Le allucinazioni dei mass media

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di Dmitry Orlov 

Le allucinazioni dei mass media

Fonte: Comedonchisciotte

Per chiunque viva in Occidente (Stati Uniti, Unione Europea e le loro varie propaggini, come Australia, Nuova Zelanda) e voglia sapere cosa succede davvero nel mondo, l’ostacolo maggiore è il potente filtro alla realtà imposto dai mass media occidentali. [Questo filtro] utilizza due metodi per evitare che la realtà possa arrivare fino al pubblico, una attivo ed uno passivo.

Il metodo passivo usa l’omissione e l’insabbiamento: determinati fatti ed eventi non vengono semplicemente riportati. Alcuni sono deliberatamente soppressi, altri accuratamente messi in secondo piano, mentre altri ancora vengono presentati in un contesto appositamente studiato per mascherare il loro significato. Ad esempio, chiunque fosse stato abbastanza attento si sarebbe facilmente reso conto che Robert Mueller è senile e che non era assolutamente in grado di condurre alcun tipo di indagine o di scrivere un rapporto. Eppure questo aspetto saliente non è mai stato riportato [dai media]; si è trattato di una soppressione intenzionale. Continua a leggere

Il capitalismo ci sta uccidendo?

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di Paul Craig Roberts

Il capitalismo ci sta uccidendo?

Fonte: Comedonchisciotte

Alcuni economisti ad indirizzo ecologista, come Herman E. Daly, sostengono che i costi esterni correlati all’inquinamento e al depauperamento delle risorse mondiali non vengono presi in considerazione dal prodotto interno lordo, per cui  non possiamo sapere se un aumento del PIL è, in realtà, un guadagno o una perdita.

I costi esterni sono enormi ed in crescita costante. Da che mondo è mondo, le multinazionali manifatturiere e industriali, quelle del comparto agroalimentare, i sistemi fognari cittadini, ed altri colpevoli hanno fatto pagare ai terzi i costi delle loro attività nocive per l’ambiente. Recentemente ci sono state numerossime segnalazioni, molte delle quali centrate sul Roundup della Monsanto, il cui principale componente, il glifosato, è ritenuto cancerogeno.

Un’organizzazione volta alla salvaguardia della salute pubblica, l’Environmental Working Group, ha riferito di recente che i suoi test hanno evidenziato la presenza di glifosato in 43 su 45 tipi di alimenti per la prima colazione dei bambini, comprendenti muesli, fiocchi d’avena e merendine prodotte da Quake, Kellog e General Mills. LINK.

In Brasile si è scoperto che l’83% del latte materno contiene glifosato. LINK.

L’Istituto per l’Ambiente di Monaco ((Umweltinstitut München) ha riferito che 14 delle marche di birra tedesche più vendute contengono glifosato. LINK.

Il glifosato è stato trovato nelle urine dei contadini messicani e nelle falde acquifere messicane. LINK.

Secondo Scientific American, “anche i composti inerti del Roundup sono in grado di uccidere le cellule umane, in modo particolare quelle embrionali, placentari e del cordone ombelicale.” LINK.

Un tossicologo tedesco ha accusato di frode scientifica l’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio (Bundesinstitut für Risikobewertung) e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority – EFSA) per aver accettato la tesi di un gruppo di lavoro gestito dalla Monsanto sulla non-cancerogenicità del glifosato. LINK. Continua a leggere

La marcia della follia

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di Uri Avnery

La marcia della follia

Fonte: Comedonchisciotte

Si può guardare ai fatti di Gaza con l’occhio sinistro o con l’occhio destro. Si può condannarli come disumani, crudeli e sbagliati, o si può giustificarli come necessari ed indispensabili. Ma c’è un aggettivo su cui non si può transigere. Essi sono stupidi.

Se la buonanima di Barbara Tuchman fosse ancora viva, potrebbe essere tentata di aggiungere un altro capitolo al suo testo fondamentale “La marcia della follia”: un capitolo intitolato “Ciechi a Gaza.”

L’ultimo episodio di questa epopea aveva avuto inizio alcuni mesi fa, quando gli attivisti indipendenti della Striscia di Gaza avevano organizzato, insieme ad Hamas, una marcia al confine con Israele. Era stata chiamata “La grande marcia del ritorno,” un gesto puramente simbolico per il milione e più di Arabi residenti [nella Striscia]che avevano dovuto fuggire o erano stati scacciati dalle loro case, da quel territorio che era diventato poi lo stato di Israele.

