di Leonardo Motta
Un giovane cattolico ha scalato l’Everest ed ha piantato in cima un’immagine della Vergine Maria e un Santo Rosario.
Il giovane ha 24 anni, è dello stato indiana del’Arunachal Pradesh e si chiama Abraham Tagit Sorang. “Ho realizzato uno dei suoi sogni, quello di scalare l’Everest”, ha dichiarato il devoto della Vergine Maria che ha portato a termine il suo viaggio proprio il 31 maggio, al termine del mese mariano.
“Ho portato sempre con me una piccola statua della Vergine e la ringraziavo per la sua intercessione”, ha spiegato Sorang.
È il secondo abitante dell’India a completare questa impresa. Ha celebrato la sua spedizione sui social network ed ha ricordato di essere attivo nella sua parrocchia. Il giovane appartiene alla tribù indiana Nyishi, e vive quasi al confine con la regione autonoma cinese del Tibet.
Nonostante proviene da una famiglia molto umile e povera, è riuscito a frequentare la scuola e l’università. Per molti anni è stato battista ma, dopo aver frequentato le scuole cattoliche clarettiane ha aderito al Cattolicesimo. “Ho sentito forte il richiamo ad essere cattolico e così sono entrato a far parte della Chiesa cattolica”, ha dichiarato. “Da quando è morta mia madre, la Vergine è diventata mia madre. Porto sempre con me in ogni spedizione il rosario e un’immagine della Vergine”.
Vivendo a Itanagar, ha fatto parte del gruppo giovanile dei Salesiani della parrocchia di Santa María, dove ha prestato servizio come chierichetto, segretario del gruppo giovanile e dell’area educativa.
Abraham pratica l’alpinismo dal 2013 e da allora ha fatto diverse spedizioni. Ma quest’ultima è stata una spedizione con difficoltà fisiche ed economiche enormi. “Ci sono voluti quattro anni di preparazione. E ad un certo punto le difficoltà economiche hanno reso quasi impossibile l’obiettivo. Devo ringraziare l’Associazione Cattolica dell’Arunachal Pradesh, senza la quale questa avventura non sarebbe nemmeno iniziata. Mi sono sentito sostenuto da tante persone in questo Stato e dall’intercessione della Vergine Maria. Ho pregato il Rosario, letto la Bibbia, chiesto al Signore di concedermi un buon tempo. Sono arrivato in cima alle 8:45 del 31 maggio, festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. Lì, in piedi, in cima, ho ringraziato Dio promettendo di dare la mia vita al Signore.
Abram ha spiegato che “la montagna più difficile da scalare è quella della santità, ma la intendo raggiungere attraverso il mio impegno nella Chiesa Cattolica”.
Anche il vescovo di Itaganar, monsignor John Thomas, ha espresso la sua gioia per l’impresa del giovane. “Non si spaventato del fatto di abitare in un remoto villaggio. Ha lavorato duramente per migliorarsi fino a raggiungere l’Everest. Possa essere un’ispirazione per i giovani dell’Arunachal Pradesh, che vivono in una situazione difficile, a lottare per raggiungere le vette più alte del loro cammino”.
Leonardo Motta