La società anti-educativa

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“Fake News! Non è stata eutanasia! E’ stato solo suicidio!”.  Rivoltante la reazione dei media e dei radicali sulla ragazzina olandese  di 17 anni che s’è lasciata morire. Cappato, Mentana e non so chi altro  hanno insinuato che la notizia sia stata falsificata apposta da “quelli di Verona” per bloccare le proposte di legge  sulla legalizzazione della morte eseguita dallo stato su richiesta, che “giace in Parlamento”.Come se  non fosse vero che nei Paesi Bassi l’eutanasia è autorizzata ai minorenni, anche ai  dodicenni.  Esasperato, l’amico Gianluca Marletta, scrittore, saggista, grida la verità che “i media” e “i progressisti” censurano.

E’ “l’OMICIDA FIN DAL PRINCIPIO perché odia l’immagine che è in noi”. Dunque, grida, “tutto quel che  questa splendida civiltà (la “migliore possibile”, giusto?)  sa dire al cospetto della sofferenza è: crepa!

Poi aggiunge :  “Tranquilli: in quella latrina che è il Nord Europa lo fanno “legalmente”; qui da noi lo fanno – a migliaia  – senza autorizzazione. Lo si fa per un compito andato a male, per una donna che non te la cede, perché non assomigli alla sgallettata di Uomini&Donne – o perché  le somiglia troppo.

Ma è comprensibile: sei uno scimmione “evoluto per caso”, esisti per eiaculare e sbronzarti, e  hai una fottuta paura di morire ma soprattutto di vivere!”

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fonte – https://www.maurizioblondet.it/la-societa-anti-educativa/

26 giugno: oggi è la Giornata Mondiale contro tutte le droghe

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Sensibilizzare i giovani contro una realtà letale che ogni anno uccide centinaia di migliaia di persone.

Il 26 giugno è la “Giornata mondiale contro le droghe”. Ogni anno in questo giorno centinaia di manifestazioni in tutto il mondo sollecitano la riflessione su un tema troppo spesso sottovalutato e dimenticato ai nostri giorni. La ricorrenza è stata indetta nel 1986  dall’Assemblea Generale dell’Onu, con l’obiettivo comune a tutti gli stati membri di creare una comunità internazionale che riesca a liberarsi dalle sostanze stupefacenti.

Ogni 26 giugno,  l’ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) si rivolge ai giovani con campagne specifiche che mirano a spiegare gli effetti negativi dell’uso delle droghe.  Sostanze che hanno conseguenze fisiche più o meno immediate, compromettendo gravemente lo sviluppo psicologico ed emotivo della persona. Tra le droghe indicate maggiormente come minacce per l’incolumità umana, l’Onu segnala stimolanti del topo anfetamine, cocaina, cannabis, allucinogeni, oppiacei e sedativi ipnotici.

Secondo le ultime stime, ogni anno coloro che assumono droga almeno una volta sono circa 200milioni, di cui 25 milioni vengono considerati tossico dipendenti. Disarmante poi il numero annuale delle morti per malattie correlate all’uso di sostanze stupefacenti: se ne contano circa 200mila.

Fonte – https://vocecontrocorrente.it/26-giugno-oggi-e-la-giornata-mondiale-contro-tutte-le-droghe/

Australia, assurdità nelle scuole: parole gender neutral per indicare Dio

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Alcune scuole a Brisbane, in Australia, hanno iniziato a utilizzare termini gender neutral per indicare Dio.

È il  quotidiano ufficiale di Brisbane, il Sunday Mail, a svelare ciò che sta succedendo in alcune scuole, per altro ritenute d’elite, tra cui la All Hallows, la Stuartholme e il Loreto College: si stanno usando parole gender neutral per indicare Dio.

In sostanza, i docenti stanno evitando parole come “padre”, “figlio” e “Signore” nelle preghiere e nell’insegnamento. L’idea è nata da una scuola femminile e si sta diffondendo a macchia d’olio.

Queste parole, in preghiere e inni, è stata sostituita con termini neutri quale “creatura onnipotente”, “essere onniscente” e molte altre simili. I portavoce di questo movimento hanno dichiarato di credere che “Dio non è né maschio né femmina, per questo è necessario usare termini di genere neutrale nelle preghiere”.

