DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII DOPO IL RITO DI CANONIZZAZIONE DI SAN PIO X

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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII DOPO IL RITO DI CANONIZZAZIONE DI SAN PIO X Sabato, 29 maggio 1954

 

Quest’ora di fulgente trionfo, che Iddio, suscitatore degli umili, ha disposto e quasi affrettato, per sigillare la mirabile ascesa del suo servo fedele Pio X alla suprema gloria degli altari, ricolma l’animo Nostro di gaudio, al quale voi, Venerabili Fratelli e diletti figli, con la vostra presenza così largamente partecipate. Eleviamo pertanto fervide grazie alla divina bontà per averCi concesso di vivere questo straordinario evento, tanto più che forse per la prima volta nella storia della Chiesa la formale santificazione di un Papa è proclamata da chi ebbe già il privilegio di essere al servigio di lui nella Curia Romana. Fausto e memorando questo dì, non soltanto per Noi, che lo annoveriamo tra i giorni felici del Nostro Pontificato, cui la Provvidenza aveva pur riservato così numerosi dolori e sollecitudini; ma altresì per la intiera Chiesa, che, spiritualmente stretta intorno a Noi, esulta all’unisono in veemente palpito di religiosa commozione. Il caro nome di Pio X in questo vespro radioso attraversa da un capo all’altro la terra, scandito con gli accenti più diversi; e destando da per tutto pensieri di celestiale bontà, forti impulsi di fede, di purezza, di pietà eucaristica, risuona a perenne testimonianza della feconda presenza di Cristo nella sua Chiesa. Con generoso ricambio, esaltando il suo servo, Dio attesta la eccelsa santità di lui, per la quale, anche più che per il suo supremo Ufficio, Pio X fu in vita inclito campione della Chiesa, e come tale è oggi il Santo dato dalla Provvidenza ai nostri tempi. Ora Noi desideriamo che precisamente in questa luce voi contempliate la gigantesca e mite figura del Santo Pontefice, affinchè, calate le ombre su questa memoranda giornata e spente le voci dell’immenso osanna, il solenne rito della sua santificazione permanga in benedizione nelle anime vostre ed in salvezza per il mondo. 1. — Il programma del suo Pontificato fu da lui solennemente annunziato fin dalla prima Enciclica (E supremi del 4 Ottobre 1903), in cui dichiarava essere suo unico proposito di instaurare omnia in Christo (Eph. 1, 10), ossia di ricapitolare, ricondurre tutto ad unità in Cristo. Ma quale è la via che ci apre l’adito a Gesù Cristo? egli si chiedeva, guardando amorevolmente le anime smarrite ed esitanti del suo tempo. La risposta, valida ieri, come oggi e nei secoli, è: la Chiesa! Fu pertanto sua prima sollecitudine, incessantemente perseguita fino alla morte, di rendere la Chiesa sempre più in concreto atta ed aperta al cammino degli uomini verso Gesù Cristo. Per questo intento egli concepì l’ardita intrapresa di rinnovare il corpo delle leggi ecclesiastiche, in guisa da dare all’intiero organismo della Chiesa più regolare respiro, maggior sicurezza e snellezza di movimento, come era richiesto da un mondo esterno improntato a crescente dinamismo e complessità. È ben vero che questa opera, da lui stesso definita « arduum sane munus », si adeguava all’eminente senso pratico ed al vigore del suo carattere; tuttavia la sola aderenza al temperamento dell’Uomo non sembra che spieghi l’ultimo motivo della difficile impresa. La scaturigine profonda dell’opera legislativa di Pio X è da ricercarsi soprattutto nella sua personale santità, nella sua intima persuasione che la realtà di Dio, da lui sentita in comunione incessante di vita, è la origine e il fondamento di ogni ordine, di ogni giustizia, di ogni diritto nel mondo. Dov’è Dio, là è ordine, giustizia e diritto; e, viceversa, ogni ordine giusto tutelato dal diritto manifesta la presenza di Dio. Ma quale istituzione sulla terra doveva più eminentemente palesare questa feconda relazione fra Dio e il diritto, se non la Chiesa, corpo mistico di Cristo stesso? Iddio benedisse largamente l’opera del beato Pontefice, cosicchè il Codice di diritto canonico resterà nei secoli il grande monumento del suo Pontificato, ed egli stesso potrà considerarsi come il Santo provvidenziale del tempo presente. Possa questo spirito di giustizia e di diritto, del quale Pio X fu al mondo contemporaneo testimone e modello, penetrare nelle aule delle Conferenze degli Stati, ove si discutono gravissimi problemi della umana famiglia, in particolare il modo di bandire per sempre il timore di spaventosi cataclismi e di assicurare ai popoli una lunga era felice di tranquillità e di pace. 2. – Invitto campione della Chiesa e Santo provvidenziale dei nostri tempi si rivelò altresì Pio X nella seconda impresa che contraddistinse l’opera sua, e che in vicende talora drammatiche ebbe l’aspetto di una lotta impegnata da un gigante in difesa di un inestimabile tesoro: l’unità interiore della Chiesa nel suo intimo fondamento: la fede. Già dalla fanciullezza la Provvidenza divina aveva preparato il suo eletto nell’umile sua famiglia, edificata sull’autorità, sui sani costumi e sulla fede stessa scrupolosamente vissuta. Senza dubbio ogni altro Pontefice, in virtù della grazia di stato, avrebbe combattuto e respinto gli assalti miranti a colpire la Chiesa nel suo fondamento. Bisogna tuttavia riconoscere che la lucidità e la fermezza, con cui Pio X condusse la vittoriosa lotta contro gli errori del modernismo, attestano in quale eroico grado la virtù della fede ardeva nel suo cuore di santo. Unicamente sollecito che l’eredità di Dio fosse serbata intatta al gregge affidatogli, il grande Pontefice non conobbe debolezze dinanzi a qualsiasi alta dignità o autorità di persone, non tentennamenti di fronte ad adescanti ma false dottrine entro la Chiesa e fuori, nè alcun timore di attirarsi offese personali e ingiusti disconoscimenti delle sue pure intenzioni. Egli ebbe la chiara coscienza di lottare per la più santa causa di Dio e delle anime. Alla lettera si verificarono in lui le parole del Signore all’Apostolo Pietro: « Io ho pregato per te, affinchè la tua fede non venga meno, e tu . . . conferma i tuoi fratelli » (Luc. 22, 32). La promessa e il comando di Cristo suscitarono ancora una volta nella roccia indefettibile di un suo Vicario la tempra indomita dell’atleta. È giusto che la Chiesa, decretandogli in quest’ora la gloria suprema nel medesimo luogo ove rifulge da secoli non mai offuscata quella di Pietro, confondendo anzi l’uno e l’altro in una sola apoteosi, canti a Pio X la sua riconoscenza ed invochi in pari tempo la intercessione di lui, affinchè le siano risparmiate nuove lotte di tal genere. Ma ciò di cui allora propriamente si trattò, vale a dire la conservazione della intima unione della fede e del sapere, è un così alto bene per tutta la umanità, che anche questa seconda grande opera del santo Pontefice è di una importanza che va molto al di là dello stesso mondo cattolico. Chi, come il modernismo, separa, opponendole, fede e scienza nella loro fonte e nel loro oggetto, opera in questi due campi vitali una scissione così deleteria, « che poco è più morte ». Si è veduto praticamente: l’uomo, che al volger del secolo era già nell’intimo di sè diviso, e tuttavia ancora illuso di possedere la sua unità nella sottile apparenza di armonia e di felicità, basate in un progresso puramente terreno, è stato poi visto come spezzarsi sotto il peso di una ben differente realtà. Pio X vide con vigile sguardo approssimarsi questa spirituale catastrofe del mondo moderno, questa amara delusione specialmente dei ceti colti. Egli intuì come una tale fede apparente, la quale cioè non si fonda in Dio rivelatore, ma si radica in un terreno puramente umano, si diluirebbe per molti nell’ateismo; ravvisò parimenti il fatale destino di una scienza, che, contrariamente alla natura e in volontaria limitazione, s’interdiceva il cammino verso l’assoluto Vero e Buono, lasciando