La Setta Divina

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di Redazione

Il brillante giornalista Ferruccio Pinotti, veronese, col quale abbiamo già presentato quattro libri nel corso degli anni, ha scritto la sua nuova fatica sul movimento carismatico dei Focolarini.

Amico e, certamente non d’idee della nostra area, gli vanno riconosciuti intelligenza, preparazione e capacità d’analisi d’ottimo giornalista. Il libro è da ieri in ogni libreria e acquistabile sulle principali piattaforme web.

Il libro – E’ lungo l’elenco delle contraddizioni che emergono da questa grande inchiesta sul Movimento dei Focolari, una realtà ecclesiale per molti aspetti sconosciuta, nonostante conti due milioni di aderenti in tutto il mondo. Fondato nel 1943 da Chiara Lubich, una figura controversa ma avviata verso la canonizzazione, il Movimento è attivo oggi, a livello internazionale, negli ambiti della formazione, della cultura e della politica – con scuole, gruppi editoriali, istituti di ricerca – e soprattutto opera in campo economico con le attività delle cittadelle, veri centri produttivi, e attraverso migliaia di cooperative e imprese collegate alla rete dell’Economia di Comunione. Un’organizzazione laicale potente, che ha validi sostegni nella Chiesa. Ma che, da qualche anno, è oggetto di severe contestazioni: un folto gruppo di ex appartenenti, in Italia e in altri Paesi, denuncia fenomeni di manipolazione psicologica, sfruttamento del lavoro, censure. Ferruccio Pinotti, che ha studiato a lungo le derive integraliste delle associazioni cattoliche internazionali, ha raccolto in questo libro una documentazione sul mondo dei Focolari e una serie di interviste esclusive di testimoni, ex focolarini, teologi ed esperti: il risultato è un reportage arricchito da un dossier inedito, che dà voce a drammatiche esperienze esistenziali e osserva dall’interno l’ambiente del Movimento, facendone emergere le problematiche e illuminandone i punti oscuri.

VIGANO’: “LA FIGURA DI CRISTO È ASSENTE NEL DOCUMENTO SUL SINODO PER L’AMAZZONIA”

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“CONCILIARATE” (N.d.R.)

di Martin M. Barillas

ROMA, 2 agosto 2019 (LifeSiteNews) – L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affermato che il sinodo di ottobre sull’Amazzonia rappresenta il trionfo dello sforzo portato avanti per decenni da parte dei gesuiti e dei loro sostenitori di ricostruire (o demolire le ultime festigia della Chiesa, n.d.r.) la Chiesa cattolica.

“Dov’è il messaggio cristiano qui?”, si domanda l’arcivescovo Viganò nei confronti dell’Instrumentum laboris del Sinodo, che l’ex capo della Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Muller e il cardinale dei dubia, Walter Brandmüller, hanno criticato sia per aver diffuso un “falso insegnamento” che per essere “eretico”. Mons. Viganò ha discusso il documento di lavoro in un’intervista concessa al dott. Robert Moynihan di Inside the Vatican.

“In effetti, la figura di Cristo è assente”, ha osservato. “L’Instrumentum laboris del Sinodo testimonia l’emergere di una teologia cattolica post-cristiana, ora, in questo momento. E questo è molto preoccupante. È contro tutto ciò per cui ho lavorato e creduto lungo tutta la mia vita”.

Viganò ha anche denunciato che il documento di lavoro mostra influenze della Teologia della Liberazione, una teologia sviluppatasi in America Latina negli anni ’60 e che cercava di conciliare gli insegnamenti cattolici con elementi del marxismo rivoluzionario. Mons. Viganò suggerisce che papa Francesco, un gesuita, sia solidale con la Teologia della Liberazione. I sacerdoti gesuiti sono attivi da tempo nelle cause sociali in luoghi poveri dell’America Latina come la regione amazzonica. Nel suo libro “I Gesuiti: La Compagnia di Gesù e il tradimento della Chiesa cattolica romana”, p. Malachi Martin ha raccontato l’esempio dei sacerdoti gesuiti nelle lotte armate e nei governi rivoluzionari, come quello Sandinista del Nicaragua. Continua a leggere

Matteo Castagna a Canale italia: “Bergoglio chiarisca sulle coperture”. “Salvini? Il popolo è con lui”

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di Lucia Rezzonico

Ieri, Domenica 26 Agosto, il nostro Responsabile Matteo Castagna è stato nuovamente ospite della trasmissione “Notizie Oggi” su Canale Italia, emittente nazionale e internazionale (grazie al satellite) condotta da Gianluca Versace. Il video integrale della trasmissione si trova in cinque parti sul sito internet www.canaleitalia.it al link “programmi”  e poi “Notizie Oggi” del 26 Agosto.

