La pratica omosessuale è sbarcata in Vaticano?
L’EDITORIALE DEL LUNEDI
di Leonardo Motta
Poco più di un anno fa aveva fatto molto rumore – sulla stampa laicista mondiale e purtroppo anche su una parte di quella che si dichiara cattolica – il libro di Frédéric Martel dal titolo Sodoma:
Enquête au coeur du Vatican, testo tradotto in circa 20 lingue.
Il cinquantunenne storico e sociologo omosessuale francese nella sua discutibile opera, scritta in quattro anni con l’aiuto di decine assistenti, appoggiandosi sulle testimonianze di 41 cardinali (Martel ha ottenuto l'accesso ad alcuni di loro sotto false pretese, come hanno spiegato concordemente i cardinali Gerhard Müller e Walter Kasper, che certo non sono vicini dal punto di vista spirituale e teologico, www.lifesitenews.com/news/cardinals-from-left-and-right-homosexual-author-of-vatican-book-met-with-us-under-false-pretenses), 52 vescovi e monsignori, 45 Nunzi Apostolici e Ambasciatori stranieri, 11 guardie svizzere e oltre 200 tra sacerdoti e seminaristi (e,complessivamente, intervistando quasi 1.500 persone in Vaticano e in 30 Paesi diversi), ha sostenuto nelle 570 pagine del libro (supportato da quattrocento ore di registrazioni, ottanta quaderni di appunti di colloqui e diverse centinaia di foto e di selfie di cardinali) che una grande maggioranza dei sacerdoti e dei vescovi in Vaticano, compresi quelli che Martel accusa d’essere tradizionalisti (e che avrebbero espresso considerazioni pubbliche legate alla morale sessuale, a detta dell’autore), sarebbero omosessuali, praticanti o meno, e avrebbero instaurato convivenze con segretari, assistenti o inventati.
Scommettiamo che le voci sulla omosessualità dei cardinali non progressisti sono state diffuse dai loro oppositori, dai sostenitori della gnosi omosessualista nella Chiesa. Così, nell’elenco dei
cardinali, conservatori, e per questo monsignori omofobi, Frédéric Martel ha inserito i nomi di Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Joachim Meisner, Gerhard Ludwig Müller, Walter Brandmüller, Mauro Piacenza, Velasio De Paolis, Tarcisio Bertone, George Pell, Angelo Bagnasco, Antonio Cañizares, Kurt Koch, Paul Josef Cordes, Willem Eijk, Joseph Levada, Marc Ouellet, Antonio Rouco Varela, Juan Luis Cipriani, Juan Sandoval Iñiguez, Norberto Rivera, Javier Errazuriz, Angelo Scola, Camillo Ruini, Robert Sarah e altri. Guarda caso si tratta di alti prelati che nel mondo cattolico sono considerati conservatori e non progressisti… La tecnica Lgbt è sempre la stessa: cercare di silenziare le voci di dissenso, in particolare le voci non progressiste. E come si fa questo? Con l’ intimidazione, o ridicolizzando, o tramite azioni legali, utilizzando tutti i metodi per evitare il vero dialogo. Coloro che si oppongono alla gnosi omosessualista devono essere demonizzati, stigmatizzati, emarginati e messi a tacere, anche attraverso l’utilizzo dei mass media, evitando per esempio che tali persone propongano sui media le loro idee basate sulla Bibbia o utilizzando i media per stravolgere la verità come è accaduto in Italia durante il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si era tenuto nella città veneta di Verona. Solo le idee Lgbt sono degne di diffusione e i dissidenti devono essere bloccati in tutti i modi, a volte anche violenti. Quegli stessi concetti di “tolleranza”; “accettazione” e “diversità”, che sono diventati i termini chiave della propaganda Lgbt sono invece esclusi per coloro che non accettano l’agenda Lgbt. Ma i cristiani sanno che più saranno odiati e calunniati, più dovranno rispondere con amore e verità perché l’oscurità non riuscirà mai a spegnere la Luce.
Inoltre Martel ha scritto che nella Chiesa la lobby gay è così pervasiva che l’omosessualità è oramai tollerata, almeno finché non conduca alla pedofilia, cercando di non cadere nelle malattie veneree.
Martel, infatti, sostiene che la sieropositività e l’Aids avrebbero imperversato nella Santa Sede e nell’episcopato italiano negli anni Ottanta e Novanta e che molti tra sacerdoti, monsignori e
cardinali, ne sono morti. Secondo Martel alcuni sacerdoti avrebbero ricevuto la diagnosi durante l’annuale esame del sangue, obbligatorio per il personale del Vaticano. In realtà questo obbligo dell’esame annuale del sangue non si applica ai monsignori, ai nunzi, ai vescovi e ai cardinali. Inutile sottolineare che Martel ha trovato alcune porte aperte nei palazzi vaticani, tanto che lo stesso omosessuale francese non ha nascosto i suoi incontri ripetuti con padre Antonio Spadaro, direttore della rivista mondiale dei gesuiti “Civiltà Cattolica”, considerato una delle eminenze grigie dell’attuale pontificato, un siciliano che si mostra sui social abile comunicatore. Continua a leggere