di Alfio Krancic
Perché i nostri nonni e i nostri padri durante la 2aGM, quando piovevano sulle loro teste bombe “alleate” come grandine e gli angloamericani si dilettavano a resettare intere città o quartieri, non pensarono mai di abbandonare il proprio paese e fuggire a milioni verso la Svizzera, verso la Francia liberata o in zatteroni verso la Spagna o verso il Regno del Sud? Perché non ci furono esodi biblici lungo le strade o assalti a quei pochi treni funzionanti? Anche le guerre del dopoguerra guerre videro pochissimi profughi. Perfino nel feroce conflitto etnico nei Balcani si assistette pochissime migrazioni. La “moda” di trovare rifugio a 1000 o 2000km di distanza dalla propria terra iniziò negli anni ’90. Apripista di nuova tendenza furono gli albanesi, i maghrebini e gli africani. Loro fuggivano a prescindere. Che ci fossero guerre, sparatorie o solo il pericolo di colpi di fucile. Col passare degli anni questa vocazione alla migrazione si è accentuata. Ora, con la guerra in Ucraina si parl addirittura di 8 milioni di potenziali profughi. Mi chiedo: ma se queste popolazioni avessero subito bombardamenti come quelli di Dresda o Hiroshima con mezzo milione di morti in un botto, cosa sarebbe accaduto?