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Firma contro la propaganda Gay della Disney! (sulla pelle dei bambini)

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Chi non ha visto i celebri cartoni e film di Walt Disney da piccolino? E chi non vorrebbe che i propri figli possano continuare a godersi le creazioni degli autori di Topolino e compagnia? Ebbene, seguire la Disney è diventato difficile da quando la società partecipa nella propaganda LGBT. L’ultima notizia ne è la conferma lampante…

Per la prima volta nella sua storia, Disneyland Parigi farà diventare il “Magical Pride” un evento ufficiale di Disney: infatti un vero e proprio “Gay Pride” avrà luogo il 1° giugno 2019 nel noto parco. La Disney si rivolgerà quel giorno principalmente alla comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender, aderendo ufficialmente alla causa LGBT.

La notizia è gravissima se pensiamo quanto la Walt Disney Company tocchi da vicino i bambini e quale “potere” abbia su di essi. I cartoni preferiti dei nostri figli saranno contaminati dalla propaganda LGBT? Già l’anno scorso la Disney aveva pubblicizzato le “orecchie arcobaleno di Topolino”, e ha più volte ospitato – in modo non ufficiale – diversi “Gay Day”. Inoltre le ambiguità di alcuni cartoni erano stati al centro del dibattito. Tuttavia, con l’annuncio del “Magical Pride” abbiamo superato il livello di allarme.

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Orban stravince: “Ora stop ai migranti”

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Gli ungheresi ci hanno dato il mandato per tre cose: prima di tutto che fermiamo l’immigrazione, che proteggiamo l’Europa delle nazioni e che proteggiamo la cultura cristiana in Europa”. Lo ha detto il premier ungherese Vitkor Orban, in un discorso a Budapest dopo il trionfo del suo partito Fidesz, che ha ottenuto oltre il 52%. “Abbiamo vinto le elezioni europee – ha affermato, sottolineando “la vittoria record” – e vorremmo ringraziare tutti quelli che hanno votato per noi”. Poi, Orban, in un riferimento all’alta affluenza registrata, oltre il 43%, ha concluso: “L’Ungheria ha dimostrato che è una nazione europea, un Paese europeo. Il nostro posto è in Europa, l’Europa è la nostra casa e anche per questo vogliamo cambiarla”.

fonte – https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2019/05/26/orban-sono-passato-modello-italiano_K5febw0KQhYmhHqKFJ4I7H.html

Cosi Greta Thunberg ha svuotato i socialisti: il boom dei Verdi

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Ben cinquecento anni fa Machiavelli ci metteva in guardia sull’influenza dell’apparire in politica. Aveva infatti già capito, il segretario fiorentino, che la vera miscela in grado di generare cause ed effetti era la semplice apparenza. Ed è andata essenzialmente così nel corso di questi mesi con l’ascesa della sempre più ideologizzata Greta Thumberg. Due trecce strette, viso pulito e zero accenni di sorriso: un simbolo contemporaneo di una costretta “Davide” contro un inesorabile Golia, il cambiamento climatico che tanto viene citato dalla giovane attivista.
Eppure molti punti non tornano, a partire dall’aspetto prettamente scientifico sino a quello che in realtà Greta ha rappresentato nel corso di questi mesi. Diventa necessario riflettere sul tsunami mediatico ed ideologico che Greta ha messo in atto in tante diverse occasioni sino a raggiungere poi i più importanti palazzi del potere e portare milioni di studenti in piazza.

Chi durante questi anni ha avuto modo di studiare le tipologie di propaganda moderna e le diverse “wars of informations”, sa bene che il modo migliore per veicolare messaggi è quello di avvalersi di ambasciatori intoccabili, incapaci di farsi voler male dall’opinione pubblica, indifesi e in tutti i sensi attrattivi perché semplici ed intuitivi. Se al posto di Greta vi fosse stato uno scienziato con numerose competenze al livello accademico e globale, molto probabilmente non si sarebbe mai attivato il meccanismo a cui oggi stiamo assistendo.
Uno scienziato qualsiasi, per quanto autorevole, non avrebbe mai avuto l’impatto mediatico necessario, capace addirittura di catalizzare l’attenzione dei potenti del mondo ed influenzando – a pochi mesi dal voto – le dinamiche elettorali europee. Eppure è andata così: al posto di un uomo qualunque, c’è stata una ragazzina non esattamente anonima. A questo punto l’inevitabile tsunami ha sortito i suoi effetti: in Italia piazze piene di ragazzi e cartelli, Greta Thumberg definita una giovane messia del clima, giovani che gridano su un palco sostenendo che “Piazza del Popolo scomparirà tra dieci anni se non daremo ascolto a Greta”, e politici pronti a legittimare tutte le teorie thumberghiane perché la giovane svedese fa tendenza, e la tendenza porta voti.