così all’uomo senza Dio, di fronte alla invincibile oscurità in cui giaceva per lui tutto l’essere, soltanto l’atteggiamento dell’angoscia o della arroganza. Il Santo contrappose a tanto male l’unica possibile e reale salvezza: la verità cattolica, biblica, della fede, accettata come « rationabile obsequium » (Rom. 12, 1) verso Dio e la sua rivelazione. Coordinando in tal modo fede e scienza, quella come estensione soprannaturale e talora conferma dell’altra, e questa come via introduttiva alla prima, restituì all’uomo cristiano l’unità e la pace dello spirito, che sono imprescrittibili premesse di vita. Se oggi molti, volgendosi di nuovo verso questa verità, quasi sospintivi dal vuoto e dall’angoscia del suo abbandono, hanno la sorte di poterla scorgere in saldo possesso della Chiesa, di ciò debbono essere riconoscenti alla lungimirante opera di Pio X. Egli è infatti benemerito della preservazione della verità dall’errore, sia presso coloro che di quella godono la piena luce, cioè i credenti, sia presso quelli che sinceramene la cercano. Per gli altri la fermezza di lui verso l’errore può forse rimanere ancora quasi una pietra di scandalo; in realtà essa è l’estremo caritatevole servigio reso da un Santo, come Capo della Chiesa, a tutta l’umanità. 3. — La santità, che nelle ricordate imprese di Pio X si rivela come ispiratrice e guida di queste, sfavilla anche più direttamente negli atti quotidiani della sua persona. In sè stesso, prima che negli altri, egli attuò l’enunciato programma: ricapitolare, ricondurre tutto ad unità in Cristo. Da umile parroco, da Vescovo, da Sommo Pontefice, egli stimò per certo che la santità, cui Dio lo destinava, era la santità sacerdotale. Quale altra santità può infatti Iddio maggiormente gradire da un sacerdote della Nuova Legge, se non quella che si addice ad un rappresentante del Sommo ed Eterno Sacerdote, Gesù Cristo, il quale lasciò alla Chiesa la perenne memoria, la perpetua rinnovazione del sacrificio della Croce nella santa Messa, fino a tanto che Egli verrà per il giudizio finale (1 Cor. 11, 24-26); che con questo Sacramento della Eucaristia diede sè stesso a nutrimento delle anime: « Chi mangia di questo pane vivrà in eterno » (Io. 6, 58)? Sacerdote innanzi tutto nel ministero eucaristico, ecco il ritratto più fedele del santo Pio X. Servire come sacerdote il mistero della Eucaristia e adempiere il comando del Signore « Fate questo per mio ricordo » (Luc. 22, 19), fu la sua via. Dal giorno della sacra ordinazione fino alla morte da Pontefice, egli non conobbe altro possibile sentiero per giungere all’eroico amore di Dio e al generoso contraccambio verso il Redentore del mondo, il quale per mezzo della Eucaristia « quasi effuse le ricchezze del divino suo amore verso gli uomini » (Conc. Trid. sess. XIII, cap. 2). Uno dei documenti più espressivi della sua coscienza sacerdotale fu l’ardente cura di rinnovare la dignità del culto, e specialmente di vincere i pregiudizi di una prassi traviata, promovendo con risolutezza la frequenza, anche quotidiana, dei fedeli alla mensa del Signore, e là conducendo senza esitare i fanciulli, quasi sollevandoli sulle sue braccia per offrirli all’amplesso del Dio nascosto sugli altari, donde una nuova primavera di vita eucaristica sbocciò per la Sposa di Cristo. Nella profonda visione che aveva della Chiesa come società, Pio X all’Eucaristia riconobbe il potere di alimentare sostanzialmente la sua intima vita e di elevarla altamente sopra tutte le altre umane associazioni. Solo l’Eucaristia, in cui Dio si dona all’uomo, può fondare una vita associata degna dei suoi membri, cementata dall’amore prima che dall’autorità, ricca di opere e tendente al perfezionamento dei singoli, una vita cioè « nascosta con Cristo in Dio ». Provvidenziale esempio per il mondo odierno, in cui la società terrena, divenuta sempre più quasi un enigma a sè stessa, cerca con ansia una soluzione per ridonarsi un’anima! Guardi esso dunque, come a modello, alla Chiesa raccolta intorno ai suoi altari. Ivi, nel mistero eucaristico l’uomo scopre e riconosce realmente il suo passato, il presente e l’avvenire come unità in Cristo (cfr. Conc. Trid. 1. c.). Consapevole e forte di questa solidarietà con Cristo e coi propri fratelli, ciascun membro dell’una e dell’altra società, la terrena e la soprannaturale, sarà in grado di attingere dall’altare la vita interiore di personale dignità e di personale valore, vita che al presente è sul punto di esser travolta dalla tecnicizzazione e dalla eccessiva organizzazione della intera esistenza, del lavoro e perfino dello svago. Solo nella Chiesa, par che ripeta il santo Pontefice, e per essa nella Eucaristia, che è « vita nascosta con Cristo in Dio », sta il segreto e la sorgente di rinnovata vita sociale. Di qui consegue la grave responsabilità di coloro ai quali, come a ministri dell’altare, spetta il dovere di schiudere alle anime la vena salvifica della Eucaristia. Multiforme è invero l’azione che un sacerdote può svolgere per la salvezza del mondo moderno; ma una è senza dubbio la più degna, la più efficace, la più duratura negli effetti: farsi dispensatore della Eucaristia, dopo essersene egli stesso abbondantemente nutrito. L’opera sua non sarebbe più sacerdotale, se egli, sia pure per lo zelo delle anime, mettesse in secondo luogo la vocazione eucaristica. Conformino i sacerdoti le loro menti alla ispirata sapienza di Pio X, e fiduciosamente orientino sotto il sole eucaristico ogni loro attività di vita e di apostolato. Parimente i religiosi e le religiose, viventi con Gesù sotto il medesimo tetto, e dalle sue carni quotidianamente nutriti, riguardino come norma sicura quanto il santo Pontefice dichiarò in una importante occasione, che cioè i vincoli con Dio mediante i voti e in comunità religiosa non debbono essere posposti a nessun altro, per quanto legittimo, servigio a vantaggio del prossimo (cfr. Ep. ad Gabrielem M. Antist. Gen. Fr. a Scholis Christ. 23 Apr. 1905 – Pii X P. M. Act. v. II pag. 87-88). Nell’Eucaristia l’anima deve affondare le radici per trarne la soprannaturale linfa della vita interiore, la quale non è soltanto un bene fondamentale dei cuori consacrati al Signore, ma necessità di ogni cristiano, cui Dio ha assegnato una vocazione di salute. Senza la vita interiore qualsiasi attività, per quanto preziosa, si svilisce in azione quasi meccanica, nè può avere l’efficacia propria di una operazione vitale. Eucaristia e vita interiore; ecco la suprema e più generale predicazione, che Pio X rivolge in quest’ora, dal fastigio della gloria, a tutte le anime. Quale apostolo della vita interiore egli si colloca nell’età della macchina, della tecnica, dell’organizzazione, come il Santo e la guida degli uomini di oggi. Sì, o Santo Pio X, gloria del sacerdozio, splendore e decoro del popolo cristiano; – Tu in cui l’umiltà parve affratellarsi con la grandezza, l’austerità con la mansuetudine, la semplice pietà con la profonda dottrina; Tu, Pontefice della. Eucaristia e del catechismo, della fede integra e della fermezza impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa, che Tu tanto amasti e alla quale dedicasti il meglio dei tesori, che con mano prodiga la divina Bontà aveva deposto nell’animo Tuo; ottienile la incolumità e la costanza, in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni dei nostri tempi; sorreggi questa povera umanità, i cui dolori così profondamente Ti afflissero, che arrestarono alla fine i palpiti del tuo gran cuore; fa che in questo mondo agitato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra le nazioni, accordo fraterno e sincera collaborazione fra le classi sociali, amore e carità. fra gli uomini, affinchè in tal guisa quelle ansie, che consumarono la Tua vita apostolica, divengano, grazie alla Tua intercessione, una felice realtà, a gloria del Signor Nostro Gesù Cristo, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia!

Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XVI,
Sedicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1954 – 1° marzo 1955, pp. 31 – 37
Tipografia Poliglotta Vaticana

Devozione a Maria Bambina

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Novena PER LA NATIVITÀ della Beata Vergine Maria (Festa 8 settembre)

 

“La cui festa fu ordinata da Sergio I nel 688 per ottenere, come ottenne, coll’intercessione di Maria: 1. Di essere liberato dalle inique vessazioni dell’imperatore Giustiniano II, il quale voleva sostenere come ecumenico il Concilio Trullano o Quinisesto, tenuto dai Greci in Costantinopoli, malgrado la disapprovazione del Papa, il quale perciò nè vi spedì i proprj legati, né volle mai approvarne i canoni;  2. Di riconciliare colla Chiesa romana il Patriarcato di Aquileja in Istria, che si ostinava a non riconoscere come legittimo il V Concilio Ecumenico, in cui si erano condannati i tre eretici libri di Teodoreto, Teodoro di Mopsuesta ed Iba, denominati i Tre Capitoli.”

 

  1. Vergine singolarissima, che, nascendo a questa vita, la pace annunciaste agli afflitti mortali, ottenete la vera pace ai nostri cuori, alla Chiesa e a tutto il mondo.

Ave…

 

  1. Vergine invitta, che sin dal vostro nascimento cominciaste ad abbattere il regno del demonio, impetrate anche a noi tutti di distruggere in noi le opere sue e di resistergli sempre con viva fede, affinché possa in noi e con noi regnare Gesù Cristo.

Ave…

 

III. Vergine intatta, che nasceste e viveste sempre più pura de’ cieli e degli Angeli, fate che anche noi da qui in avanti conduciamo sempre una vita tutta illibata e propria del cristiano.

Ave…

 

  1. Vergine celestiale, che veniste al mondo, non per essere del mondo, ma per trionfarne compitamente: impetrate anche a noi di viverne affatto staccati, conformandoci sempre alle massime del sacrosanto Vangelo.

Ave…

 

  1. Vergine gloriosa, che nasceste per essere trionfatrice di tutte le eresie che fossero insorte nel mondo, dissipate col vostro potere tutti gli errori contrarj alla nostra SS. Religione, e conservate viva in noi quella fede che opera per mezzo della carità.

Ave.

 

  1. Vergine Santissima, che non per altro appariste al mondo che per essere specchio tersissimo d’ogni virtù, fate che a Voi teniamo sempre rivolti gli occhi nostri per poter imitare le virtuose vostre operazioni, e divenire santi ancora noi.

Ave…

 

VII. Vergine felicissima, cui Dio fece nascere al solo fine di diventare la nostra corredentrice, dando alla luce il comune Riparatore, fate che per esso siamo salvati da ogni male, e conseguiamo con sicurezza la nostra eterna salute.

Ave…

 

Gloria…

 

ORAZIONE. Adjuvet nos quaesumus, Domine, sanctae Mariae intercessio veneranda; cujus etiam diem quo mundo exorta est annua festivitate celebramus. Per Dominum nostrum, etc.

[Ci soccorra, Te ne preghiamo Signore, la venerabile intercessione di santa Maria; Il cui giorno della nascita in terra pure celebriamo con annuale festività. Per il N.S.G.C., etc.]

FONTE: Sac. G. Riva “La Filotea” – imprimatur 1901

 

Catechismo Maggiore di San Pio X

DELLA NATIVITÀ DI MARIA VERGINE

 

129. Quando celebra la Chiesa la festa della Natività di Maria Vergine?

La Chiesa celebra la festa della Natività di Maria Vergine nel giorno otto di settembre.

 

130. Perché si celebra la festa della Natività di Maria Vergine?

La Chiesa celebra la festa della Natività di Maria Vergine, perché ella fino dalla sua nascita fu la più santa di tutte le creature, e perché era destinata ad essere la madre del Salvatore.

 

131. Si celebra la festa della Natività solamente per la beata Vergine?

Si celebra la festa della Natività per la beata Vergine e per S. Giovanni Battista. Conviene osservare però che la beata Vergine non solo nacque in grazia, ma fu in essa grazia concepita; mentre di S. Giovanni Battista può dirsi soltanto che egli fu santificato prima di nascere.

 

132. Qual vita condusse la beata Vergine?

La beata Vergine, benché discendente dalla stirpe reale di David condusse vita povera, umile e nascosta, ma preziosa avanti Dio, non peccando mai neppur venialmente e crescendo continuamente nella grazia.

 

133. Che cosa vi è da ammirare in ispecial guisa nelle virtù della beata Vergine?

Nelle virtù di Maria Vergine vi é da ammirare in ispecial guisa il voto di verginità ch’ella fece fin da’ suoi più teneri anni; cosa di cui non si aveva ancora esempio.

 

134. Che cosa dobbiamo noi fare nella festa della Natività di Maria Vergine?

Nella festa della Natività di Maria Vergine dobbiamo fare quattro cose: 1. ringraziar Dio de’ doni e delle prerogative singolari con cui l’ha privilegiata sopra tutte le creature; 2. pregarlo per l’intercessione di lei, che distrugga in noi il regno del peccato, e ci renda fedeli e costanti nel suo divino servigio; 3. venerare la santità di Maria, e congratularci con essa delle sue grandezze; 4. procurare d’imitarla nel conservare gelosamente la grazia, e nell’esercizio delle virtù, principalmente dell’umiltà e della purità, per le quali ella meritò di concepire Gesù Cristo nel suo purissimo seno.

