“Verona’s Family”, parodia omosex dei personaggi più “odiati” del mondo cattolico e politico

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di Lucia Rezzonico

“La cellula sodomita veronese ha imparato l’ironia? Finalmente sono riusciti ad essere simpatici e mi fa piacere. Adoro la satira…se poi riescono a dare un volto a chi rappresenta il loro incubo peggiore, ancor meglio…Peccato che festeggino Halloween, che invece è una festa schifosa e satanica, che non fa affatto ridere, come, invece, la vignetta su di noi”– così Matteo Castagna, responsabile del Circolo christus Rex-Traditio, dopo aver ricevuto la locandina sottostante.

Da destra i volti del Sindaco di Verona Federico Sboarina, dietro di lui quello del Ministro per la Famiglia e la disabilità On. Lorenzo Fontana, poi dei consiglieri comunali veronesi On. Vito Comencini, Alberto Zelger, Carla Padovani (capogruppo Pd dissidente dal suo partito sui temi etici) e Andrea Bacciga, nonché del Responsabile di Christus Rex-Traditio Matteo Castagna:

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“Dio, Verona e Famiglia”, è qui la roccaforte identitaria

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Risultati immagini per no genderLa mozione di censura a Zelger si trasforma in un blando contentino alle minoranze per poter tornare a parlare di cose serie che riguardino i problemi di Verona

di Lucia Rezzonico

A Verona, le minoranze registrano una fragorosa sconfitta anche nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera, che avrebbe dovuto votare all’unanimità una mozione di censura per le parole, definite “omofobe” del leghista Alberto Zelger, cattolico conservatore, rilasciate alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”.

Non solo il documento è stato ritirato, ma dopo ben due ore di discussione tra i capigruppo, seguite ad una tranquillissima dichiarazione dell’interessato, che ha chiesto scusa se qualcuno si è sentito offeso dalle sue parole perché non era sua intenzione quella di offendere, senza ritrattare nulla di quanto affermato e chiedendo che la mozione di censura fosse ritirata. Cosa che è persino avvenuta.

E’ passato, senza la presenza in aula del Sindaco Federico Sboarina, dello stesso Alberto Zelger e di Andrea Bacciga, un “documentino di compromesso”, di cui già domani tutti si saranno dimenticati. Pareva una sorta di atto dovuto per salvare la faccia, dopo improvvide dichiarazioni, soprattutto da parte di alcuni consiglieri/e di maggioranza, che forse non hanno letto bene l’indirizzo etico della stessa o forse si son fatti/e prendere dal panico della gogna mediatica ma che di certo non possono credere che 50 omosessuali lasciati soli sull’isolotto del Trimelon ( in mezzo al lago di Garda) potrebbero tornare, dopo qualche anno, con prole propria… Continua a leggere

Verona pro vita: se previene l’aborto è per le donne!

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Risultati immagini per Alberto ZelgerLa sinistra globalista fa, come al solito, un uso ideologico di una legge sbagliata. Noi sosteniamo la maggioranza che ha approvato la mozione a difesa della vita e delle donne. (Christus Rex)

di ProVita

Francesca Romana Poleggi

Ha destato furore e scandalo, spaccature interne al PD, indignazione e costernazione da parte di illustri personaggi come la senatrice Monica Cirinnà, la mozione propostadal Consigliere Alberto Zelger (nella foto) che impegna il Comune  di Verona ad azioni concrete a favore delle donne incinte in difficoltà, atte a prevenire l’aborto.

Tra le sceneggiate e le mascherate delle femministe e di coloro che sostengono pervicacemente il punto, molti invocano il rispetto della legge 194.

Ebbene, la legge 194 dice, all’art. 1Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonche’ altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite». E poi all’art. 2 insiste che i consultori devo informare le donne sui diritti e i servizi sociali che hanno a disposizione in occasione di una gravidanza indesiderata «contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanzaI consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternita’ difficile dopo la nascita» (art.2, lett.d).

