Così l’ex pm Nordio smonta le accuse a Salvini: “Un paradosso”

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Il magistrato Carlo Nordio sull’indagine contro Salvini: “L’idea che le Procure possano intervenire nelle scelte migratorie è non solo bizzarra, ma irrazionale e ingestibile”

di Claudio Cartaldo

Carlo Nordio è il magistrato che negli anni ’80, solo per citare un caso, condusse le indagini sulle Brigate rosse venete e sui sequestri di persona.

Di toghe e politica se ne intende, visto che negli anni ‘90 dovette pure interessarsi anche di Tangentopoli. Bene. Oggi Nordio firma un editoriale sul Messaggero che in qualche modo “smonta” l’indagine aperta dal pm Luigi Patronaggio contro Matteo Salvini.

Andiamo con ordine e, per quanto possibile, lasciamo che sia lo stesso ex magistrato a parlare. Innanzitutto Nordio fa notare che l’iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell’Interno sarebbe arrivata dopo la deposizione dei funzionari del Viminale ascoltati a Roma dal procuratore di Agrigento. “La prima osservazione – scrive l’ex magistrato sul Messaggero – è che questi verbali dovrebbero esser segreti, come segreta dovrebbe esser tutta l’indagine“. Ma passiamo oltre. E entriamo nel merito della accuse rivolte a Salvini, indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso di ufficio. Continua a leggere

Non moriremo Saviano

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Povera Costituzione, tirata a destra e a manca per convenienza e partigianeria. E ora lo fa anche lo scrittore che odia Salvini

di Alessandro Sallusti

Roberto Saviano, probabilmente dal suo attico di New York dove vive ben protetto (o forse da qualche amena, segreta e blindata località vacanziera) scrive che Matteo Salvini andrebbe arrestato perché – impedendo lo sbarco dei 177 immigrati salvati in mare dalla nostra Guardia costiera – sta violando la Costituzione su cui ha giurato da ministro.

Povera Costituzione, tirata a destra e a manca per convenienza e partigianeria. Saviano odia Matteo Salvini, è un suo diritto garantito dalla Costituzione, la quale è stata pensata anche per permettere a gente come lui – e a tutti gli ignoranti, arroganti, stupidi e incattiviti – di poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Ma per fortuna la Costituzione dice anche altre cose. Per esempio – articolo uno – che la sovranità appartiene al popolo, non agli scrittori e neppure ai magistrati. E il popolo ha deciso che al governo ci andasse Salvini, non gli amici di Saviano. Amici, tipo la Boldrini, che proprio per le loro idee sull’immigrazione sono stati sonoramente bocciati.

Andiamo oltre. La Costituzione determina e regola diritti e doveri dei cittadini italiani, non di quelli della Tunisia o del Niger. Ovviamente – articolo due – impone a chiunque di rispettare i diritti inviolabili dell’uomo, che nel caso degli immigrati in questione non sono quelli di sbarcare a Catania ma di essere salvati, accuditi, e curati. Cose che sono avvenute e stanno avvenendo in condizioni di massima sicurezza a bordo della nave Diciotti. E siamo pure nel pieno rispetto dell’articolo dieci, che recita: «…la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali», visto che il salvataggio di questi disperati è avvenuto in acque maltesi e che pertanto il loro approdo – in base proprio ai trattati – non è Catania ma doveva essere Malta o, in subordine, in quota parte tra tutti i Paesi della Comunità europea. Continua a leggere