L’ala sinistra della Chiesa (ufficiale, n.d.r.) ne ha combinata un’altra, dopo l’introduzione dei termini “gender” nel proprio vocabolario. Stavolta la Pontificia Accademia per la Vita, creata da Giovanni Paolo II con ben altri scopi, sotto la guida di Bergoglio si è sentita libera perfino di “sfregiare” una delle opere d’arte più care ai cattolici di tutto il mondo. La Pietà di Michelangelo, ospitata nella Basilica di San Pietro, e trasformata, in un tweet provocatorio, nell’immagine della Madonna che sorregge un migrante di colore morente.
La Pietà per impietosire gli immigrazionisti
La provocazione, secondo la Pontificia Accademia, sarebbe destinata ad alimentare la lotta al razzismo ma il fotomontaggio ha scatenato, sui social, le proteste di centinaia di migliaia di utenti cattolici.
Il titolo della foto modificata è semplice: “Un’immagine che vale un discorso”. Ma i commenti che sono arrivati sono tutt’altro che sereni, Da Da ‘Novus Ordo Watch‘ a ‘Church militant’ sono diversi i siti cattolici conservatori, soprattutto americani, che hanno criticato l’iniziativa, accostandola al movimento ‘black lives matter’, ma i commenti più duri arrivano in calce allo stesso tweet.
“Non toccate Michelangelo”, “Vade Retro”, sono alcuni dei lapidari commenti, per lo più anonimi all’iniziativa dell’Accademia presieduta da Monsignor Paglia. Nel segno della cultura religiosa di sinistra portata avanti, negli ultimi anni, da Papa Francesco. Paglia, vescovo di Terni, è il consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio. Nel 2007 si rese protagonista di un’analoga iniziativa: far dipingere nel duomo di Terni l’affresco di un giudizio universale riveduto e corretto, con vasta iconografia gay oltre a due transessuali e una coppia di omosessuali.
Oggi il bis, con la benedizione di Bergoglio, nel segno dell’accoglienza senza limiti e sena regole, secondo i dettami della sinistra.