 

FONTE: “Catechismo Maggiore di San Pio X”

 

Natività dell’Immacolata Vergine Madre di Dio

O Maria Santissima, eletta e destinata ab aeterno dalla Triade augustissima a Madre dell’unigenito Figlio del Padre, preannunziata dai Profeti, aspettata dai Patriarchi, e desiderata da tutte le genti; sacrario e vivo tempio dello Spirito Santo; sole senza macchia, perché concepita senza peccato; Signora del cielo e della terra; Regina degli Angeli; noi umilmente prostrati vi veneriamo, e ci rallegriamo dell’annua rimembranza solenne della vostra felicissima Natività: e dal più intimo del nostro cuore, vi supplichiamo a volervi benignamente degnare di venire spiritualmente a nascere nelle nostre anime, acciocché queste, prese dalla vostra amabilità e dolcezza, vivano sempre unite al vostro dolcissimo e amabilissimo Cuore. Così sia.

 

FONTE: “Il mio libro di preghiere” C.L.S.

 

ORAZINE PER LA NATIVITÀ DI MARIA SS.

Gloriosissima Vergine e clementissima Madre di Dio, Maria, eccomi prostrato ai Vostri santissimi piedi, come servo umile e Vostro indegno devoto. Vi prego dal più profondo del mio cuore di degnarVi di ricevere queste mie piccole lodi e fredde benedizioni che Vi offro con questa santa orazione; sono preghiere che cercano di unirsi a quelle numerose e fervorose che gli Angeli ed i Santi innalzano a Voi ogni giorno. In cambio Vi supplico di concedermi che, come Voi siete nata al mondo per essere Madre di Dio, rinasca anch’io alla Grazia per essere Vostro figlio, in modo che amando Voi dopo Dio sopra ogni altra cosa creata e servendoVi fedelmente sulla terra, possa un giorno venire a lodarVi e benedirVi per sempre in Cielo. Così sia.

 

PREGHIERA PER LA NATIVITÀ DI MARIA SS.

Gloriosissima Vergine e clementissima Madre di Dio, Maria, eccomi prostrato ai tuoi santissimi piedi, come servo umile e tuo indegno devoto. Ti prego dal più profondo del mio cuore di degnarti di ricevere queste mie piccole lodi e fredde benedizioni che ti offro con questa santa novena; sono preghiere che cercano di unirsi a quelle numerose e fervorose che gli Angeli ed i Santi innalzano a te ogni giorno. In cambio ti supplico di concedermi che, come tu sei nata al mondo per essere Madre di Dio, rinasca anch’io alla Grazia per essere tuo figlio, in modo che amando te dopo Dio sopra ogni altra cosa creata e servendoti fedelmente sulla terra, possa un giorno venire a lodarti e benedirti per sempre in Cielo. Così sia.

 

PREGHIERA ALLA B. VERGINE GRAZIOSA BAMBINA

O graziosa Bambina, nella felice tua nascita hai rallegrato il Cielo, consolato il mondo, atterrito l’Inferno; hai recato sollievo ai caduti, conforto ai mesti, salute ai malati, la gioia a tutti, Ti supplichiamo: rinasci spiritualmente in noi, rinnova il nostro spirito a servirti; riaccendi il nostro cuore ad amarti, fai fiorire in noi quelle virtù con le quali possiamo sempre più piacerti. O grande piccina Maria, sii per noi «Madre», conforto negli affanni, speranza nei pericoli, difesa nelle tentazioni, salvezza nella morte. Così sia.

 

TRIDUO IN ONORE DI MARIA SS.MA BAMBINA

Dolce Bambina Maria, che destinata ad essere madre di Dio siete pur divenuta augusta Sovrana e amatissima Madre nostra, per i prodigi di grazie che compiste fra noi, ascoltate pietosa le mie umili suppliche. Nei bisogni che mi premono da ogni parte, e specialmente nell’affanno che ora mi tribola, tutta la mia speranza è in Voi riposta. O santa Bambina, in virtù dei privilegi che a Voi sola furono concessi e dei meriti che avete acquistati, mostratevi ancora oggi verso di me pietosa. Mostrate che la sorgente dei tesori spirituali e dei beni continui che dispensate è inesauribile, perché illimitata è la Vostra potenza sul Cuore paterno di Dio. Per quell’immensa profusione di grazie di cui l’Altissimo Vi arricchì fin dai primi istanti del Vostro immacolato concepimento, esaudite, o celeste Bambina, la mia supplica, e loderò in eterno la bontà del Vostro cuore. Così sia. Pater…, Ave…, Gloria…

FONTE: SursumCorda

15 AGOSTO, ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE IN CIELO

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Munificentissimus Deus

“…Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica. Affinché poi questa Nostra definizione dell’assunzione corporea di Maria vergine al cielo sia portata a conoscenza della chiesa universale, abbiamo voluto che stesse a perpetua memoria questa Nostra lettera apostolica; comandando che alle sue copie o esemplari anche stampati, sottoscritti dalla mano di qualche pubblico notaio e muniti del sigillo di qualche persona costituita in dignità ecclesiastica, si presti assolutamente da tutti la stessa fede; che si presterebbe alla presente, se fosse esibita o mostrata. A nessuno dunque sia lecito infrangere questa Nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno invece ardisse di tentarlo, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo.”

Dato a Roma, presso S. Pietro, nell’anno del massimo giubileo 1950, 1° novembre, festa di tutti i santi, nell’anno dodicesimo del Nostro pontificato

dalla Const. apost. Munificentissimus Deus di PIUS PP. XII, 1 novembris 1950

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Dell’Assunzione di Maria Vergine

  1. Che cosa celebra la Chiesa nella festa dell’Assunzione della santissima Vergine?

Nella festa dell’Assunzione della santissima Vergine, la Chiesa celebra la morte preziosa e la gloriosa Assunzione al Cielo di Maria Vergine.

  1. Coll’anima di Maria Vergine fu assunto in cielo anche il corpo?

È pia e comune credenza dei fedeli, che coll’anima di Maria Vergine sia stato assunto in cielo anche il corpo, benché ciò non sia definito, come di fede, dalla santa Chiesa. [La “Munificentissimus Deus” -Bolla dogmatica per la definizione dell’Assunzione in corpo ed anima di Maria SS.ma in cielo, di Papa Pio XII – è del 1° novembre 1950]

  1. Qual è la gloria alla quale è stata esaltata Maria Vergine nel cielo?

Maria Vergine è stata esaltata sopra tutti i cori degli Angeli, e sopra tutti i Santi del paradiso, come regina del cielo e della terra.

  1. Perché la Vergine è stata esaltata in cielo sopra tutte le creature?

La Vergine è stata esaltata in cielo sopra tutte le creature, perché è Madre di Dio, ed è di tutte le creature la più umile e la più santa.

  1. Che cosa dobbiamo noi fare nella solennità dell’Assunzione di Maria Vergine?

Nella solennità dell’Assunzione di Maria Vergine dobbiamo:

  1. rallegrarci della sua gloriosa assunzione ed esaltazione;
  2. venerarla come nostra signora e nostra avvocata presso il suo divin Figliuolo;
  3. pregarla ad ottenerci da Dio la grazia di condurre una vita santa, e di prepararci in tal maniera alla morte, che meritiamo di essere da lei assistiti e protetti, e di aver parte nella sua gloria.