Versace ha nuovamente presentato, come nel corso della puntata del 13/08 l’importante ed interessante, ma non facile saggio di Castagna: “CATTOLICI TRA EUROPEISMO E POPULISMO” (Edizioni Solfanelli) che si può acquistare inviando una mail coi propri dati a christusrex@libero.it  ed effettuando il pagamento di € 17,00 + 2 di spese di spedizione (€ 19,00 in tutto) o recandosi in posta o presso le tabaccherie con Lottomatica e caricando la Postepay n. 4023600944551516 e C.F.: RNLSLV72B64L781I oppure con bonifico bancario intestato a Matteo Castagna: IT30G0622511731615257645207  oppure direttamente presso la casa editrice Solfanelli: http://www.edizionisolfanelli.it/cattolicitraeuropeismo.htm

Anche questa volta, ospite lo scrittore Luciano Lincetto, poi l’imprenditore Biolcati ed un esponente curdo.  Continua a leggere

RIMINI: CL, OPERE E AFFARI

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Alcuni anni fa presentammo, a Verona, con l’autore Ferruccio Pinotti, il libro a lato. Fu presso la libreria Minerva, che ora non c’è più. Ma l’argomento fu molto sentito. Parlarono ex ciellini e ci fu una gran partecipazione. Oggi, i temi del saggio si ripropongono, più attuali che mai…

L’OPINIONE

di Roberto Pecchioli

A fine agosto è il tempo dell’incontro annuale di Comunione e Liberazione. Lo chiamano meeting, e già questo non ci piace, convinti che una delle ragioni della decadenza nazionale sia la colonizzazione culturale cui si è assoggettata. Chi scrive è ancora credente per due ragioni: la grazia immeritata della fede, dono gratuito dell’Altissimo e la lontananza da ogni movimento e associazione religiosa. Cresciuto nel culto di Don Bosco, i cui salesiani dettero un’educazione e un mestiere al proprio padre, l’estensore di queste note conobbe CL verso i vent’anni, all’università, senza aver mai neppure udito il nome di Don Giussani. Militante di destra con tutte le difficoltà e i drammi dell’epoca, era naturale la simpatia per quelle ragazze (erano in maggioranza donne) che sfidavano l’egemonia – e la violenza – delle legioni rosse. Leggemmo poi i libri di Don Gius e quello che ci piacque fu soprattutto il fatto di considerare l’incarnazione come un “evento”, Dio che irrompe nella storia, ne cambia il corso, restituisce all’uomo il suo destino eterno. Gesù, nel messaggio di Giussani, era vero Dio pur rimanendo uomo, con i limiti, le sofferenze, perfino le arrabbiature dei mortali.

Tanta strada è passata sotto i ponti, adesso non riusciamo più a simpatizzare per i ciellini. Grande il fondatore, splendida la loro creatura editoriale, Il Sabato, che dette voce per anni a chi voce non aveva, nel coro assordante. Nel tempo, ci pare che siano accadute due pessime cose; ne parliamo sussurrando, non conosciamo a sufficienza la realtà, soprattutto ci è sconosciuto l’interno della creatura del prete di Desio. Da un lato, la burocratizzazione, il potere, la persistenza degli aggregati, la struttura che si rafforza, diventa armatura e si fa fine a se stessa. Un fenomeno comune, ma assai grave laddove l’ispirazione è quella di agire a gloria di Dio. La Compagnia delle Opere, le aziende, le cooperative, l’entrata a vele spiegate nella sanità e in mille altri affari, cioè nel profitto, qualche scivolone pesante di uomini di vertice come Formigoni. Continua a leggere

Perché la pena di morte è cristiana

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PERCHE' LA PENA DI MORTE E' CRISTIANA

PERCHE’ LA PENA DI MORTE E’ CRISTIANA

“Ma guarda, c’è qualcuno che ancora crede che a “questa” (neo)Chiesa sia rimasto un briciolo  di autorità!”. Così mi son detto quando ho ricevuto lettere irate e  addolorate,  e amici mi hanno girato articoli critici sull’ultimo atto di Bergoglio: la correzione del Catechismo  sulla pena di morte.  Per duemila anni la Chiesa, i suoi santi e  dottori  (quindi infallibili) hanno …

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Suona la sveglia per molti conciliari: basta 8×1000 a Bergoglio e linea sovranista!