Sappiamo bene che queste parti della 194 sono state messe lì con l’unico scopo di gettare fumo negli occhi e far passare l‘aborto libero e a richiesta (cioè a prescindere da qualsivoglia motivazione) fino a tre mesi, e ben oltre se c’è pericolo per la salute della madre o se il bambino è imperfetto e va quindi eliminato eugeneticamente.  Ma al di là delle intenzioni, la carta canta: la mozione Zelger è – di fatto – un atto che dà “piena attuazione” alla infausta normativa in questione. Continua a leggere

NO ABORTO! CitizenGO e Comune di Roma si affronteranno in Tribunale

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Risultati immagini per orwell dire la veritàForse qualcuno, nel linciare politicamente e mediaticamente il consigliere comunale della Lega Alberto Zelger per avere detto un’ovvietà a “La Zanzara” su Radio24, ossia che se si lasciasse da solo un gruppo sodomiti su un’isola, dopo qualche decennio la specie sarebbe estinta, vorrebbe che il Comune di Verona si comportasse come quello di Roma? Aveva ragione George Orwell, laddove dice: “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (Matteo Castagna, “Christus Rex”)

di Filippo Savarese

La Fondazione CitizenGO Italia porterà in Tribunale il Comune di Roma per chiedere giustizia sull’assurda censura ideologica con cui lo scorso maggio ci hanno tappato la bocca, violando il nostro diritto (mio e tuo) di esprimere liberamente le nostre idee e i valori in cui io e te crediamo.

Vado in Tribunale a difendere la tua Libertà, caro compatriota!

Aiutami a sostenere le spese di questo processo storico = clicca qui!

Ricorderai senz’altro quel caso vergognoso: avevamo affisso per tutta Roma – pagando quanto dovuto – 50 manifesti sull’aborto, definendolo “la prima causa di femminicidio nel mondo” (infatti sono decine di milioni gli aborti procurati ogni anno nel mondo solo perché si tratta di feti femminili – quindi abbiamo detto la pura e semplice verità!).

Si scatenò un putiferio! Siamo stati attaccati dal partito cosiddetto “democratico”, dai collettivi antifascisti, dalla Lobby LGBT, dai circoli ultra-femministi, dalla stampa e dai media di sinistra. La Giunta Cinquestelle di Virginia Raggi, nell’arco di poche ore, decise che io e te non avevamo il diritto di dire la nostra opinione sull’aborto in Italia (dicendo cose vere). Continua a leggere

Ponti fascisti opere d’arte resistenti a tutto

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Ponti fascisti opere d'arte resistenti a tuttoEsempi di ingegneria e architettura che nemmeno l’Antifascismo butta giù

di Angela Di Pietro

Quando c’era Lui non solo i treni arrivavano in orario, ma i ponti non venivano mai giù ed ancor oggi resistono a tutto, anche all’Antifascismo due punto zero, all’incuria, all’assenza di manutenzione. Per i ponti costruiti in Italia nel ventennio fascista, su progettazione di insigni professionisti dell’epoca, era frequentemente utilizzato il toponimo “littorio”, o “del littorio”. Chiuso il conflitto bellico e con l’istituzione della Repubblica, nel 1946, i viadotti persero la denominazione “Littoria” e cambiarono nome (non faccia). Tutti quanti. Erano fatti bene, erano resistenti, ma sono stati destinati all’oblìo perché legati alla figura del duce.

Uno dei più importanti è senza ombra di dubbio il ponte littorio di Venezia, oggi noto come “ponte della Libertà”. A capo dei lavori di progettazione c’era l’ingegnere bresciano Eugenio Giuseppe Miozzi, esempio di onestà e capacità, che non ha neanche una via intestata perché uomini come lui sono considerati “da dimenticare”, come Mussolini.  Il lavoro più importante che gli fu affidato fu quello del ponte littorio (oggi ponte della Libertà) che collega automobilisticamente Venezia con la terraferma. Un’autostrada sull’acqua. La costruzione, larga 22 metri, fu realizzata in cemento armato e pietra, dalla “Ferrobeton” con grande rapidità, in soli 18 mesi. Il ponte fu inaugurato nel 1933 con il nome di “ponte Littorio” da Umberto II di Savoia insieme alla consorte Maria José del Belgio, presente anche Benito Mussolini. Ancora in Veneto”, nel comune di Verona, c’è il “ponte della Vittoria.  Era il 1925 quando…