165. Come possiamo noi meritare la protezione di Maria santissima?

Noi possiamo meritare la protezione di Maria santissima con imitare le sue virtù, e specialmente la purità e l’umiltà.

  1. Debbono anche i peccatori confidare nel patrocinio di Maria Vergine?

Anche i peccatori debbono confidare moltissimo nel patrocinio di Maria Vergine, perché ella è madre di misericordia e il rifugio dei peccatori per ottenere loro da Dio la grazia della conversione.

dal CATECHISMO MAGGIORE: ISTRUZIONE SOPRA LE FESTE DEL SIGNORE, DELLA BEATA VERGINE E DEI SANTI, DELLE FESTE SOLENNI DELLA BEATA VERGINE E DELLE FESTE DEI SANTI

Orazione al divin Sangue

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O Sangue adorabile e divino, sparso per mia salvezza, cadete sopra di me per lavarmi, per purificarmi, per santificarmi. Sin dalla mia nascita in questo mondo, la vostra Chiesa, o Gesù, mi ha ricevuto fra le sue braccia. Essa mi ha segnato col vostro Sangue prezioso, mi ha messo nel numero dei suoi figliuoli. Avuta ch’ebbi la disgrazia di macchiare questa bella innocenza di cui mi avete vestito, ho trovato in questo Sangue prezioso un bagno salutare che ha cancellate tutte le sozzure dell’anima mia. Ogni volta che vi ricorro, la sua divina virtù sempre più mi santifica. Né questo è tutto. Voi avete voluto che questo Sangue adorabile si versasse tutti i giorni per me sul vostro altare, ond’io l’offrissi in sacrifizio al vostro Padre pei miei peccati, e mi avete comandato di berlo, di nutrirmene, di farlo scorrere nelle mie vene, affine di vivere solo della vostra vita, di essere animato solo dal vostro spirito, e d’essere in Voi totalmente trasformato. Oh carità ineffabile, rendetemi degno di tanti benefici; insegnatemi a servirmene per vostra gloria e per mia salute. Sangue adorabile, deh cadete sopra di noi per salvarci, sugli empi per intenerirli, sugli eretici per richiamarli, sui gentili per illuminarli, sui giudei per convertirli, affinché riuniti tutti nella medesima fede e nella medesima speranza, regniamo con Voi e per Voi nella medesima carità, che sussisterà eternamente. Così sia.

Si recitino 5 Gloria.

fonte – tratto da “Manuale di Filotea”, Milano 1888

DIVOZIONE AL SANGUE DI GESU’

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Basta essere cristiano per professare una special divozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Desso è infatti nientemeno che il prezzo con cui tutti gli uomini furono riscattati dalla schiavitù dell’inferno, quel mosto misterioso colla cui aspersione l’anima nostra si purificò d’ogni macchia e divenne oggetto di compiacenza agli occhi di Dio, quella mediazione che è sempre efficace ad ottenere misericordia, più che non fosse il sangue di Abele a domandare vendetta; quella fonte sempre patente da cui ognuno può trarre con gaudio acque di misericordia e di grazia. Di qui è che il Grisostomo lo chiamava “Salvezza delle anime”, San Tommaso “Chiave dei tesoti celesti”, Sant’Ambrogio “Oro prezioso d’infinito valore”, San Bernardo “Tromba che altamente risuona misericordia e clemenza, e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi “Pegno e Caparra di vita eterna”. Egli è perciò che Eugenio IV, Paolo III, Paolo IV, Gregorio XIII accordarono numerosi privilegi alla Confraternita del Prezioso Sangue eretta nella Chiesa di Santa Maria in Vado in Roma. Questa pia unione venne poi confermata in perpetuo nel 1285 da Sisto V. Venuta però in qualche decadenza una sì pia istituzione, si adoperò per rilevarla il canonico Gaspare del Buffalo, di cui vassi ora inoltrando in Roma il processo di canonizzazione [Nota: fu beatificato da San Pio X il 18 dicembre 1904 e canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954 in piazza San Pietro; la festa ricorre il 21 del mese di ottobre. Nell’immagine a fianco, Gaspare del Buffalo che sostiene un crocifisso grondante di Sangue.]. Né furono vani i sui sforzi, perocchè in poco d’ora vide divenute famigliarissime in Roma, e in molti altri paesi, le sante pratiche da lui suggerite, specialmente quella della Sette Offerte costituenti la Corona del Preziosissimo Sangue, nonché quella di un mese intero, e specialmente quella di giugno, parzialmente destinato a questo culto [Nota: Pio IX con il decreto “Redempti sumus” il 10 agosto 1849 fissò  la festa del Preziosissimo Sangue la prima domenica di luglio , che il Papa San Pio X nel 1914 fissò al 1° luglio; per questo motivo, tutto il mese di luglio è tradizionalmente dedicato al Preziosissimo Sangue. Il Vaticano II ha ‘rimosso’ la festa dal calendario ].

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Coroncina delle Sante Piaghe

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Questa coroncina si comincia con queste invocazioni:

O Gesù, Divin Redentore, siate misericordioso per noi, per il mondo intero. Così sia.

Dio forte, Dio santo, Dio immortale, abbiate pietà di noi e del mondo intero. Così sia.

Grazia e misericordia, o mio Gesù, nei pericoli presenti; copriteci col vostro Sangue preziosissimo. Così sia.

O Padre Eterno, fateci misericordia per il Sangue di Gesù Cristo, vostro unico Figlio: fateci misericordia, noi ve ne scongiuriamo. Così sia.

Indi sui grani piccoli della corona si ripete per dieci volte:

Gesù mio, perdono e misericordia per i meriti delle vostre Sante Piaghe. (Ind. 300 gg. o.v.)

E sui grani grossi:

Eterno Padre, vi offro le Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo per guarire quelle delle anime nostre. (Ind. 300 gg. o.v.)

Si termina la corona ripetendo tre volte quest’ultima preghiera:

Eterno Padre, ecc.

Tratta da: “Il mio libro di preghiere” CLS.

In foto: affresco “Crocefissione” di Rinaldo Mantovano, con San Longino ai piedi della Croce. Cappella di San Longino, Basilica di Sant’Andrea, Mantova.

