Di Marco Tuccillo
La Via degli Uomini è il libro di Jack Donovan (figura di importante rilievo nell’Alt-Right nonostante la sua bisessualità) che tratta in maniera decisamente interessante la società degli uomini, il loro arcaico ma fondamentale spirito comunitario che si riconosce nella “gang” (termine utilizzato per identificare la squadra di uomini, la crew, la tribù, il clan o comunità) e come questa visione sociale, in parte civilizzatrice e pienamente identitaria sia minacciata dalla società moderna capitanata dall’armata arcobaleno e i suoi gendarmi: antifascisti, liberal, anarchici, femministe, mondo LGBT, progressisti, radical chic e tutto l’organo mondialista.
Lo scontro culturale, sociale, politico e identitario descritto da Donovan si sta palesando in questi giorni nelle strade degli Stati Uniti d’America a causa delle proteste susseguitesi all’assassinio di Floyd. Infatti da una parte della barricata abbiamo l’ondata dei facinorosi: esteticamente discutibile, priva di valori, odiatrice della propria gente, organizzata in modo barbarico e al contempo piagnucolona e ipocrita; dall’altra, invece, abbiamo le milizie di auto-difesa americane che possono essere rappresentate in questo modo: comunitarie, colme di valori, spirito di gruppo e senso di appartenenza. La differenza tra le due squadre sul campo è palese e rappresenta due differenti visioni del mondo, una perversa e distruttiva l’altra guardiana ed ancestralmente europea.
I patrioti statunitensi non hanno perso tempo nell’armarsi e scendere in strada per difendere la propria comunità dagli attacchi dei “selvaggi invasori”, ripercorrendo le tappe della genetica dell’uomo che si eleva quando in pericolo vi è la propria gente e la propria terra. Gli esempi che ci giungono dall’America, in questo pessimo clima da pseudo guerra civile, ci fanno ricordare cos’è davvero un “UOMO” e non la visione che ne vogliono dare i mondialisti, completamente snaturata e femminilizzata in maniera tale da trasformarla in innocua e completamente asservita ai diktat totalitari del mondialismo.
Gli europei riprendano vigore dalle milizie statunitensi e si adoperino per vivere di azione abbandonando sterili sofismi, salotti e teorie anacronistiche dannose per la lotta alla globalizzazione.
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