ESTERI
di Matteo Castagna per https://www.marcotosatti.com/2024/05/20/la-morte-di-al-raisi-le-domande-senza-risposta-i-sospetti-di-un-attentato-matteo-catsagna/
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste considerazioni sulla situazione geopolitica, anche alla luce della morte di Al Raisi e dell’attentato a Robert Fico. Buona lettura e condivisione.
Arriva di prima mattina la notizia, diramata da tutte le agenzie del mondo, inerente la morte del premier iraniano Ebrahim Raisi, a seguito dello schianto su una montagna nei pressi di Jolfa, ai confini con l’Azerbaigian, dell’elicottero su cui viaggiava il 19 maggio. I resti del velivolo sono stati trovati lungo la strada per il villaggio iraniano di Khoilar-Kalam, a circa 100 chilometri da Tabriz. Nove le persone a bordo. Le autorità hanno identificato i corpi carbonizzati. Deceduti anche il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rakhmati e l’imam di Tabriz, Ali Ale-Hashem.
Il lutto avviene a pochi giorni dall’attentato terroristico al presidente slovacco Fico, noto per le sue posizioni sovraniste e non allineate all’atlantismo della maggioranza degli Stati europei.eu
In Libano sono stati dichiarate tre giornate di lutto nazionale per la morte del presidente iraniano. “La grande nazione iraniana supererà questa tragedia con il consueto coraggio”. Lo ha affermato il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif, annunciando che il Pakistan osserverà una giornata di lutto e che le bandiere sventoleranno a mezz’asta. Il Quotidiano Nazionale di oggi annuncia anche che il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha fatto sapere di essere “sconvolto” per la notizia della morte dell’omologo iraniano Ebrahim Raisi. Secondo quanto riporta Mehr, Maduro si è detto molto dispiaciuto di dover dire addio a Raisi, definendolo “una persona eccezionale e un grande essere umano, difensore della sovranità del popolo iraniano e amico incondizionato” del Venezuela.
Il primo ministro indiano Narendra Modi si è detto ”profondamente rattristato” per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi, aggiungendo che il defunto presidente iraniano ha contribuito ”a rafforzare le relazioni bilaterali India-Iran”.
Hamas ha espresso “sincere condoglianze, profonda simpatia e solidarietà” al leader supremo dell’Iran, Sayyed Ali Khamenei, per la morte del presidente Ebrahim Raisi, per quella del ministro degli esteri Hussein Amir Amirabdollahian e degli altri dirigenti deceduti. Tutti leader, ha sostenuto su Telegram il movimento, “che hanno avuto un lungo percorso per il rinascimento dell’Iran, e posizioni onorevoli a sostegno della nostra causa palestinese, e della legittima lotta del nostro popolo contro l’entità sionista”.
Gli Hezbollah libanesi hanno reso omaggio al presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto nell’incidente in elicottero, definendolo il “protettore dei movimenti di resistenza”.
Tutti i paesi della regione hanno offerto solidarietà e aiuti. La Turchia aveva inviato un elicottero dotato di visori notturni, insieme a 32 esperti in soccorso in quota. Offerte di aiuto erano arrivate anche da Emirati, Oman, India ma anche dall’Arabia Saudita, nemica di vecchia data della Repubblica Islamica. La Russia si è attivata inviando una squadra con 47 specialisti, veicoli fuoristrada e un elicottero BO-105.
Il presidente cinese Xi Jinping ha definito la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi come “una grande perdita per la sua gente”. Xi ha inviato un messaggio di cordoglio al primo vicepresidente iraniano al fine di esprimere “profonde condoglianze a nome del governo e del popolo cinesi, che ha perso un buon amico”.
Sulla stessa linea la Siria: Il presidente Bashar al-Assad ha espresso solidarietà allo stretto alleato Teheran, che lo ha sostenuto durante anni di guerra. Assad ha espresso “la solidarietà della Siria con la Repubblica islamica dell’Iran e con le famiglie del defunto e i suoi compagni”. Condoglianze dal premier armeno Pashinyan: “Sono scioccato”.