Le autorità israeliane avevano fatto finta di prendere la cosa seriamente. Al pubblico israeliano era stato presentato un quadro raccapricciante della situazione: 1,8 milioni di Arabi, uomini, donne e bambini in procinto di lanciarsi contro le recinzioni di confine, sfondarle in molti punti e mettere a ferro e fuoco le città e i villaggi di Israele. Terrificante. Continua a leggere

La strategia di Putin sta finalmente iniziando a funzionare?

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di Paul Craig Roberts

La strategia di Putin sta finalmente iniziando a funzionare?

Fonte: Comedonchisciotte

Ho già avuto modo di spiegare che l’atteggiamento, tipicamente cristiano, del Presidente Russo Vladimir Putin di offrire l’altra guancia alle provocazioni dell’Occidente è una strategia intesa a convincere l’Europa che la Russia è ragionevole mentre Washington non lo è, e che la Russia non è una minaccia per gli interessi e la sovranità dell’Europa, mentre Washington lo è. Compiacendo Israele e ritirandosi dall’accordo multinazionale iraniano per la non-proliferazione nucleare, il Presidente americano Donald Trump potrebbe aver contribuito al successo della strategia di Putin.

I tre maggiori stati europei vassalli di Washington, Gran Bretagna, Francia e Germania si sono opposti all’azione unilaterale di Trump. Trump ritiene che il trattato multinazionale dipenda solo da Washington. Se Washington dovesse rinunciare all’accordo, questo rappresenterebbe la fine dell’accordo stesso. Non importa la volontà degli altri firmatari. Di conseguenza, Trump vuole reintrodurre le preesistenti sanzioni agli scambi commerciali con l’Iran e imporre ulteriori, nuove sanzioni. Se Gran Bretagna, Francia e Germania continuassero ad onorare i contratti commerciali stipulati con l’Iran, allora Washington sanzionerebbe anche i propri stati vassalli e proibirebbe alle aziende inglesi, francesi e tedesche di operare negli Stati Uniti. Ovviamente Washington ritiene che i profitti che gli Europei hanno negli Stati Uniti superino quelli che si possono ottenere in Iran e pensa che [gli Europei] si adegueranno alle decisioni di Washington, così come, da stati vassalli, hanno già fatto in passato. Continua a leggere

Quando il Sionismo si scontra con la realtà

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di Stanley L. Cohen*

Quando il Sionismo si scontra con la realtà

Fonte: Comedonchisciotte

“I torti che ci sforziamo di condannare e di punire sono stati così premeditati, così malvagi e così devastanti, che una civiltà non può tollerare che essi vengano ignorati, perché non potrebbe sopravvivere alla loro reiterazione”
Con queste autorevoli parole, Robert H. Jackson, Procuratore Capo per gli Stati Uniti, aveva aperto i lavori del Tribunale per i Crimini di Guerra a Norimberga, Germania, subito dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
Incaricato di accertare la colpevolezza di esponenti di spicco dell’esercito, della politica e dell’apparato giudiziario per le violazioni alle leggi internazionali...  comprendenti crimini di guerracrimini contro l’umanitàe contro le leggi di guerra…il tribunale aveva validato il principio della responsabilità personale per il genocidio nei confronti degli Ebrei e di altre etnie, che erano state considerate, dallo stato tedesco, una minaccia alla propria, dichiarata, supremazia razziale, religiosa e politica.
Sebbene questi reati si fossero manifestati in forme diverse, la loro efferatezza derivava, in realtà, da un pensiero collettivo condiviso, che considerava tutti quelli destinati ad essere soppressi dallo stato non solo (esseri) inferiori, ma indegni della vita stessa… uomini, donne e bambini, giovani e vecchi, ridotti a poco più di oggetti di grottesca derisione, la cui sola esistenza contaminava il concetto nazionale di supremazia della razza.
Non ci sono più segreti sulla campagna di terrore scatenata dal Terzo Reich, mentre invadeva nazioni e scatenava una violenza internazionale mai vista prima di allora. Neppure sono mai stati soggette ad un serio dibattito le sue modalità di guerra totale, sia verso i militari, che contro i civili. Anche se qualcuno ha scelto di contestare il numero delle vittime o di rielaborare gli esatti strumenti della persecuzione, nessuno storico serio dubita del ruolo avuto dai carri bestiame, dai ghetti e dai forni crematori nello sforzo cosciente di zittire le diversità della vita, mentre la maggior parte del mondo guardava altrove. Continua a leggere

L’Iran sostituirà il dollaro USA con l’euro nelle relazioni finanziarie

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di Saeed Jalili

L’Iran sostituirà il dollaro USA con l’euro nelle relazioni finanziarie.

