Prima disordini sociali, poi il governo Draghi: in autunno il mondialismo darà l’assalto finale all’Italia?

Condividi su:

 

Un’analisi che riteniamo interessante, dal blog dell’amico fiorentino Pucci Cipriani (n.d.r.):

Tratto da: La cruna dell’ago

di Cesare Sacchetti

Se si dà uno sguardo all’ultima indagine della banca d’Italia sulle condizioni economiche del Paese dopo il Covid, si avvertirà probabilmente un brivido freddo che percorre la schiena.

Il 55% degli italiani si trova ad un passo dalla soglia di povertà. Un terzo delle famiglie italiane tra tre mesi non avrà più sufficienti riserve. L’ossigeno finirà in autunno e molti non avranno più nemmeno le risorse necessarie per comprare il pane.

Quella che sta per arrivare è una ondata tale che trascinerà il Paese in un vortice di caos e violenza mai visti dalla fine del secondo conflitto mondiale.

Cacciari, uomo da sempre vicino agli ambienti globalisti, non ha avuto pudori nel descrivere ciò che sta per arrivare in Italia.

Le sue parole infatti non lasciano spazio a dubbi.

In autunno la situazione sociale ed economica sarà drammatica con pericoli per l’ordine sociale. Per stare a galla, il governo dovrà coprirsi dietro il pericolo della pandemia e tenere le redini in qualche modo. Una dittatura democratica sarà inevitabile.” Continua a leggere

Il patto con Malta che ci rifila gli immigrati

Condividi su:

Di Paolo Becchi e Cesare Sacchetti su Libero, 25/05/2017


Mentre continuano gli sbarchi di migranti sulle coste italiane e infuriano le polemiche sulle responsabilità delle Ong riguardo alla loro presunta collaborazione con gli scafisti, più di qualche osservatore si è chiesto perché alle navi delle Ong non passa nemmeno per la mente di portare i migranti a Malta. La piccola isola nel mezzo del Mediterraneo oggi non è più sfiorata dal problema, eppure si trova più vicino alle coste libiche rispetto alla Sicilia, e secondo le regole del diritto internazionale i migranti andrebbero accompagnati al porto di destinazione più vicino e sicuro per la loro incolumità. Malta ha tutte le caratteristiche richieste dal caso, ma le navi Ong non considerano minimamente di accostarsi ai porti maltesi. La questione riapre un dibattito iniziato lo scorso anno, quando il leader dell’opposizione e del partito nazionalista maltese, Simon Musuttil, in una dichiarazione ripresa da The Independent, accusò apertamente di tradimento il governo maltese per aver sottoscritto un tacito accordo con Roma.

A quale accordo fa riferimento il politico maltese? Per Musutti Roma e La Valletta avrebbero raggiunto un’intesa che prevede l’interruzione dell’arrivo dei migranti sulle coste maltesi in cambio della concessione dei diritti di sfruttamento petroliferi nel tratto di mare a sud-est della Sicilia, a metà strada tra questa e Malta. Su questo punto c’è stato un aspro contenzioso tra i due paesi che ha raggiunto l’apice nel 2012. In quel periodo infatti il governo di Roma estese il tratto di mare dove venivano eseguite delle trivellazioni petrolifere fino a giungere, secondo La Valletta, nelle acque territoriali maltesi. Secondo uno studio indipendente realizzato dalla società Erc Equipoise, il tratto di mare in questione potrebbe fruttare una quantità di petrolio pari a circa 260 milioni di barili. Da qui nacque lo scontro tra Roma e La Valletta. Continua a leggere