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Altro che accoglienza, Riace e Lampedusa prendono a schiaffi la sinistra buonista

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Non solo il risultato nazionale. Per raccontare fino in fono l’esito di queste elezioni e il loro significato vale la pena soffermarsi anche su qualche piccolo Comune. Soprattutto se si tratta di realtà elevate a “modello”, a baluardo di una narrazione che mai come oggi si rivela fasulla. Perché se i Comuni in questione sono Riace e Lampedusa a crollare non sono solo le percentuali di qualche partito, ma l’ultimo velo su quali siano i reali sentimenti degli italiani rispetto a una questione centrale come l’immigrazione, tanto più se si parla di Europa.

Liquidata la retorica sul “modello Riace”

A Riace, la città di Mimmo Lucano per il fronte del “restiamo umani” costituirebbe un modello a livello planetario, la Lega prende il 30,75% dei voti, Forza Italia il 9%, FdI il 6,42%. A conti fatti il centrodestra supera il 46% dei consensi, dimostrandosi ampiamente maggioritario.

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fonte – https://www.secoloditalia.it/2019/05/altro-che-accoglienza-riace-e-lampedusa-prendono-a-schiaffi-la-sinistra-buonista/

Il padre della propaganda: Edward Bernays

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di Ilaria Bifarini

Fonte: EreticaMente

“L’individuo opera le sue scelte mosso da impulsi irrazionali e incontrollati. E’ compito di una minoranza di persone elette guidarlo “come un gregge di pecore va guidato”

Annoverato dall’autorevole rivista americana Life tra i 100 uomini più potenti del XX secolo, acclamato unanimemente come il creatore dell’ingegneria del consenso, Edward Louis Bernays è un nome poco familiare al pubblico europeo. Conosciuto forse a qualche curioso per la sua parentela con il padre della psicoanalisi, dello zio Freud il giovane Louis assimila velocemente e rielabora brillantemente la teoria di rivoluzionaria conoscenza dell’inconscio. Di estrazione ebraica e borghese si trasferisce giovanissimo nella New York dei primi del Novecento dove, abbandonata la strada prestabilita della prosecuzione dell’attività paterna, muove i primi passi nel mondo del giornalismo, per affermarsi in una veste di comunicatore del tutto inedita per i tempi.

Dopo i fasti registrati dall’industria manifatturiera a servizio della produzione bellica della prima guerra mondiale, gli Stati Uniti si trovano a dover affrontare il più spaventoso degli spettri del mercato: il rischio di sovrapproduzione. Il “brain storming” di illustri banchieri e influenti imprenditori porta a centrare la soluzione in modo deciso e inequivocabile: occorre traghettare il cittadino americano dalla cultura dei bisogni a quella dei desideri, rendendo le persone bramose di soddisfare necessità sempre nuove, gravose come impellenti bisogni. La logica economica, dopo aver asservito l’industria bellica per accrescere la propria produzione, si avvicina così alla neonata scienza della psicoanalisi.
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Predicazione del Rosario

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PREDICAZIONE DEL ROSARIO

PREDICAZIONE DEL ROSARIO

Alessio C. Rosa ottava del trattato sul Rosario di San Luigi di Montfort ” La Vergine santa non favorisce solo i predicatori del Rosario: ella ricompensa con magnificenza anche chi, con l’esempio, attira gli altri a questa devozione. Alfonso, re di Léon e di Galizia, desiderando che i suoi domestici onorassero la Vergine santa col Rosario, pensò bene di portare al …

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fonte – https://www.maurizioblondet.it/?email_id=2845&user_id=13803&urlpassed=aHR0cHM6Ly93d3cubWF1cml6aW9ibG9uZGV0Lml0L3ByZWRpY2F6aW9uZS1kZWwtcm9zYXJpby8&controller=stats&action=analyse&wysija-page=1&wysijap=subscriptions

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