Ordine dei Predicatori fino al 2029. Intervistato qualche giorno fa dalla rivista spagnola ECCLESIA, Timoner ha spiegato di avere, come Maestro dell’Ordine “una responsabilità molto grande. Ma i miei fratelli mi hanno incoraggiato e mi hanno fatto capire che dovevo accettare”.
In Europa il numero delle vocazioni cattoliche alla vita consacrata sta diminuendo. In Asia, invece, la tendenza è in crescita. Nell’Ordine dei Predicatori, ha spiegato il Maestro, “la provincia in più rapida crescita è il Vietnam, che conta 400 frati e mille suore apostoliche domenicane. In un paese con il 7% di cristiani”.
Per gestire una tale quantità di vocazioni “la prima cosa dare fare è quella di dare la migliore formazione possibile a chi entra. È la stessa cosa che preoccupava i frati degli anni ’50 e ’60 in Spagna, quando c’erano così tante vocazioni”.
Secondo Fra Gerard Francisco Timoner in Europa “ci sono un numero significativo di persone trentenni, e anche più giovani, che non sono mai entrati in Chiesa da bambini perché i loro genitori non li hanno mai portati in Chiesa. Adesso si avvicinano da soli alla Chiesa e sono un’area da evangelizzazione”.
Le sfide più importante per i domenicani d’oggi, secondo il Maestro, sono “il rinnovamento della vocazione dei predicatori del Vangelo, integrando tutti gli aspetti della vita domenicana come la vita comune, le osservanze, lo studio, i servizi liturgici, e il costruire il Corpo di Cristo che è la Chiesa”.
Sulla politica il Maestro ha le idee chiare: “in tutto il mondo ci sono governi o capi di stato senza umanità di base. Vengono criticati questi leader, ma sono stati scelti dal popolo. Sono un riflesso, in una certa misura, di chi li ha scelti”.
In merito ad uno dei carismi dei Domenicani, lo studio, l’approfondimento del pensiero intellettuale,
Timoner ha spiegato che molti frati “sono nelle università” e che lo stesso Ordine ha un’università. “Sono luoghi dove si discutono tutti i problemi che emergono”.
Riguardo alla più grande sfida per la Chiesa oggi, il Maestro ritiene che essa sia, “ad intra, l’unione reale, perché ci sono divisioni. Il Corpo di Cristo è ferito da controversie. Penso che sia una perdita di tempo discutere quando c’è tanto lavoro da fare”.
Ad extra, “in nessun altro momento della storia mondiale ci sono state così tante persone che non hanno ascoltato il Vangelo. Il lavoro da fare per la Chiesa è eccezionale” mentre per i domenicani “la formazione non si ferma solo al seminario in vista dell’ordinazione, ma dura per tutta la vita”.