Fonte: Comedonchisciotte

L’Iran sostituirà il dollaro USA con l’euro nelle relazioni finanziarie.

Nel mezzo della crisi valutaria, con questo cambiamento si tenta di eludere le restrizioni sull’accessibilità al dollaro USA e di prevenire instabilità di mercato.

Il Rial Iraniano ha perso quasi due terzi del suo valore in dollari USA negli ultimi tre anni [Thaier al-Sudani/Reuters]

La mossa di venerdì (ndt 13 apr.) viene considerata parte degli sforzi per eludere le restrizioni sull’accessibilità alla valuta dollaro, per effetto delle tensioni con Washington, oltre che  a prevenire instabilità generale sui mercati generate dalle  fluttuazioni  del Rial iraniano nei confronti del dollaro.

In una riunione dì gabinetto, il governo ha deciso che tutti i ministeri, le organizzazioni statali e le società dovrebbero far riferimento al tasso di cambio con l’euro, che la Banca centrale dell’Iran avrà il compito di comunicare frequentemente, ha riferito l’agenzia di stampa IRNA.

Non è chiaro quando questa decisione entrerà in vigore, ma gli imprenditori hanno detto che attenderanno di conoscere le modalità attuative prima che queste nuove condizioni possano avere effetto.

“Suppongo che se useranno l’euro come valuta ufficiale, questo ridurrà l’impatto psicologico delle fluttuazioni del rial sul dollaro”, ha detto, ad Al Jazeera, Newsha Sheikh Soleimani, che importa materie prime per la lavorazione di  laterizi e ceramica di Teheran.

“La nostra azienda opera principalmente in euro, ma alcune fatture vengono emesse in base al tasso di cambio rial-dollaro” ma la sua azienda recentemente ha dovuto sospendere tutte le transazioni per l’incertezza sul valore della valuta estera.

“Accolgo con favore qualsiasi mossa che possa riportare  stabilità nel mercato dei cambi”.

La perdita di valore

Valiollah Seif, capo della Banca Centrale, aveva già detto che non è “logico” l’uso del dollaro nelle transazioni finanziarie.

Le entrate commerciali dell’Iran avvengono principalmente in euro a causa delle sanzioni sul dollaro USA, ha affermato. Pertanto, ha aggiunto Seif, le relazioni finanziarie del paese dovrebbero utilizzare una valuta di riferimento più stabile e ampiamente utilizzata nel commercio.

Come parte dell’accordo nucleare iraniano  del 2015 con le potenze mondiali, tutte le sanzioni relative al controverso programma nucleare iraniano sono state revocate.

Malgrado ciò, a causa soprattutto delle persistenti tensioni con gli Stati Uniti, permangono ancora limitazioni all’accessibilità  per l’Iran alla valuta statunitense.

Queste restrizioni hanno contribuito alla caduta del valore del rial nei confronti del dollaro negli ultimi mesi.

Il dollaro è stato scambiato al massimo storico di 60.000 Rial la settimana scorsa, provocando, tra gli iraniani, serie preoccupazioni sulla stabilità che il Presidente Hassan Rouhani  aveva portato all’economia controllando i tassi di cambio.

Dall’anno scorso, il rial ha perso circa il 50% del suo valore rispetto alla valuta USA, che alcuni iraniani comprano in gran quantità come investimento in tempo di forte incertezza economica.

Ci si aspetta che un improvviso calo di valore del Rial provochi un aumento del prezzo delle merci importate e aumenti il tasso di inflazione.

Per controllare la crisi valutaria, il governo la scorsa settimana ha congelato il libero scambio commerciale della valuta USA introducendo un tasso ufficiale di 42.000 rial per ogni dollaro.

