di Leonardo Motta
Il teologo svizzero Gregor Maria Hoff si dice inorridito dalla decisione di Jorge Mario Bergoglio di non accettare le dimissioni del cardinale Reinhard Marx e mantenerlo come vescovo di Monaco e Frisinga.
Dopo aver ricordato che il porporato ha ammesso la propria colpa nella gestione degli abusi sessuali, sostiene che Bergoglio perde ogni autorità morale mantenendo lo status quo del cardinale tedesco. Ritiene anche che tutto sia stato uno spettacolo, una messa in scena disordinata.
Il professore e teologo svizzero si è dichiarato “scioccato” e “stordito” dalla decisione. Roma, secondo il teologo, si è dimostrato “ancora una volta di non avere nessuna chiara prospettiva di azione di fronte alla crisi degli abusi e alle sue conseguenze”.
Il cardinale Marx aveva ammesso la sua colpa personale e il fallimento sistemico ed era disposto a sopportarne le conseguenze, ma ora Francesco “mantiene lo status quo”.
“Chi accetta la pubblicazione della richiesta di dimissioni del cardinale, si riserva il tempo per la decisione, e poi respinge le dimissioni dopo meno di una settimana, agisce nel migliore dei casi in modo disordinato. Ma se c’è una strategia dietro la corrispondenza da Roma, è disastrosa quanto la precedente politica di chiarificazione nel complesso sugli abusi cattolici”, ha dichiarato Hoff, che parla di un “fallimento sistemico nella guida della Chiesa”. Si mantiene in carica Marx e ora rischia la deposizione il vescovo ortodosso Woelki. “Ed è proprio questo che rende visibile il totale fallimento del sistema”. A quanto pare, in Vaticano non hanno capito la profondità della crisi “e non sembra esserci alcun pensiero su cosa significhi questa decisione dal punto di vista delle vittime”. Per questo, secondo Hoff anche se Francesco non ha accettato le dimissioni, “l’asticella dell’autorità apostolica è stata fissata da Marx”. D’ora in poi, ha detto, “determina il livello di trattamento degli abusi nella Chiesa cattolica”!