Sulle Reliquie del Preziosissimo Sangue

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Fu dunque già sentimento di molti critici, che il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, che molte chiese si glorificano di possedere, non fosse altro che sangue miracoloso sgorgato da qualche Crocifisso maltrattato dagli Ebrei, fra i quali è famoso quel di Berito, oppure da qualche Sacra Ostia egualmente maltrattata. Ma il rispetto che si deve alle venerabili e pie tradizioni riconosciute legittime dai Papi stessi che ne fecero l’esame il più accurato e le autenticarono con l’appoggio dei loro più solenni Decreti, non lascia più luogo a dubitare che questo Sangue di cui si parla, anziché sangue miracoloso dei Crocifissi e delle Ostie, sia proprio sangue naturale di Gesù Cristo, cioè parte di quel Sangue che sgorgò dalle sue vene nei giorni tormentosi di sua passione . Né vale l’opporre in proposito che Gesù Cristo, nella sua Risurrezione, riprendendo tutto quello che aveva perduto, doveva ancor prendere tutto il sangue che in qualsivoglia modo aveva versato; perocché i più dotti teologi fanno notare che, a restituire nel pristino stato la sua divina Umanità, non era necessario che Gesù Cristo riprendesse fino all’ultima goccia tutto quel sangue che era uscito dal divino suo corpo, ma bastava che egli riprendesse tutto quello che era necessario a costituire perfetta la propria umanità, non ostando per niente alla sua integrità il lasciare in terra qualche piccola parte a fomento speciale di devozione ne’ suoi fedeli adoratori, onde alla vista di queste moltiplicate testimonianze della sua carità verso di noi, venissero essi a sempre più accendersi di amore verso di Lui. Tale infatti è infatti la dottrina insegnataci dal Sommo Pontefice Pio II nel famoso suo Breve del 1 Agosto 1461, ordinato ad approvare quel culto che dalla più remota antichità, fu costantemente prestato al Preziosissimo Sangue venerato in Mantova, e sempre ritenuto per sangue vero e naturale del nostro Signore Gesù Cristo.

ALTRE RELIQUIE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’ CRISTO

Nella chiesa di S. Basilio in Bruges, città della Fiandre, si ritiene esservi del Sangue vero e reale di Cristo, raccolto da Giuseppe d’Arimatea e portatovi da Teodorico Alsazio conte di Fiandra nel suo ritorno da Terra Santa l’anno 1143.

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1° luglio, festa e mese del Preziosissimo Sangue di Cristo.

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Preghiera al Preziosissimo Sangue

+ O Sangue prezioso di Gesù, prezzo infinito del riscatto dell’umanità peccatrice, bevanda e lavacro delle anime nostre che protegge continuamente la causa degli uomini presso il trono della suprema Misericordia, profondamente io vi adoro e vorrei, per quanto mi è possibile, compensarvi delle ingiurie e degli strapazzi, che Voi ricevete di continuo dalle umane creature e specialmente da quelle che ardiscono temerariamente di bestemmiarvi. E chi non benedirà questo Sangue di infinito valore? Chi non si sentirà infiammato d’affetto verso Gesù che lo sparse? Chi sarei io, se non fossi stato ricomprato da questo Sangue Divino? Chi l’ha cavato dalle vene del mio Signore fino alla ultima stilla? Questo è stato certamente l’amore. O amore immenso, che ci ha donato questo balsamo salutare! O balsamo inestimabile scaturito dalla sorgente di un amore immenso, fate che tutti i cuori e tutte le lingue vi possano lodare, encomiare e ringraziare adesso e per sempre. Così sia. +

[Ind. di 500 giorni (Pio VII, 18.X.1815)].

fonte – https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1749-preghiera-al-preziosissimo-sangue-1-7.html

Luglio, mese del Preziosissimo Sangue

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Litanie del Preziosissimo Sangue 
Signore, abbiate pietà di noi.
Cristo, abbiate pietà di noi.
Signore, abbiate pietà di noi.
Cristo, ascoltateci.
Cristo, esauditeci.
Padre celeste, che siete Dio, abbiate pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che siete Dio, abbiate pietà di noi.
Spirito Santo, che siete Dio, abbiate pietà di noi.
SS. Trinità, che siete un solo Dio, abbiate pietà di noi.
Sangue di Cristo, Unigenito dell’Eterno Padre, salvaci (ogni volta).
Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato,
Sangue di Cristo, Nuovo ed Eterno Testamento,
Sangue di Cristo, che nell’Agonia scorre in terra,
Sangue di Cristo, che sgorghi dalla Flagellazione,
Sangue di Cristo, che emani dalla Coronazione di spine,
Sangue di Cristo, versato sulla Croce,
Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza,
Sangue di Cristo, senza cui non c’è remissione,

Mese di Giugno: raccolta di orazioni al Sacro Cuore di Gesù

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DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ

“La devozione di tutte le devozioni è l’amore a Gesù Cristo, col pensare spesso all’amore che ci ha portato e ci porta quest’amabile Redentore. Si lamenta giustamente un devoto autore nel vedere che molte persone attendono a praticare diverse devozioni e trascurano questa; mentre in verità l’amore a Gesù Cristo dev’essere la principale, anzi l’unica devozione di un cristiano. Da questa negligenza nasce poi che le anime si avanzano poco in virtù e continuano a marcire negli stessi difetti, e spesso ancora ricadono in colpe gravi; perché poco badano e poco sono ammonite ad acquistare l’amore verso Gesù Cristo, che è quel laccio d’oro che unisce e stringe le anime con Dio. A questo solo fine è venuto il Verbo eterno nel mondo, per farsi amare: ‘Sono venuto a portar fuoco sulla terra, e che posso desiderare se non che si accenda?’ (Lc. XII, 49). E l’eterno Padre a questo fine ancora l’ha mandato nel mondo, affinché ci manifestasse il suo amore e così attirasse il nostro amore; e il Padre ha detto che intanto ci ama se amiamo Gesù Cristo: ‘Il Padre stesso vi ama, perché voi amate me.’ (Gv. XVI, 27). Inoltre ci dona le sue grazie in quanto noi le domandiamo in nome del Figlio: ‘Qualunque cosa domanderete al Padre in nome mio, ve la concederà.’ (Gv. XVI, 23). Ed intanto ci ammette all’eterna beatitudine in quanto ci trova conformi alla vita di Gesù Cristo: ‘Poiché quelli che egli ha preconosciuti li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, sì da esser lui primogenito tra molti fratelli.’ (Rom. VIII, 29). Ma questa conformità noi non l’acquisteremo, anzi neppur la desidereremo, se non attenderemo a considerare l’amore che ci ha portato Gesù Cristo.” (S. Alfonso). Sul Calvario, nostro Signore mostrò per la prima volta il suo Sacro Cuore attraverso la ferita della lancia nel suo sacro costato. Il Cuore di Gesù merita di essere onorato perché è il Cuore dell’Uomo-Dio, simbolo del suo amore per noi e anche del suo amore per il Padre. Ci sono due elementi essenziali e inseparabili nella devozione al Sacro Cuore: uno spirituale, ed  l’amore di cui arde il Cuore di Gesù  Cristo verso gli uomini, dato che comunemente l’amore si attribuisce al cuore: “L’amore di Dio è stato diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che vi è stato dato.” (Rom. V, 5). L’elemento poi materiale o sensibile è il Sacratissimo Cuore di Gesù, non già preso per sé da solo, ma come unito alla santa umanità e per conseguenza alla divina Persona del Verbo. Nostro Signore infatti ha rivestito un’umanità come la nostra con un corpo e un’anima: Egli aveva un Cuore umano del tutto simile al nostro, ed è questo Cuore che fu trapassato dalla lancia sul Calvario. La devozione al Sacro Cuore non è che un atto di amore verso sì amabile Signore. La devozione al Sacro Cuore di Gesù ha avuto nei secoli uno sviluppo omogeneo, per arrivare alla rivelazione del XVII secolo. Gesù apparve ad un’umile Visitandina del conventi di Paray le Monial, Santa Margherita Maria Alacoque, e le mostrò il proprio Cuore circondato da una corona di spine, sormontato da una croce, circondato di fiamme e le disse: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla per essi ha risparmiato sino a consumarsi per dar loro contrassegni del suo amore; ma che per ricompensa dalla maggior parte non riceve che oblio, trascuratezza, disprezzo.” In una di queste apparizioni nostro Signore fece delle promesse a favore delle persone che hanno una vera devozione al suo Sacro Cuore: queste sono le famose dodici promesse, e la dodicesima è conosciuta come “la grande promessa”. Promesse di Gesù ai devoti del suo Cuore: “1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato. 2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie. 3. Li consolerò in tutte le loro pene. 4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte. 5. Spanderò copiose benedizioni su ogni loro impresa. 6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia. 7. Le anime tiepide si infervoriranno. 8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione. 9. Io benedirò anche le case, dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata. 10. Ai sacerdoti darò la grazia di commuovere i cuori più induriti. 11. Le persone che zelano questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato. 12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo Venerdì di ogni mese, io prometto la grazia della penitenza finale, riceveranno i Santi Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

