L’ex Br presenta il libro in una sala comunale a Milano I precedenti: pergamena a Curcio, il corso con Faranda.
C’è aria pesante. E i cattivi maestri tornano in cattedra o si prendono pulpiti immeritati. Così a Milano, in una sala pubblica di un quartiere difficile come Bruzzano, nell’ambito di un ciclo di incontri letterari viene chiamata a presentare il suo libro la ex brigatista Barbara Balzerani, che ha saldato – è vero – il suo debito con la giustizia, ma continua a pontificare in modo insopportabile, e doloroso per le vittime del terrorismo.
E a qualcuno non sta bene. «Un’ex brigatista rossa membro del commando che ha rapito Moro che presenta il suo libro in uno spazio comunale, senza contraddittorio – dice Deborah Giovanati, assessore alla Scuola del Municipio 9 – Questo è un ulteriore schiaffo nei confronti delle vittime dei terroristi rossi. Che cosa dirà ancora? Recentemente ha affermato che fare la vittima è un mestiere. Sono veramente indignata. Il sindaco deve rispondere del grave fatto accaduto nel mio territorio». Fra gli ultimi militanti br a essere arrestati, la «primula rossa» fu condannata a diversi ergastoli, anche per aver fatto parte del commando che prese in ostaggio Aldo Moro in via Fani, dove fu massacrata la scorta del leader dc. Ottenuta la libertà condizionata, non ha mai compiuto un percorso di dissociazione o «pentimento», anche se non rientra nel novero degli irriducibili. Nel 2018, quando ricorrevano i 40 anni dalla strage di via Fani, prima ha ironizzato cinicamente («Chi mi ospita oltre confine per i fasti del quarantennale?») poi con autentico disprezzo ha parlato delle «vittime», lamentando il loro «monopolio». «C’è una figura, la vittima – ha detto – che è diventata un mestiere». «Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l’hai solo te il diritto, non è che la storia la puoi fare solo te».
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