L’EDITORIALE DEL LUNEDI
di Leonardo Motta
In Francia si perde un luogo di culto cristiano ogni due settimane.
Sebbene i luoghi di culto cattolici continuino ad essere la maggioranza degli edifici di culto, in Francia viene eretta una moschea ogni 15 giorni, mentre un edificio cristiano viene distrutto allo stesso ritmo.
Le ultime statistiche mostrano che più di due monumenti cristiani vengono attaccati ogni giorno, e più della metà degli incidenti finisce con la profanazione.
L’Osservatorio del patrimonio religioso di Parigi, in un comunicato presentato dal presidente dell’istituto, Edouard de Lamaze, ha avvertito della progressiva escalation di violenza che ogni due settimane fa sparire un edificio religioso.
Dopo lo sfortunato incendio nella cattedrale di Notre-Dame, l’ostilità contro la religione è aumentata. La maggior parte degli attacchi sono stati perpetrati su edifici cattolici.
Il comunicato afferma: “Nonostante i monumenti cattolici siano ancora avanti, in Francia viene eretta una moschea ogni 15 giorni, mentre un edificio cristiano viene distrutto allo stesso ritmo. Ciò crea una svolta nel territorio di cui tenere conto. Durante il 2018 nella sola Francia, 129 chiese sono state vittime di attacchi, ma il numero totale di attacchi a luoghi di culto cattolici è stato un totale di 877. Queste cifre sono quintuplicate in soli dieci anni. All’inizio degli anni ’70 lo scrittore e giornalista Michel de Saint Pierre pubblicò un libro dal titolo “Chiese in rovina, Chiesa in pericolo di estinzione”, in cui era già suonato l’allarme. Ma da allora la situazione è decuplicata o addirittura centuplicata.
Cinquemila edifici cattolici rischiano di scomparire nei prossimi anni. La causa di questa scomparsa, però, va oltre la crescente ostilità a cui sono sottoposti. Questi siti religiosi sono anche profondamente trascurati dalle autorità pubbliche. Questi edifici non sono mai stati sottoposti a lavori di restauro o a misure di protezione contro incendi o furti”, conclude il comunicato. Va ricordato che la legge in vigore dal 1905 ha reso i comuni proprietari dei propri edifici religiosi e molti sono caduti in stato di abbandono da parte dello Stato.