Cattolicesimo, Massoneria e Metafisica del Caos (critica a una parte della filosofia di Dugin)
QUINTA COLONNA
EDITORIALE
di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2023/11/26/cattolicesimo-massoneria-e-metafisica-del-caos/
QUINTA COLONNA
EDITORIALE
di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2023/11/26/cattolicesimo-massoneria-e-metafisica-del-caos/
L’EDITORIALE DEL LUNEDI
di Matteo Castagna per www.informazionecattolica.it
LA GUERRA IN UCRAINA STA DIMOSTRANDO L’INCONSISTENZA DELLE DEMOCRAZIE EUROPEE
La gestione dell’emergenza pandemica ha dimostrato l’impreparazione e, quindi, la debolezza delle democrazie europee, che hanno risposto con assurde restrizioni e grotteschi tentativi campione, malriusciti e ritirati. La guerra in Ucraina sta dimostrando, in più, l’inconsistenza delle democrazie europee e, in un certo senso, la debolezza degli Stati Uniti di Joe Biden, che si sono ritirati dall’Afghanistan in quel modo così disonorevole ed arrendevole da stupire la maggioranza degli osservatori internazionali. Perché la debolezza delle democrazie è data dal fatto che sono divenute plutocrazie, con la ricchezza in mano a pochi che comandano su molti. L’Enciclica di Pio XI Quadragesimo Anno (15 maggio 1931), nel condannare questo sistema, fu profetica quanto inascoltata.
Donald Trump ha rilasciato una dichiarazione che non lascia margini ad interpretazioni: “con la mia Presidenza non sarebbe accaduto niente. Abbiamo mantenuto sempre rapporti distesi e di collaborazione con la Russia“. Non solo: Trump ha previsto, anche, a ruota, l’invasione di Taiwan da parte della Cina, ovvero uno spostamento ad est dell’asse delle superpotenze, a scapito dell’Occidente, che, a furia di contar dollari sulla pelle dei popoli, non si è accorta dei cambiamenti in corso negli ultimi decenni, divenendo un autentico nano geopolitico.
Le dichiarazioni roboanti e le minacce di parte occidentale, capitanate dal Presidente Biden, dalla NATO e dall’ONU appaiono un modo per nascondere l’impossibilità di reagire alla Russia sia militarmente che attraverso una seria applicazione di sanzioni. Nessuno è disposto a morire per Kiev, così come nessuno è disposto a sacrificarsi per Taiwan. Costa troppo, sul piano economico e troppa è l’incertezza di finire in un altro Vietnam. Se Biden facesse applicare davvero pesanti sanzioni, si trasformerebbe nel nuovo Tafazzi, perché a pagarne il prezzo sarebbero i cittadini europei, a livello energetico. Chi si assume la responsabilità di far pagare 4.000 euro ogni 1.000 metri cubi di gas alle famiglie, come risposta alle sanzioni?
Il primo problema è la mancanza di indipendenza da parte dell’Europa, che, ora, può solo fare da scendiletto alla NATO, istituzione obsoleta, da sciogliere al più presto per ridare sovranità alle Nazioni europee e, quindi, libertà di scelta nelle politiche e nelle alleanze da seguire. Si nota come stranamente le sinistre riscoprano il valore della sovranità nazionale, se si tratta di difendere gli interessi americani in Ucraina, mentre la negano, in nome del globalismo, in ogni altro contesto. Il secondo problema, che è la diretta conseguenza del primo, è l’assoluta mancanza di una politica, anche militare, a livello europeo. L’Unione Europea appare esclusivamente un comitato d’affari dell’alta finanza internazionale, garante della moneta unica in una banca privata (BCE) che ha deciso di indebolire gradualmente il ceto medio di ogni Paese membro, producendo un generale aumento del costo della vita, sproporzionato rispetto al reddito e sbilanciato sull’età pensionabile. Tale impoverimento del ceto produttivo è una delle motivazioni della disaffezione elettorale, che, infatti, ha dato la maggioranza relativa al partito dell’astensionismo.
