QUINTA COLONNA
Segnalazione del Centro Studi Livatino
Si è tenuto ieri, 6 maggio 2022, il convegno organizzato dal Centro Studi Livatino “Droga, le ragioni del NO. Scienza, contrasto, prevenzione e recupero”. L’evento è stato trasmesso in diretta sui canali tv e YouTube del Senato.
Di seguito una breve panoramica di foto e qualche estratto dei vari interventi.
Alfredo Mantovano, vice Presidente del Centro Studi Livatino: “Le battaglie che e’ giusto fare, si possono anche perdere, ma c’e’ un modo sicuro di perderle, che e’ quella di non combatterle”.
Angelo Vescovi, Università di Milano Bicocca e direttore scientifico dell’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza e dell’Istituto CSS-Mendel: “Bisogna smettere con una leggenda metropolitana secondo la quale se si liberalizza l’uso della cannabis, se ne diminuisce l’uso. E’ vero l’esatto opposto, i dati lo dicono”.
Giovanni Russo, procuratore nazionale vicario antimafia e antiterrorismo: “Si assiste alla tendenza per cui il consumatore diventa egli stesso spacciatore per procurarsi la sostanza e questo fenomeno viene incentivato dalle organizzazioni criminali perché si tratta di soggetti facilmente sacrificabili il cui arresto non mette a repentaglio l’organizzazione nel suo complesso.”
“Al policonsumo di più sostanze, alcol e altro, corrisponde sempre di più la policriminalità, ossia la diversificazione della tipologia di offerta di prodotti da parte della criminalità”
“E se si depenalizzasse ? Io non ho mai visto un gruppo criminale che abbia chiuso i battenti per essere venuto meno l’oggetto della sua attività; cercano il businness, quindi diversificano le loro attività”
Letizia Moratti, vice presidente e Assessore al Welfare della Regione Lombardia: “Aumentare l’offerta significa automaticamente aumentare la dipendenza”.
“Ma ogni persona che fa uso di sostanza può essere salvata. Occorre cambiare l’approccio culturale: da problema cronico alla possibilità del recupero”.
“Occorre un intervento precoce e tempestivo e un nuovo modo di fare prevenzione, con testimonianze di chi proviene dall’esperienza della droga che indichino la possibilità del recupero”.
“A chi è nel problema della dipendenza occorre mandare il messaggio che esiste una seconda possibilità, perché nessuna si senta abbandonato quando decide di cambiare strada”.
Antonio Maria Costa, già Vice segretario ONU e Direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC): “Dobbiamo avere il coraggio di passare a un tipo contrasto diverso dal passato, diventando seri nella lotta contro trafficanti e intermediari. Se questa osservazione schiocca alcuni di voi, riflettete: i proventi illeciti della droga circolano liberamente nel sistema economico. Ho personalmente constatato che tutte le grandi banche internazionali sono state e rimangono coinvolte nel riciclaggio del denaro mafioso per centinaia di miliardi. Chi gestisce i miliardi dei clan mafiosi è impunito, mentre il tossicodipendente finisce in galera”.
“Occorre contrastare non solo i banchieri, ma anche la lobby pro-droga che loro finanziano… esistono gruppi di pressione capaci di mobilitare enormi somme per influenzare cittadinanza e parlamenti contro le norme vigenti – in definitiva per votare in un possibile referendum, oppure influenzare i legislatori. Il business del cannabis legale, iniziato da piccoli produttori, è ora quotato in borsa. Ne fanno parte anche i grandi colossi farmaceutici, alimentari e del tabacco”.
“Più risorse a favore di prevenzione e recupero rendono le risorse spese per il contrasto più efficaci. E non c’è misura preventiva più efficace di quelle condotte attraverso la famiglia e la scuola”.
Mauro Ronco, docente emerito di Diritto Penale e presidente del Centro Studi Livatino: “La distinzione tra droghe pesanti e leggere non esiste, ma dal punto di vista fenomenologico la questione è superata perché spesso il consumatore ne assume più di una e di diverso tipo”.