La Tass riferisce che in un messaggio inviato alla Guida iraniana, Ali Khamenei, Putin afferma che, “da vero amico della Russia, Raisi ha dato un contributo personale inestimabile allo sviluppo delle buone relazioni tra i nostri Paesi e ha fatto grandi sforzi per portarli al livello di partnership strategica”.
L’Unione europea “esprime le sue sincere condoglianze per la morte del presidente”. La premier italiana Giorgia Meloni esprime “solidarietà al popolo iraniano”, secondo quanto riferito da Sky News24.
L’analista militare della Cnn, Cedric Leighton, ha spiegato che probabilmente Raisi stava viaggiando su un elicottero Bell 212 che iniziò ad operare alla fine degli anni ’60. “È stato introdotto per la prima volta durante l’ultimo periodo del regno dello Scià nel 1976 in forma commerciale e ha avuto una vita prima nell’esercito americano, quindi l’inizio effettivo di questo particolare tipo di elicottero potrebbe essere avvenuto già alla fine degli anni ’60”, ha spiegato Leighton. “Di conseguenza – ha aggiunto – i pezzi di ricambio sarebbero stati sicuramente un problema per gli iraniani”.
L’ipotesi più accreditata, e non esclusa nemmeno dalle autorità iraniane è, al momento, quella dell’incidente.
Il Quotidiano Nazionale riporta, anche, che il politologo iraniano, Prof. Pejman Abdolmohammadi, insegnante di Storia dei Paesi Islamici all’Università di Trento ha reagito con queste parole: “La Guida Suprema è fisicamente molto debole e il potere in crisi di consenso. Una rivoluzione democratica è possibile a Teheran e produrrebbe un effetto domino in tutta l’area”.
Risalta il fatto che l’Azerbaigian abbia buoni rapporti con Israele. Alla luce del conflitto tra Iran e Israele è giustificato il sospetto che l’elicottero sia precipitato per una manomissione eseguita dai servizi israeliani?
Secondo l’insegnante iraniano “è una ipotesi che è sicuramente sul tavolo, ed è molto plausibile, sebbene non sia provata. Non a caso, due settimane fa, intervenendo a una trasmissione televisiva in Italia, dissi che come la Repubblica islamica usa il territorio libanese per colpire Israele, così Israele oltre ad avere ottimi rapporti con l’Azerbaigian, ha una sua presenza militare, in chiave anti iraniana, in quel Paese. Quindi, può essere stato, ipoteticamente, un colpo israeliano al suo nemico storico, la Repubblica islamica iraniana. Non a caso, è stato un media israeliano, la tv Canale 12, il primo a dire che Raisi non è sopravvissuto”.
Inoltre, Raisi era politicamente debole, non era carismatico e riusciva a mantenere il potere solo perché persona di estrema fiducia dell’Autorità Suprema – spiega il professore. “Per la popolazione iraniana è uno choc che potrebbe ridare fiato all’opposizione, largamente maggioritaria nel Paese, e che sui social ha subito reagito in maniera massiccia alle notizie dell’incidente. Dopo le grandi proteste del 2021 e del 2022, rischia di essere un elemento che può sparigliare i giochi”.
Secondo il governo italiano non ci sono particolari preoccupazioni per un’ immediata escalation del conflitto, sebbene Teheran abbia fatto sapere che non cambierà nulla della sua politica estera. Il ruolo di presidente viene assunto, nell’immediato, dal primo vicepresidente esecutivo, Mohammad Mokhber. Questo è quanto prevede l’articolo 131 della Costituzione della Repubblica Islamica.
Stabilita un’autorità provvisoria, un consiglio composto dal primo vicepresidente, dal presidente della Camera, Mohammad Bagher Ghalibaf, e dal capo della magistratura, Gholam-Hossein Mohseni-Ejei, avrà il compito di organizzare l’elezione di un nuovo presidente entro il termine massimo di 50 giorni. Raisi era stato eletto presidente nel 2021. Le prossime elezioni sono, al momento, previste nel 2025.