Di fronte a questo decadentismo, non possiamo dimenticare la dimensione religiosa. La secolarizzazione iniziata negli anni settanta, sta raggiungendo preoccupanti livelli di nichilismo dilaganti soprattutto nelle nuove generazioni. Un pensiero unico assai debole, ma largamente diffuso, accompagna il Vecchio Continente in un baratro di ignoranza, ipocrisie, cattiverie, relativismo ed egoismo che non hanno precedenti. La Russia e la Cina, al contrario, hanno mantenuto salde e forti le loro radici e le loro identità, divenendo grandi potenze economiche e militari globali.Dopo il 1991 il liberalismo ha vinto totalmente e si è affermato come la sola possibile ideologia politica su scala mondiale: oggi abbiamo un sistema politico ed economico liberale ed un sistema culturale e filosofico fondato sull’individualismo. Come ha detto Francis Fukuyama, “la storia del mondo è finita“, perché il liberalismo ha vinto, non ha più alternative e può quindi mostrare la sua natura totalitaria: questa è post-modernità. Il liberalismo, quindi, si afferma, entro un “sistema chiuso”, come «l’emancipazione dell’individuo da tutti i legami con l’identità e con la collettività: è un processo che è iniziato con la “liberazione” dalle religioni, è proseguito con la “liberazione” dalla Nazione e poi dal genere sessuale ed, infine, verrà l’emancipazione dall’umanità stessa (transumanesimo postmoderno). Il liberalismo non è soltanto ideologia, ma anche l’essenza degli “oggetti”, il centro della realità, l’assenza di ogni trascendenza» (Alexander Gel’evic Dugin).
Ecco AGORA VOX Italia che sul suo cito ci spiega che anche noi di “Christus Rex” saremmo tra i “pericoli” dell’Italia… Se la mettano via perché continueremo ad esserci e a lavorare, ancor più di prima…(n.d.r.)
Le sfide impossibili del governo giallorosa
di Fabio Della Pergola
Alla fine il vascello è partito, con una buona dose di ottimismo e le vele gonfiate dal sospiro di sollievo dei molti convinti di averla sfangata per un pelo.
Sfangata da un possibile governo (se si fosse andati al voto) di una destra estrema come mai prima nella storia repubblicana. Un governo nel cui sottobosco avrebbero continuato a prosperare i camerati di Casa Pound, i nostalgici neofascisti di Forza Nuova, i cattolici ultrareazionari di Christus Rex, i bigotti tradizionalisti dei Family Day (i cui sponsor politici di famiglie “tradizionali” ne hanno tutti due o tre) e i vari amici degli amici delle famiglie malavitose che non resistono al selfie che poi inguaia il politico di riferimento, ingenuo o complice che sia.
Sfangata da un governo il cui vero leader era viaggiatore abituale sulla tratta Italia-Mosca insieme a quel Gianluca Savoini, presidente e fondatore dell’Associazione Lombardia-Russia, finito nella melmosissima questione di un (presunto) finanziamento illecito insieme a un paio di intermediari italiani e a tre russi, due dei quali, Andrey Kharchenko e Ilya Yakunin, vicini all’ideologo dell’eurasiatismo Alexandr Dugin (cioè alla testa pensante dell’articolato e complesso mondo reazionario contemporaneo) che – come scrivevo anni fa – prima di mettersi in proprio faceva parte di un think tank russo, chiamato Katehon, dove “l’odore dei servizi” si sentiva bello forte. Continua a leggere
UN’OPINIONE CIRCOSTANZIATA SU CUI RIFLETTERE
di Roberto Siconolfi
Fonte: Ereticamente
Tutto il movimento politico-ideologico legato allo schieramento sovranista/populista si muove in un contesto e su una serie di direzioni precise. Proseguendo per questa strada nuovi interrogativi vengono fuori, su scelte cruciali alle quali si può rispondere sia con l’alternativa secca oppure con l’affermazione di un’ondata ideologico-politica pluraleche pur avendo un’asse centrale ben distinto, contiene “diverse” se non addirittura “contrastanti” opzioni. Per quanto riguarda il contesto,partendo dall’aspetto più evidente, bisogna prendere atto della prosciugazione definitiva dell’area politica di sinistra ma più precisamente del marxismo. La morte di Domenico Losurdo incarna una fine simbolica di tutto il marxismo “intellettualmente onesto” col quale vale la pena ancora confrontarsi e col quale si possono trovare anche punti di convergenza per battaglie politiche molto concrete. Stesso discorso può valere per determinate soggettività politiche, esponenti di quell’area. Tuttavia, bisogna prendere atto che il marxismo è completamente finito, e non per motivi di chissà quale portata storica. Esso ha raggiunto il suo punto minimo, lo“0” della sua parabola discendente.
La nuova epoca, il nuovo millennio, la possibilità di guardare con prospettiva storica ad ampio raggio deve portare, e porta già, per chi non se ne sia accorto, all’affermazione o meglio al “ritorno” di tutt’altri principii e valori che sarebbe più opportuno definire “spirituali”. L’inconsistenza e la “desolazione” della proposta “materialista” ed “economicista” del marxismo a confronto è ben poca cosa e non è nemmeno più sentita. Non a caso questi residuati bellici di intellettuali, gruppi e gruppuscoli vari, non sanno più che pesci prendere con la fase in atto. I peggiori di essi abbaiano fascista e razzista, i migliori ci presentano le solite pappardelle sulle rivoluzioni socialiste, con l’“economia al centro di tutto” e della “lotta di classe” come motore dei cambiamenti storici. (…) Continua a leggere
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