La Banca centrale ha detto che fornirà dollari solo a chi è registrato per usarli per scopi specifici, mentre il libero scambio della valuta straniera sarà ritenuto illegale.

Seif, Capo della Banca Centrale, la scorsa settimana ha dovuto affrontare  la furia dei legislatori, quando ha preso il podio parlamentare per spiegare le nuove politiche forex. Ha suggerito al leader supremo Ayatollah Ali Khamenei  l’uso dell’euro nel commercio estero in sostituzione del dollaro USA.

Un rimedio a breve termine?

Nel frattempo, un commerciante di valute ha dichiarato ad Al Jazeera che queste nuove politiche sono “buone notizie per importatori ed esportatori”, ma che hanno generato confusione per il suo business.

“Anche se il governo sostituisce il dollaro con l’euro, il dollaro è ancora scambiato e usato come investimento da molti nel libero mercato”, ha detto, preferendo restare anonimo.

“Spero che queste decisioni non siano solo misure  temporanee – come una pillola che fa abbassare la febbre – perché le restrizioni internazionali sul dollaro influenzano la nostra stabilità economica”.

Ci sono state crescenti preoccupazioni tra le imprese iraniane su un possibile ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano.

Il Presidente USA Donald Trump  dovrebbe decidere il 12 maggio se la sua amministrazione confermerà le  sanzioni che erano state revocate come parte dell’accordo nucleare.

Crede che l’accordo non funzioni perché non affronta il programma missilistico iraniano, così come la sua presenza militare nella regione.

L’Iran dice che i suoi missili sono a scopo difensivo.

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Fonte: https://www.aljazeera.com

Link:  https://www.aljazeera.com/news/middleeast/2018/04/iran-replace-dollar-euro-financial-reports-180418183855096.html

18.04.2018

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Io so quale sarà la prossima nazione ad essere invasa dagli Stati Uniti

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di Lee Camp

Io so quale sarà la prossima nazione ad essere invasa dagli Stati Uniti

Fonte: Comedonchisciotte

Alla fine di questo articolo, sarà chiaro quale sarà la prossima nazione ad essere invasa e devastata dagli Stati Uniti. O, in mancanza di ciò, quale sarà la prossima nazione che il nostro complesso industriale militare e di intelligence cercherà a tutti i costi di invadere.

Noi tutti vorremmo sapere perché l’America fa quello che fa. E non intendo riferirmi al perché gli Americani fanno quello che facciamo noi. Penso che questa domanda se la potrebbe fare, fra molti secoli, qualche futuro professore, mentre mostra ai suoi studenti un video telepatico di qualche incontro attuale di UFC [Ultimate Fighting Championship – arti marziali miste] dove i contendenti si prendono a calci in faccia davanti ad una folla che fa il tifo (non per l’uno o per l’altro dei due combattenti, ma piuttosto per (vedere) più calci in faccia).

Ma sembra che noi tutti diamo per scontato che l’America, intesa come entità e come corporazione, abbia un qualche genere di più alta motivazione per i suoi comportamenti, per le azioni portate avanti dalla sua classe dirigente. Però, in pratica, la maggior parte di tutti noi si rende condo che le ragioni che ci vengono ammannite dagli addetti stampa e dai ridicoli conduttori dei telegiornali della sera sono le stronzate più marce e puzzolenti che ci possano essere. Continua a leggere

Non è Stati Uniti contro Assad: è Stati Uniti contro Iran

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di Redazione

Lo sforzo di chi cura questo sito di matrice cattolico-tradizionalista ovvero cattolico integrale è quello di aiutare a comprendere i fatti che accadono nel mondo. Noi non diamo “definizioni magisteriali”, non produciamo “bolle papali”, detestiamo l’intellettualismo di nicchia e i pistolotti che non legge nessuno. Amiamo l’attualità perché cercando di approfondire quella riteniamo di poter mantenere i piedi per terra, con realismo e pragmatismo, evitando voli pindarici e derive di varia natura, che ci sembrano grottesche, quali l’ecumania per far cassa, la massonemania che vede logge anche nella tazzina del caffè, la complottomania che non vede MAI i fatti come sono ma PER FORZA con una dietrologia, il nostalgismo per epoche storiche morte, che non torneranno mai più, la “macchiettizzazione” della Tradizione, attraverso ipocriti personalismi. Gli articoli che ci vengono segnalati o quelli che scriviamo noi sono solo contributi alla ricerca della Verità o aspre critiche alla modernità, nel solco di scrittori, autori, pensatori autorevoli che ci hanno preceduti.