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Fedeli alla linea. Di Salvinidi Manuel Fondato

Viminale sommerso di messaggi di solidarietà. “Famiglia cristiana ti attacca? Infischiatene, noi credenti siamo dalla tua parte”

Una mano che si leva verso, il volto di uno sconcertato Matteo Salvini; sotto, il titolo: «Vade retro Salvini». La copertina di Famiglia Cristiana, com’era prevedibile ha scatenato numerose polemiche. «Niente di personale o ideologico. Si tratta di Vangelo» ha precisato il settimanale che, dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare, ha fatto il punto sull’impegno della Chiesa italiana, «contro certi toni sprezzanti e non evangelici». «L’accostamento a Satana mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l’ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare tanto» la replica del Ministro degli Interni.

Ma il popolo cattolico da che parte si è schierato? A giudicare dalla mole di messaggi pervenuti direttamente a Salvini nettamente dalla sua parte. «Famiglia Cristiana oltraggia gravissimamente il Ministro degli Interni in carica. Famiglia Cristiana chieda pubblicamente scusa al Ministro degli Interni e agli Italiani e pubblichi in prima pagina il prete pedofilo di Calenzano…#castrazione #pretipedofili. Si emanino leggi pesantissime per i reati di Pedofilia» scrive Massimiliano. Continua a leggere

Otto per mille: il “record” negativo c’è stato con Bergoglio

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Nella lettura, il lettore consideri che l’autore del testo è sedeplenista, quindi attribuisce titoli ecclesiastici cattolici ai conciliari (n.d.r.)

di Giuseppe Aloisi

Il 2017 è stato l’anno in cui gli italiani hanno deciso di destinare meno il loro 8 per mille alla Chiesa cattolica (conciliare, n.d.r.)

Papa Francesco, in quel periodo, era al suo quarto anno al soglio di Pietro. Ci vorrà del tempo per conoscere le statistiche relative all’anno corrente.

Certo: con l’ex arcivescovo di Buenos Aires al vertice del Vaticano, almeno nelle fasi iniziali del pontificato, si è assistito a una vera e propria ripresa dei numeri. Poi, però, è stato toccato il “record” in negativo. Una medesima discesa sembra aver riguardato la quantità delle persone recatesi alle udienze durante il primo quinquennio dell’argentino.

Questo e altri dati sull’8 per mille sono stati sviscerati dal vaticanista Sandro Magister sul suo blog de L’Espresso. Curioso notare come a raggiungere il maggior numero di ‘adesioni’ sia stato, durante il 2011, papa Joseph Ratzinger, che buona parte dei media neoliberal hanno descritto invece come un teologo “difficile” e incapace di suscitare una qualsivoglia simpatia nei fedeli. Lo stesso Benedetto XVI, c’è da specificare, è stato il pontefice sotto il cui regno le sottoscrizioni hanno subito una battuta d’arresto: è avvenuto durante l’ultimo anno da Papa del “mite professore” di Tubinga. Continua a leggere

Bergoglio, i conciliari e le vergogne della tradizione

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di Matteo Castagna

Per parte tradizionalista, oramai ridotta a coloro (chierici e laici) che non riconoscono la “gerarchia conciliare” come legittima, si scorge una certa ritrosia alla sguaiata contestazione di Bergoglio, rispetto ai predecessori, perché potrebbe sembrare che la crisi e i problemi nascano con lui, quasi ottenendo il risultato di “assolvere” tutti gli altri, per conseguenza.

Ritengo che non sia sbagliato ritenere limitato attaccare per le sue bizzarrie o espressioni eretiche solo il perito chimico argentino, perché chi vuole (e deve) avere una visione d’insieme deve iniziare la panoramica su quanto accaduto a livello ecclesiale e quindi, criticare duramente documenti e persone, almeno dal Concilio Vaticano II (1962-1965). Indetto da Roncalli, proseguito e terminato da Montini, quest’assise ha posto le basi per una mutazione genetica, sul piano umano, della Chiesa ufficiale. Non potendo, però, Essa trasformarsi ma tramandarsi, in quanto il Corpo Mistico di Cristo è solo in continuità con il Suo Fondatore, siamo costretti a ritenere che il Vaticano 2 non sia stato un Concilio della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quanto un Conciliabolo della “Contro-Chiesa”, composta da chierici decaduti, infiltrati d’ideologia liberale e social-comunista, teologicamente modernisti (“modernismo è la sintesi di tutte le eresie” – San Pio X). Preparato da tempo nelle logge, trovò terreno fertile in Roncalli, mentre Sua Santità Pio XII si rifiutò di indirlo, poiché aveva colto la volontà sediziosa dei cosiddetti novatori. Tutti i predecessori di Papa Pacelli avevano, peraltro, rifiutato energicamente l’abbraccio con la modernità, intesa come l’adeguamento ai peccati contro Dio e contro il prossimo, da sempre condannati, ma spacciato per misericordia e carità (sic!). Continua a leggere

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