Atto di offerta quotidiana al Cuore divino di Gesù

+ Cuore divino di Gesù, vi offro, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, le preghiere, le azioni e le sofferenze di questa giornata, in riparazione delle nostre offese, e per tutte quelle intenzioni per le quali Vi immolate continuamente sull’altare. Ve le offro in particolare per la Chiesa e per avere dei santi sacerdoti. Così sia. +

Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene!

+ Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia. +

Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù

+ Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai desideri vostri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia. +

Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù

+ Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai vostri altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo vostro Cuore. Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la vostra misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire voi come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della vostra legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro voi e i vostri Santi, gli insulti lanciati contro il vostro Vicario e l’Ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il Magistero della Chiesa da voi fondata. Oh! Potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi vi presentiamo -accompagnandola con le espiazioni della Vergine vostra Madre, di tutti i Santi e delle anime pie- quella soddisfazione che voi stesso un giorno offriste sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovate sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della vostra grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di voi, e di attrarre quanti più potremo al vostro seguito. Accogliete, ve ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservateci fedelissimi nella vostra ubbidienza e nel vostro servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove voi col Padre e con lo Spirito Santo vivete e regnate, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Così sia. Così sia. +

Consacrazione del genere umano al Sacratissimo Cuore di Gesù

+ O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostrati innanzi al vostro altare. Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al vostro Sacratissimo Cuore. Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbiate misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attirate al vostro Sacratissimo Cuore. O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche di quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame. Siate il Re di coloro che vivono nell’inganno e nell’errore, o per discordia da voi separati; richiamateli al porto della verità, all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore. Siate il Re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro. Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il sangue già sopra essi invocato. Elargite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine. Fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce: Sia lode a quel Cuore divino da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Così sia. +

Invochiamo il Cuore Eucaristico di Gesù

+ 1. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete la pace alle nostre famiglie: Voi ce l’avete promesso. 2. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci tutte le grazie necessarie al nostro stato: Voi ce l’avete promesso. 3. Cuore Eucaristico di Gesù, consolateci nelle nostre pene: Voi ce l’avete promesso. 4. Cuore Eucaristico di Gesù, siate il nostro asilo sicuro in ogni ora brutta della nostra vita: Voi ce l’avete promesso. 5. Cuore Eucaristico di Gesù, siate il nostro rifugio nel momento della nostra morte: Voi ce l’avete promesso. 6. Cuore Eucaristico di Gesù, benedite largamente tutte le nostre intraprese: Voi ce l’avete promesso. 7. Cuore Eucaristico di Gesù, siate la sorgente e l’oceano della misericordia per tutti noi peccatori: Voi ce l’avete promesso. 8. Cuore Eucaristico di Gesù, cambiate i tiepidi in fervorosi vostri amanti: Voi ce l’avete promesso. 9. Cuore Eucaristico di Gesù, fate salire molto presto i ferventi a gran perfezione: Voi ce l’avete promesso. 10. Cuore Eucaristico di Gesù, benedite i luoghi e le case dov’è esposta la vostra immagine: Voi ce l’avete promesso. 11. Cuore Eucaristico di Gesù, date ai sacerdoti la forza di muovere i cuori più induriti: Voi ce l’avete promesso. 12. Cuore Eucaristico di Gesù, scrivete nel vostro Cuore il nome di quanti propagano la vostra divozione: Voi ce l’avete promesso. 13. Cuore Eucaristico di Gesù, date la grazia finale a chi per nove mesi si comunica il primo venerdì con sentimenti di riparazione: Voi ce l’avete promesso. 14. Cuore Eucaristico di Gesù, ristorate quanti vengono a Voi oppressi e affaticati: Voi ce l’avete promesso. 15. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci tutte le grazie, che domandiamo al Padre in nome vostro: Voi ce l’avete promesso. 16. Cuore Eucaristico di Gesù, mandate buoni operai alla vostra messe: Voi ce l’avete promesso. 17. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete la buona volontà a quanti ve la chiedono: Voi ce l’avete promesso. 18. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci il dono della sapienza: Voi ce l’avete promesso. 19. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete alla Chiesa perpetuo trionfo sopra l’inferno: Voi ce l’avete promesso. 20. Cuore Eucaristico di Gesù, date l’acqua viva della santità a chi ve la chiede: Voi ce l’avete promesso. 21. Cuore Eucaristico di Gesù, siate sempre coi vostri Apostoli della parola e della penna: Voi ce l’avete promesso. 22. Cuore Eucaristico di Gesù, siate in mezzo alla famiglia quando vi prega tutta unita: Voi ce l’avete promesso. 23. Cuore Eucaristico di Gesù, esaudite sempre le nostre preghiere in vita ed in morte: Voi ce l’avete promesso. Così sia +

Giaculatorie al Sacro Cuore

+ 1. Cor Jesu sacratissimum, miserere nobis. 2. Cuor di Gesù, tutto infiammato d’amore per noi, infiammate il nostro cuore d’amore per Voi. 3. Gesù mite ed umile di cuore, rendete il mio cuore simile al vostro. 4. Cuor di Gesù, confido in Voi. 5. Amato sia dappertutto il Sacro Cuore di Gesù.   6. Sacro Cuore di Gesù, venga il tuo regno. 7. Cuore divino di Gesù, convertite i peccatori, salvate i moribondi, liberate le anime sante del purgatorio. 8. Sacro Cuore di Gesù, credo al tuo amore per me. 9. Gloria, amore e riconoscenza, al Sacro Cuore di Gesù. 10. Dolce Cuore di Gesù, abbiate pietà di noi e dei nostri fratelli erranti. 11. Tutto per Voi, Cuor Sacratissimo di Gesù. 12. Sacro Cuore di Gesù, siate conosciuto, siate amato, siate imitato. 13. Sacro Cuore di Gesù, proteggete le nostre famiglie. 14. Dolce Cuore di Gesù, siate il mio amore. 15. Sacro Cuore di Gesù, io mi dono a Voi per mezzo di Maria. 16. Sacro Cuore di Gesù, ch’io vi ami e vi faccia amare. 17. Sacro Cuore del mio Gesù, fa’ ch’io t’ami sempre più. 18. Sacro Cuore di Gesù, confortato dalla Vostra Agonia da un Angelo, confortateci nelle nostre agonie. 19. Sacro Cuore di Gesù ti amo! Convertite i poveri bestemmiatori. 20. Dolcissimo Cuore di Gesù, fate che la pace, frutto della giustizia e della carità, regni nel mondo. 21. Provvidenza divina del Cuore di Gesù, provvedeteci. 22. Dolce Cuor del mio Gesù, fa’ ch’io t’ami sempre più; dolce Cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia. 23. Cuore Eucaristico di Gesù, abbiate pietà di noi. 24. Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità! Così sia. +

