Recovery fund, Speranza: “Necessaria coraggiosa riforma del Servizio sanitario nazionale”

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Le dichiarazioni del ministro della Salute in audizione in commissione Igiene e Sanità del Senato.

«Penso che di una coraggiosa riforma del Servizio sanitario nazionale ci sia profondamente bisogno, per superare limiti e difficoltà della sanità italiana, che ha comunque superato in maniera positiva l’emergenza covid». Così ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, in audizione in commissione Igiene e Sanità del Senato, a proposito delle risorse del Recovery fund.

«La pandemia ha evidenziato problemi strutturali che vanno affrontati. Questo è il momento opportuno per mettere mano a queste criticità», ha proseguito il ministro, parlando non di un piano per l’emergenza ma di un vero e proprio progetto di riforma e investimenti per la sanità per il prossimo decennio.

Il ministro Speranza ha posto l’accento sulla necessità di un ampio coinvolgimento non solo di Parlamento e Regioni, ma anche di chi opera e lavora nel settore, con gli ordini professionali, i sindacati, le imprese e le rappresentanze. L’auspicio è quello di coinvolgere tutti i mondi che operano nel settore della salute.

1000 miliardi di investimenti delle aziende farmaceutiche

Le indicazioni della cabina di regia  – ha sottolineato Speranza – mostrano già «la volontà delle istituzioni del Paese di investire in modo prioritario sulla salute». Al di là dell’emergenza, dunque, l’obiettivo è quello di attrarre una parte degli investimenti delle aziende farmaceutiche a livello mondiale: «Nei prossimi anni ci sarà qualcosa intorno ai 1000 miliardi di investimenti privati delle aziende farmaceutiche sulla ricerca e sullo sviluppo. E allora, credo che un Paese come il nostro, per le potenzialità che ha, deve porsi il tema di essere attrattivo. E questo lo possiamo fare con una serie di strumenti che stiamo provando ad individuare».

Green e tecnologia

Le Linee guida generali del Recovery Fund – ha sottolineato Speranza –  segnalano l’importanza della politica green e «la ricostruzione della rete italiana si può fare anche in una logica green. Una svolta che deve seguire anche l’attenzione nei confronti di una politica della salute unica uomo-ambiente».

Inoltre, ha precisato il ministro, grande attenzione sarà rivolta alla telemedicina e alla teleassistenza per garantire assistenza ai pazienti fragili e a chi risiede in zone disagiate, quali ad esempio le aree montane o quelle interne:  «In un mondo che cambia velocemente, nell’era dei big data, dell’intelligenza artificiale è un imperativo pubblico ripensare alla sanità pubblica alla luce di questi straordinari cambiamenti. Tutti i progetti che presenteremo saranno caratterizzati da un elevato livello di innovazione tecnologica e digitale per curare meglio i pazienti in presenza o a distanza».

Assistenza domiciliare

Infine, la proposta di un piano integrato di rilancio per la sanità che parte dal territorio e che valorizza la casa come primo luogo di cura. «Vorrei che la casa diventasse il primo luogo per l’assistenza domiciliare agli anziani», ha detto il ministro che ha aggiunto: « Dobbiamo seguire questa idea di fondo: negli ospedali le situazioni gravi e la cura e l’assistenza domiciliare sul territorio con una sanità circolare e con strutture ospedaliere che ruotano attorno al paziente.»

Fulcro importante della riforma, dunque,  è quello di superare le diseguaglianze, dal momento che il diritto alla salute dovrebbe essere garantito al di là d’ogni condizione di reddito sociale, territoriale e anagrafica.

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