Lo facciamo con lo stile proprio dei laici impegnati pubblicamente, quindi giornalistico o saggistico e, ovviamente, non tutto ciò che pubblichiamo di altri autori comporta l’adesione al loro pensiero o alle loro azioni. Questa non è la Pravda né l’Osservatore Romano. E’ uno spazio libero, alle volte provocatore, non è mainstream, segue una linea ben chiara, che è cattolico-integrale ed identitaria, aperta alle critiche costruttive. Sappiamo che la maggior parte dei nostri numerosi lettori (circa 2.000 giornalieri in media, ma con picchi molto alti, che giungono ai 10.000 in alcune occasioni)  lo sa e ce lo testimonia. Sappiamo che non si può piacere a tutti e che fa parte del “gioco”. Per coloro che si ostinano a non voler capire questa linea di indirizzo: ce ne facciamo una ragione.

di Tim Black

Non è Stati Uniti contro Assad: è Stati Uniti contro Iran

Fonte: Comedonchisciotte

Se c’è un qualcosa che possa essere indicativo su quanto siano stati superficiali e provocatori gli attacchi aerei contro la Siria, questo è il rifiuto quasi disperato degli Stati Uniti e dei suoi alleati ad assumersi la responsabilità per le conseguenze, intenzionali o meno, degli attacchi.

Ci è stato detto che si è trattato di una missione mirata, auto-sufficiente, e che i suoi obiettivi sono stati completamente soddisfatti. Jim Mattis, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha definito gli attacchi “isolati” e niente più di questo. Fatto ancor più rivelatore, Boris Johnson, Segretario agli Esteri del Regno Unito, ha affermato che gli attacchi erano limitati a prevenire che il “tabù” delle armi chimiche fosse intaccato, affermando che “la guerra siriana andrà avanti come prima”. Continua a leggere

Mi piace al mattino l’odore dell’Impero in disfacimento

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di Aidan O’Brien

Mi piace al mattino l’odore dell’Impero in disfacimento

Fonte: Comedonchisciotte

Gore Vidal preferiva il caos all’ordine. Con la sua saggezza riteneva che le forze centrifughe creassero delle fratture e degli spazi in cui la libertà riusciva a fornicare.
Visto come stanno le cose, questo è quanto di meglio possiamo sperare. Potremmo però anche accontentarci di ciò che accade intorno a noi. Perchè l’ingannevole complotto della gang anglo-americana, che ha colmato gli ultimi 200 anni di imperialismo liberale, sta perdendo colpi. La grande illusione si sta disfacendo.
Anche la grande scacchiera non è nella migliore delle condizioni. La strategia anglo-americana per il controllo dell’Eurasia è stata fatta a pezzi dagli Euroasiatici. Il nonno dell’ISIS, Zbigniew Brzezinski, probabilmente si sta rotolando nella tomba. Secondo lui, la geopolitica era solo egemonia. E questa è una cosa che, al momento, nessuno possiede, meno di tutti gli Anglo-Americani. Continua a leggere

L’ipocrisia delle armi chimiche

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di Robert Fisk

L’ipocrisia delle armi chimiche

Fonte: Comedonchisciotte

L’ipocrisia di tutto ciò. Queste ignobili intenzioni. La noncuranza. Le vergognose bugie e scuse.

Non sto parlando del presidente USA dai tweet affrettati e impulsivi e dei suoi desideri di scappare dai raid della polizia sull’ufficio del suo avvocato -ovviamente c’è una connessione con la Russia.

E non sto parlando del suo ultimo scandalo. E’ possibile che in questo momento la vita con Melania non stia andando a gonfie vele. Meglio parlare di questo che sedersi con i generali e gli ex-generali e discutere seriamente di Russia e Siria.

Non sto parlando di Theresa May, che vuole evitare il discorso Brexit attraverso ogni tipo di distrazione possibile: gli attacchi di Salisbury, Douma -anche Trump. Quindi quando la povera signora pensava di aver ottenuto il consenso del Presidente USA, Trump ha telefonato a Macron. Cosa è tutta questa assurdità? Continua a leggere