Per un’Italia del “pensiero unico”

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Riceviamo e pubblichiamo questo contributo da parte di un lettore che non conosciamo e che ha esplicitato la veridicità del nome. A quanto correttamente scritto, potremmo raggiungere che, negli ultimi due decenni il Partito Radicale è diventato di massa nel centrosinistra, con l’unica sfumatura d’essere iper-sionista.

di Riccardo Sampaolo

Il Partito Radicale è indubbiamente stato il principale responsabile della modernizzazione dell’Italia e l’artefice indiscusso della grande stagione dei diritti civili, di cui la legge sul divorzio, e il fallimento del referendum del 1974, sono stati lo spartiacque per una nuova Italia, che iniziava a vantarsi di essersi messa finalmente alle spalle la visione cattolica, rurale, sacrale, comunitaria, socializzante, senza accorgersi che si sarebbe passati gradualmente ad abbracciare una continua, inesorabile e quasi infinita normazione ossessiva, che è oramai un aspetto saliente di questo Occidente, sempre meno fondato sulle sue radici classiche o cristiane, e sempre più in balia del pensiero progressista a senso unico, sotto la continua e interminabile egida di una normazione sempre più ossessiva e cavillosa.

Una società tanto più è atomizzata e tanto più ha bisogno di essere sottoposta a legislazione stringente. La legge assume quindi una dimensione che va ben oltre il perimetro all' interno del quale ci si può muovere e diventa sempre più il canale comportamentale esclusivo nei più disparati ambiti, fino a poco tempo prima non normati, riducendo continuamente i liberi margini di autonomia degli individui e desocializzando la comunità.

Il Partito Radicale ieri, e il suo diretto discendente oggi, +Europa, hanno sempre ottenuto consensi limitati, ma nonostante ciò la loro visione del mondo è di fatto oggi imperante; liberismo, atlantismo, femminismo, liberalizzazione dei costumi, americanismo, genderismo, financo immigrazionismo , sono aspetti odierni del nuovo conformismo, dai tratti pesantemente totalizzanti, e sono la quasi interezza del bagaglio culturale-ideologico di tale partito, il quale è messo in frequente, e spesso aprioristico, positivo risalto dalla maggioranza dei media, che rischiano di agire quindi, come pericoloso vettore pensierounicista.

L’impiego sapiente, oculato e insistente della finestra di Overton è stato il principale strumento che ha indotto nelle masse, sempre più atomizzate, l'accettazione di un
percorso, che a un’attenta analisi, ha liberato l'individuo dalla comunità, relegandolo a conflitti permanenti, di tipo orizzontale con le sue più prossime conoscenze, siano esse familiari o di
altra natura, riposizionando l'essenza dello Stato, da garante dei diritti sociali, a strumento per il perseguimento, progressivo e continuo di diritti individuali, la cui individuazione, non di rado
proveniva da settori circoscritti della società, in prevalenza urbana, e quindi non in grado di esprimere un sentire genuinamente popolare di ampio respiro.

Ci troviamo quindi, da tempo, trascinati verso una direzione “valoriale”, il cui motore propulsivo è rappresentato da un piccolo partito, che è stato in grado di infondere, in quasi tutti gli altri, il proprio bagaglio politico, fatto di liberismo, atlantismo, femminismo, liberalizzazione dei costumi, genderismo, che sono oramai l'asse portante dell' ideologia dominante, abbracciata da quasi tutti i partiti politici, di una certa rilevanza, in Italia.

Il quadro è ovviamente desolante, soprattutto per il fatto che il dissenso da tale visione ha sui media una visibilità infima. Un qualsiasi lettore potrebbe comunque chiedersi quale sia il problema di tale capillare
diffusione “valoriale”, e io mi sentirei di rispondergli che il mondo radicalpannelliano è tra i principali artefici di una visione che vede l'Italia come una periferia retrograda dell' Occidente da
modernizzare, attraverso il faro luminoso di un certo mondo anglosassone votato alla pericolosa concezione che esistono solo individui e leggi, e non esiste alcuna società, e tantomeno comunità; è questa la più pericolosa deriva attualmente in corso da tempo, che ha compiuto poderosi passi in avanti, nella direzione sbagliata.

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