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TGVerona.it – Saluto fascista Bacciga, due esposti in Procura

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Mentre il Consigliere Avv. Andrea Bacciga, preoccupatissimo, chiede già bevande di qualità, no arance e no perditempo per il futuro “gabbio”, dal suo sdraio in mezzo alla spiaggia… (n.d.r.)
14/08/2018 09:24

Sono stati presentati due esposti alla procura di Verona contro il consigliere di maggioranza Andrea Bacciga che lo scorso 26 luglio in aula si è rivolto ad alcune componenti del movimento Non una di Meno alzando il braccio destro teso dando vita ad una manifestazione fascista. Il gesto, ripetuto nell’aula, è stato visto da diverse persone: consiglieri comunali di opposizione e di maggioranza, esponenti della cittadinanza e naturalmente dalle esponenti del movimento Non una di meno, presenti in aula quel giorno perché era prevista la discussione di due mozioni proposte da due consiglieri della Lega Nord volte a dare ampio spazio alle associazioni cattoliche per contrastare l’aborto libero e gratuito e per sistematizzare il programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta e a carico della sanità pubblica.

Alcune attiviste di Non Una di Meno, movimento che a livello nazionale aveva deciso di opporsi all’approvazione delle due mozioni attraverso un’azione di pressione sui social network, avevano quel giorno deciso di mettere scena, così come già avvenuto in molte altre città e paesi del mondo, una protesta pacifica, il cui messaggio era trasmesso dall’abbigliamento. Indossavano cioè vestiti simili a quelli della serie tv The Handmaid’s Tale, cioè tuniche e mantelli rossi e copricapo bianchi. Nel libro e nella serie, le donne vestite in questo modo vivono come schiave sessuali e incubatrici viventi.

In seguito ai fatti accaduti nel corso della seduta del 26 luglio 2018 il consigliere Bacciga ha rivendicato il suo gesto in un tweet nel quale (a seguito del clamore derivato dal suo gesto e dalla denuncia pubblica di Non Una di Meno che ne ha chiesto le immediate dimissioni e che ha anticipato che avrebbe agito per vie legali) citava Benito Mussolini: “Se mi assolvete mi fate un piacere se mi condannate mi fate un onore”.

Sulla sua pagina Facebook il consigliere Bacciga ha anche pubblicato i numeri di telefono cellulare di due donne appartenenti al movimento Non Una di Meno, numeri tuttora visibili così come i commenti sessisti e denigratori nei loro confronti.

Nei due esposti presentati in procura dall’avvocata Federica Panizzo si ritiene che la condotta del Consigliere Comunale Andrea Bacciga integri il reato di cui all’art. 5 della legge n. 645 del 1952 (la cosiddetta legge Scelba). Bacciga, ostentando il saluto romano, ha messo in atto una manifestazione del disciolto partito fascista, comportamento che risulta ancora più grave visto che si è svolto all’interno dell’aula del Consiglio Comunale e che è stato fatto da una persona che è stata democraticamente eletta secondo le norme della Repubblica dello Stato Italiano e della sua Costituzione.

Il primo esposto è stato presentato da Non Una di Meno, il secondo sarà presentato tra qualche giorno da decine di cittadini e cittadine, alcuni e alcune delle quali appartenenti ad associazioni che hanno saputo, dai media, quanto accaduto nella seduta del Consiglio Comunale del 26 luglio.

