VIGANO’: “LA FIGURA DI CRISTO È ASSENTE NEL DOCUMENTO SUL SINODO PER L’AMAZZONIA”
di Martin M. Barillas
ROMA, 2 agosto 2019 (LifeSiteNews) – L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affermato che il sinodo di ottobre sull’Amazzonia rappresenta il trionfo dello sforzo portato avanti per decenni da parte dei gesuiti e dei loro sostenitori di ricostruire (o demolire le ultime festigia della Chiesa, n.d.r.) la Chiesa cattolica.
“Dov’è il messaggio cristiano qui?”, si domanda l’arcivescovo Viganò nei confronti dell’Instrumentum laboris del Sinodo, che l’ex capo della Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Muller e il cardinale dei dubia, Walter Brandmüller, hanno criticato sia per aver diffuso un “falso insegnamento” che per essere “eretico”. Mons. Viganò ha discusso il documento di lavoro in un’intervista concessa al dott. Robert Moynihan di Inside the Vatican.
“In effetti, la figura di Cristo è assente”, ha osservato. “L’Instrumentum laboris del Sinodo testimonia l’emergere di una teologia cattolica post-cristiana, ora, in questo momento. E questo è molto preoccupante. È contro tutto ciò per cui ho lavorato e creduto lungo tutta la mia vita”.
Viganò ha anche denunciato che il documento di lavoro mostra influenze della Teologia della Liberazione, una teologia sviluppatasi in America Latina negli anni ’60 e che cercava di conciliare gli insegnamenti cattolici con elementi del marxismo rivoluzionario. Mons. Viganò suggerisce che papa Francesco, un gesuita, sia solidale con la Teologia della Liberazione. I sacerdoti gesuiti sono attivi da tempo nelle cause sociali in luoghi poveri dell’America Latina come la regione amazzonica. Nel suo libro “I Gesuiti: La Compagnia di Gesù e il tradimento della Chiesa cattolica romana”, p. Malachi Martin ha raccontato l’esempio dei sacerdoti gesuiti nelle lotte armate e nei governi rivoluzionari, come quello Sandinista del Nicaragua. Continua a leggere