di Franco Lodige
Rinvio a giudizio per l’infettivologo Massimo Galli, figura di primo piano durante la pandemia da Covid-19. Lo ha deciso il gup Livio Cristofan, come riferisce l’Ansa: Galli e per il suo ex collaboratore Agostino Riva andranno a processo con l’accusa di falso e “un’alternativa” tra turbativa d’asta e abuso d’ufficio, imputazione che poi verrà stabilità dai giudici in aula. Questi reati sarebbero stati commessi in relazione a presunti concorsi truccati indetti per l’assegnazione di posti da professore e ricercatore presso la Facoltà di medicina della Statale di Milano. Ad affiancare Galli e Riva, vi sono altri due imputati (Claudio Maria Mastroianni, professore alla Sapienza di Roma e Claudia Colomba, associato all’Università di Palermo) che hanno optato per il patteggiamento una pena pecuniaria di circa 8mila euro.
L’indagine su Galli
La decisione arriva a distanza di quasi un anno dalla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano contro Galli e a due anni dalla notizia dell’indagine a suo carico, che risale ormai all’ottobre del 2021. Accusato di aver favorito Riva nel concorso per la posizione di professore associato presso l’Università Statale di Milano, il processo all’ex primario del Sacco avrà inizio il prossimo 13 dicembre di fronte alla sezione X del penale. I pubblici ministeri Bianca Maria Eugenia Baj Macario e Carlo Scalas hanno scandagliato i fatti riguardo un concorso per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente che risale al 2020. Un anno in cui, ricordiamo, Galli occupava spesso le prime pagine dei giornali per le sue frequenti apparizioni televisive in relazione alla gestione della pandemia Covid. Riva, vincitore del concorso, compare anch’egli nel registro degli indagati, accusato di aver indicato le valutazioni da assegnare ai candidati. Secondo l’accusa, Galli sarebbe intervenuto come membro della commissione giudicatrice sul verbale di valutazione dei candidati e avrebbe così “turbato con promesse e collusioni” il concorso, creando di fatto una corsia preferenziale in favore di Riva e causando l’illegittima esclusione dell’altro candidato, Massimo Puoti. Nelle rendere dichiarazioni spontanee, fanno sapere i suoi legali, Galli “ha ribadito che il suo operato è stato corretto”.
Garantisi, sempre
Vero? Falso? Come avemmo modo di dire anche due anni fa, per noi Massimo Galli era e resta innocente. Almeno fino a prova contraria. Ovvero finché – celebrato il processo – un giudice non deciderà se effettivamente è colpevole dei reati per cui lo accusano. Il garantismo è sacro e vale anche quando a finire sotto le grinfie della magistratura è un televirologo con cui, inutile nasconderlo, non abbiamo mai avuto ottimi rapporti.
I commensali lo sanno: quando lo scorso luglio la Rai decise di non mandare in onda il programma di Roberto Saviano, Insider, peraltro con alcune puntate già registrate (e presumibilmente pagate), su questo sito dicemmo “senza se e senza ma” che si trattava di un’autentica idiozia. Questione di approccio liberale: se eravamo contrari alla cacciata di Filippo Facci per quella sua frase infelice sulla giovane presunta stuprata, allo stesso modo ci saremmo opposti al “niet” a Saviano per questioni di codice etico.“La scelta è aziendale, non politica“, disse allora l’ad Roberto Sergio ma tutto ruotava attorno agli insulti che Saviano in passato ha rivolto sia a Meloni (“bastarda) che a Salvini (“ministro della Malavita”). Una decisione dettata da ragionamenti di “opportunità”, gli stessi che hanno spinto i vertici Rai ad opporre il veto pure per Fedez a Belve. Scelta discutibile. “Se i liberali non vogliono essere uguali a questa sinistra intellettualoide, devono mettere sullo stesso piano Facci e Saviano”, abbiamo più volte scritto. L’assenza in palinsesto, peraltro, assicurava a Saviano l’occasione per fare il martire sostenendo di essere stato fatto fuori perché “io attacco il potere” (ciao core). Insomma: come diceva Mario Giordano, sarebbe stato meglio dare tre ore di diretta ogni sera all’autore di Gomorra così si sarebbe azzoppato da solo.
Però, dicasi però, eravamo anche sicuri che il povero martire sarebbe caduto in piedi. Un po’ come successo a Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Massimo Gramellini e tutti gli altri che non hanno più trovato spazio nella “nuova Rai”. E infatti è notizia di oggi che l’autore sbarca su Nove come ospite più o meno fisso di Che tempo che fa, il programma di quello stesso Fazio che è riuscito a spacciare un trasloco per soldi in un editto bulgaro. Sul settimanale Tv sorrisi e canzoni, il conduttore ha spiegato che dal 15 ottobre Saviano (già di casa nella trasmissione quando era in Rai) “verrà a trovarci spesso” e sarà nello staff che occuperà la prima parte della trasmissione insieme a Michele Serra e Massimo Giannini, senza dimenticare ovviamente l’immancabile Roberto Burioni.
Articolo completo: Massimo Galli rinviato a giudizio (nicolaporro.it)