LETTERE DEL LETTORE
Riceviamo e pubblichiamo, perché non vogliamo censurare chi esprime idee critiche, sebbene non le condividiamo nell’impostazione. Precisiamo che quanto qui scritto non appartiene alla linea del Circolo “Christus Rex-Traditio” sull’argomento, ma ad un filone cospirazionista, che prevede giudizi ed un futuro molto opinabili. Noi non abbiamo la sfera di cristallo e ci manteniamo sulla linea del realismo e dell’osservazione dell’evidenza, di fronte a fatti concreti e conclamati.
di Leonardo Motta
Le cure ci sono, ma non valgono, in affari, quanto le sostanze genico-sperimentali iniettate come fosse un vero vaccino, erroneamente chiamato, dai più, vaccino contro il covid-19.
Eppure, oltre a non essere efficiente, è dannoso, con conseguenze per la salute indelebili, ma anche con conclusioni, a volte, e a breve termine, mortali.
Nel prossimo Autunno ci sarà un’altra ondata. Loro vogliono così, e faranno in modo di metterci uno contro l’altro; sarà la più miserabile guerra tra poveri?
La quarta ondata sarà causata soprattutto dai giovani e da coloro che ancora non si sono sottoposti alla non vaccinazione, ma alla “timbratura” con l’ago acuto e velenoso della campagna mondiale di “antidoto di massa contro la verità” avanguardia del transumanesimo e precursore per un controllo totale della popolazione mondiale da parte del vertice della piramide.
Il disegno, unendo i puntini, è abbastanza evidente e l’immagine che viene fuori è inequivocabile ed ha solo un significato. Ci sarà il comando per la terza dose con l’intento di creare definitamente la dipendenza con un ciclo annuale. Toccherà anche agli innocenti e loro, i bambini, pagheranno il tributo più caro per la “nobile causa” e per il trionfo del “nuovo umanesimo”.
Usciremo da una gabbia stretta, per un’altra più larga, ma con le maglie molto, molto più piccole.
La verità, si dice, che prima o poi viene a galla, ma il tempo nel mondo, non sempre è tra mani galanti, ha il suo limite, non è perfetto quanto lo è il “Presente Infinito dell’Essere”. Ed è quasi superfluo dire che solo il suo Imperativo Presente, garantisce la libertà.