Tra le associazioni ci sono, per ora: Circolo PinK, pianeta Milk Verona – LGBT Pianeta Center A.P.S., l’associazione sindacale Orma, il Circolo della Rosa, l’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, Isolina e

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Bacciga: il saluto diventa un caso nazionale

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https://www.repubblica.it/politica/2018/07/27/news/saluto_romano_destra_verona_consiglio_comunale-202795134/

E’ salita agli onori della stampa nazionale la bagarre, con saluto fascista, scoppiata a Palazzo Barbieri durante l’ultima seduta prima della pausa estiva. Un lungo articolo è stato dedicato dal “caso” dall’edizione online del Corriere della Sera.

Casus belli la mozione antoabortista del leghista Zelger che era attesa sulle balconate da un nutrito gruppo di contestatori, in particolare le attiviste di “Non una di Meno” che si sono presentate vestite da suore. Un clima teso, insomma, che è precipitato quando due consiglieri (Bertucco e Gennari) hanno visto Andrea Bacciga rivolgersi al pubblico delle attiviste con il saluto romano. A quel punto è scoppiata la bagarre sui banchi del consiglio comunale con rissa sfiorata, mentre dal pubblico volavano insulti. Alla fine la mozione Zelger non è stata discussa a causa del pandemonio scatenato. Ora le polemiche continuano con le attiviste di Non una di meno che chiedono le dimissioni del consigliere Bacciga e minacciano esposti in Procura e all’Ordine degli Avvocati.

Dal canto suo Bacciga nega “stavo solo salutando con la mano destra”.

Fonte: TGVerona di TeleNuovo

Su Google ampia rassegna stampa

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Andrea Bacciga, Bertucco ed Evola: note in margine ad una polemica

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Risultati immagini per Bacciga, Evola, BertuccoRiceviamo e pubblichiamo la “lettera del lettore” giunta stamane, che condividiamo sia nei contenuti che nei toni (N.d.R.)

A lato, il Consigliere Comunale Avv. Andrea Bacciga

dell’Avv. Abbondio Dal Bon

Spettabile Redazione,
intervengo a margine della stucchevole polemica innescata dal consigliere comunale di minoranza, e di sinistra, (a Verona, n.d.r.) Michele Bertucco.
Codesto consigliere, autoinsignitosi del ruolo di poliziotto del pensiero e di censore secondo i ristretti canoni del politicamente corretto, stigmatizza la proposta del consigliere comunale Andrea Bacciga di intitolare una via della nostra città all’artista e filosofo Julius Evola.
Giovi ricordare a questo signore come proprio autorevoli protagonisti del dibattito culturale, da sinistra, e non solo, ieri ed oggi abbiano, pur a diverso titolo, apprezzato la figura di Evola. Tra gli altri, in ordine sparso: Cesare Zavattini, Fellini, Lucio Dalla, Roberto Saviano, Massimo Cacciari, Franco Volpi, Antonio Gnoli e Giuseppe Sinopoli.

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Verona, 26/04 Fortezza Europa: SERGIO RAMELLI, LA VIA DA NON SCORDARE

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di Redazione

Su iniziativa del Consigliere Comunale Avv. Andrea Bacciga e con il patrocinio del Comune di Verona (Presidenza del Consiglio), l’Associazione Culturale Fortezza Europa (di cui fa parte anche il nostro Matteo Castagna) organizza una serata per ricordare il sacrificio di Sergio Ramelli, giovanissimo militante del Fronte della Gioventù, trucidato con una chiave inglese da militanti di Avanguardia Operaia, ovvero dalla barbarie comunista, davanti a scuola, a Milano. Tra la zona stadio e la stazione, a Verona, da alcuni anni ci sono una via ed una targa a lui dedicate. Sergio morì, dopo un mese di agonia, il 29 Aprile 1975. Anche quest’anno a Milano, Domenica 29 Aprile migliaia di persone, tra cui una nostra delegazione, lo ricorderanno.

COMMENTO E FOTO DELLA CONFERENZA SI POSSONO VEDERE SU:

https://www.facebook.com/fortezzaeuropa/?hc_ref=ARSp_GmwS-9-B mAJ85pOXdsPV6oDUp9Izm69IgYeqw4crFazjS3om4in1fFslB5c60&fref=nf Continua a leggere

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