Litanie del Sacro Cuore di Gesù

+ Kýrie, eléison. Kyrie, eléison. Christe, eléison. Christe, eléison. Kýrie, eléison. Kyrie, eléison. Christe, audi nos. Christe, audi nos. Christe, exáudi nos. Christe, exáudi nos. Pater de cáelis, Deus, R. miserére nobis. Fili, redémptor mundi, Deus, R. Spíritus Sancte, Deus, R. Sancta Trínitas, unus Deus, R. Cor Iésu, fílii Patris aetérni, R. Cor Iésu, in sinu Vírginis matris a Spíritu Sancto formátum, R. Cor Iésu, Verbo Dei substantiáliter unítum, R. Cor Iésu, maiestátis infinítae, R. Cor Iésu, templum Dei sanctum, R. Cor Iésu, tabernáculum Altíssimi, R. Cor Iésu, domus Dei et porta cáeli, R. Cor Iésu, fornax ardens caritátis, R. Cor Iésu, iustítiae et amóris receptáculum, R. Cor Iésu, bonitáte et amóre plenum, R. Cor Iésu, virtútum ómnium abýssus, R. Cor Iésu, omni láude digníssimum, R. Cor Iésu, rex et centrum ómnium córdium, R. Cor Iésu, in quo sunt omnes thesáuri sapiéntiae et sciéntiae, R. Cor Iésu, in quo hábitat omnis plenitúdo divinitátis, R. Cor Iésu, in quo Pater sibi bene complácuit, R. Cor Iésu, de cúius plenitúdine omnes nos accépimus, R. Cor Iésu, desidérium cóllium aeternórum, R. Cor Iésu, pátiens et múltae misericórdiae, R. Cor Iésu, dives in omnes qui ínvocant te, R. Cor Iésu, fons vítae et sanctitátis, R. Cor Iésu, propitiátio pro peccátis nostris, R. a, R. Cor Iésu, attrítum propter scélera nostra, R. Cor Iésu, usque ad mortem obóediens factum, R. Cor Iésu, láncea perforátum, R. Cor Iésu, fons totíus consolatiónis, R. Cor Iésu, vita et resurréctio nostra, R. Cor Iésu, pax et reconciliátio nostra, R. Cor Iésu, víctima peccatórum, R. Cor Iésu, salus in te sperántium, R. Cor Iésu, spes in te moriéntium, R. Cor Iésu, delíciae sanctórum ómnium, R. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, parce nobis, Dómine. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, exáudi nos, Dómine. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, miserére nobis. Iésu, mitis et húmilis corde, fac cor nostrum secúndum cor tuum. Orémus. Omnípotens sempitérne Deus, réspice in cor dilectíssimi Fílii tui, et in láudes et satisfactiónes quas in nómine peccatórum tibi persólvit, iísque misericórdiam tuam peténtibus tu véniam concéde placátus, in nómine eiúsdem Fílii tui Iésu Christi. Qui tecum vivit et regnat in sáecula saeculórum. Amen. +

Coroncina in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù

Deus in adiutorium meum intende. R. Domine ad adiuvandum me festina. Gloria… Dolce Cuor del mio Gesù, fa’ ch’io t’ami sempre più. I. “Amorosissimo mio Gesù, al riflettere sul vostro buon Cuore e al vederlo tutto pieno di pietà e dolcezza pei peccatori, mi sento rallegrare il mio e colmare di fiducia di esser da voi bene accolto, Ahimè! Quanti peccati ho commesso! Ma ora, qual Pietro, qual Maddalena, dolente li piango e li detesto, perché sono offesa a Voi, sommo bene. Sì, sì, concedetemi un generale perdono, e possa io, ve lo chiedo per il vostro buon Cuore, morire prima di offendervi e vivere solo per riamarvi.” Un Pater e 5 Gloria ad onore del divin Cuore, poi Dolce Cuor… II. “Benedico, Gesù mio, l’umilissimo vostro Cuore, e vi ringrazio che, nel darmelo per esemplare, non solo con forti premure mi incitate ad amarlo, ma a costo pure di tante vostre umiliazioni me ne additate ed appianate la via. Folle che fui, ed ingrato! Ah, quanto traviai! Perdonatemi. Non più superbia e presunzione, ma con umil cuore tra le umiliazioni seguir voglio Voi e conseguir pace e salute. Aiutatemi Voi, e benedirò in eterno il vostro Cuore.” Un Pater e 5 Gloria ad onore del divin Cuore, poi Dolce Cuor… III. “Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo vostro Cuore, e vi ringrazio di tanti meravigliosi esempi d’invitta sofferenza a noi lasciati. Mi dispiace che invano mi rimproverino la strana mia delicatezza insofferente d’ogni piccola pena. Ah, Gesù caro! Infondete nel mio cuore un fervido e costante amore alle tribolazioni, alla penitenza, affinché, seguendovi al Calvario, giunga con voi alla gloria, alla gioia in Paradiso.” Un Pater e 5 Gloria ad onore del divin Cuore, poi Dolce Cuor… IV. “Davanti al mansuetissimo vostro Cuore, io inorridisco del mio così diverso dal vostro. Purtroppo ad un’ombra, ad un gesto, ad una parola in contrario mi inquieto e mi lamento. Dhe! Perdonate le mia mancanze e datemi grazia d’imitar nell’avvenire in qualunque contrarietà l’inalterabile vostra mansuetudine, e così godere perpetua e santa pace.” Un Pater e 5 Gloria ad onore del divin Cuore, poi Dolce Cuor… V. “Si cantino pur lodi, o Gesù, al generosissimo vostro Cuore vincitor della morte e dell’Inferno: ben se le merita tutte. Io resto più che mai confuso al vedere il mio così pusillanime, che teme di qualunque diceria e rispetto umano; ma non sarà più così. Da voi imploro coraggio e forza, affinché combattendo e vincendo in terra, trionfi poi lieto con voi in cielo.” Un Pater e 5 Gloria ad onore del divin Cuore, poi Dolce Cuor… Volgiti a Maria, consacrandoti a Lei, e confidando nel suo Cuore, dille: “Per gli alti pregi del vostro Cuore dolcissimo impetratemi, o gran Madre di Dio e Madre mia Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù vostro Figliuolo; onde io in esso racchiuso coi miei pensieri ed affetti, adempia tutti i miei doveri, e con alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù.” V. Cor Jesu, flagrans amore nostri. R. Inflamma cor nostrum amore tui. Oremus. Illos nos igne, quaesumus Domine, Spiritus Sanctus inflammet, quem Dominus noster Jesus Christus, e penetralibus Cordis sui misit in terram et voluit vehementer accendi. Qui tecum vivit et regnat in unitate ejusdem Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen. + [Indulgenza di sette anni. Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se recitata tutti i giorni per un intero mese.]

Fonte: “Il mio libero di preghiere” (CLS), “sursumcorda.cloud”

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