La condanna del modernismo sociale in nome di Cristo Re
Segnalazione del Centro Studi Federici
Segnalazione del Centro Studi Federici
Segnalazione di CitizenGo
Ciao Matteo, Se mai avessi avuto dei dubbi, ora è ufficiale: la RAI ha deciso di dichiarare guerra a te e a tutti i cristiani! Durante la serata d’avvio del festival di Sanremo, Achille Lauro, il figlioccio gender fluid senza arte né parte di mamma RAI e di papà Amadeus, ha promosso una esibizione blasfema del suo brano “Domenica”, profanando il sacramento del battesimo: si è inginocchiato battezzandosi da solo davanti al pubblico. Uno scempio! No, ad Amadeus e ai suoi non sono bastati i messaggi blasfemi e irrisori della scorsa edizione che hanno offeso milioni di cristiani durante il sacro periodo quaresimale. Probabilmente perché non si tratta di un caso. La RAI ha coscientemente deciso di rinunciare al suo ruolo di servizio pubblico per abbracciare una crociata ideologica contro la fede di milioni di cristiani. Soltanto due giorni fa, Don Giuse Trần Ngọc Thanh, padre domenicano, è stato brutalmente accoltellato e ucciso in Vietnam mentre stava confessando. Due settimane fa, tre sorelle cristiane, Lahore, Sajida e Abida sono state rapite, abusate e uccise in Pakistan. Na’omi aveva solo 12 anni e Blessing 15 quando sono stati fatti a pezzi l’anno scorso con un machete nel villaggio di Yelwa Zangam, vicino a Jos, in Nigeria, solo perché erano cristiani. Secondo l’ultimo rapporto di Open Dors, sono più di 360 milioni i cristiani perseguitati, rapiti, abusati e uccisi nel mondo a causa di quel battesimo che in maniera meschina e senza alcun pudore è stato deriso pubblicamente da Achille Lauro sul palco di Sanremo, con il mutuo consenso di Amadeus e della RAI. Un tale gesto non può essere tollerato e non può restare impunito! Uno scempio mandato in onda in prima visione e proiettato nelle case di milioni di famiglie, le stesse che sono costrette a finanziare questo schifo.
Non possiamo accettare che il servizio radiotelevisivo italiano promuova, in spettacoli pagati con i soldi di noi contribuenti, personaggi che profilano messaggi atti a umiliare, mortificare e ridicolizzare con tale bassezza la fede di milioni di cristiani, gli stessi che vengono brutalmente uccisi in tutto il mondo. È giunta l’ora di ribellarsi e di fare in modo che vengano presi seri provvedimenti nei confronti dei responsabili. Se sei indignato quanto me, firma subito la petizione per far ascoltare la tua voce! Ti prego, non lasciare che questo gesto blasfemo rimanga impunito. Matteo Fraioli e tutto il team di CitizenGO P.S: quanto sta accadendo al festival di Sanremo non è più tollerabile. È giunto il momento di ribellarsi nei confronti di chi ha deciso di utilizzare il mio ed il tuo canone per finanziare contenuti blasfemi e contrari alla famiglia. Per fermare tutto ciò, ho bisogno del tuo prezioso aiuto: una volta firmata la petizione, ti chiedo di condividerla su tutte le tue piattaforme social e con tutti i tuoi contatti. Così facendo ne triplicherai l’impatto. Più persone si uniranno a noi e più saremo in grado di farci ascoltare! Maggiori informazioni:
Achille Lauro si battezza sul palco: piovono accuse di blasfemia (Il Giornale)
https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/achille-lauro-si-battezza-sul-palco-gi-bufera-sanremo-2006901.html Achille Lauro e l’auto-battesimo a Sanremo 2022: la polemica e le critiche (Corriere della sera)
https://www.corriere.it/spettacoli/festival-sanremo/notizie/achille-lauro-battesimo-polemica-sanremo-d0779746-83a4-11ec-8b4d-f6a994519d2e.shtml Sanremo 2022, Achille Lauro si battezza a petto nudo e il web si divide (Il secolo XIX)
https://www.ilsecoloxix.it/cultura-e-spettacoli/2022/02/01/news/sanremo-2022-achille-lauro-si-battezza-a-petto-nudo-e-il-web-si-divide-1.41190601 |
Anche quest’anno, una delegazione di “Christus Rex” ha partecipato all’interessantissima ed edificante giornata per la Regalità Sociale di Gesù Cristo, organizzata dall’Istituto Mater Boni Consilii, col consueto zelo apostolico di don Ugo Carandino e la grande preparazione di don Francesco Ricossa, Superiore dell’IMBC.
Segnalazione del Centro Studi Federici
di Matteo Castagna sul quotidiano veneto on-line www.vvox.it
Con 21 voti a favore e 6 contrari è passata la mozione 434/2018, che dichiara Verona “città della Vita” e prevede di sostenere associazioni e iniziative anti-abortiste. Come si sa, il Pd ne è uscito demolito perché la capogruppo Carla Padovani, già nota da anni per le sue posizioni “pro life”, ha votato con la maggioranza di centrodestra. Eppure, se si va a leggere la mozione, non vi si trova nulla di particolarmente strano, perché il sindaco Federico Sboarina e la sua giunta s’impegnano a fare quel che è già previsto dalla legge 194 del ‘78, che nessun consiglio comunale ha competenza di modificare o abrogare.
Tra le opposizioni siedono anche l’ex sindaco Flavio Tosi, la sua compagna ex senatrice Patrizia Bisinella e un altro paio di fedelissimi. Pur dichiarandosi di centrodestra, si sono uniti al Pd (cosa non nuova a Tosi, che ha avuto una lunga ma catastrofica liason con Matteo Renzi) nella feroce contestazione contro il consigliere Alberto Zelger (Lega) sulle sue frasi sugli omosessuali.
Il consigliere di minoranza Tosi, tra l’altro, ha detto a Sboarina che «amministra accogliendo le istanze più oscurantiste, medioevali e reazionarie della sua maggioranza politica che rappresenta solo una piccola fetta dei veronesi». Continua a leggere
Segnalazione di Sigfrido Ranucci
Corruzione, Formigoni condannato in appello a sette anni e mezzo
Pena aumentata del 25%, da 6 anni a sette e mezzo, per l’ex senatore ed ex presidente della Regione Lombardia Roberto #Formigoni, al termine del processo di secondo grado legato al crac dell’ospedale San Raffaele di Milano e al dissesto finanziario della Fondazione Maugeri di Pavia. Per Formigoni, oltre alla pena, è stata aggravata anche l’interdizione dai pubblici uffici, da 6 anni a “in perpetuo”. L’accusa è corruzione: l’allora governatore avrebbe ottenuto una serie di utilità, tra cui l’uso di yacht, vacanze e cene, per favorire i due enti con delibere di giunta per circa 200 milioni di rimborsi pubblici. L’ex assessore Antonio Simone e il faccendiere Pierangelo Daccò hanno patteggiato uscendo così dal processo. #Report ha seguito la vicenda in tre inchieste di Alberto Nerazzini: “La divina provvidenza” del 11/12/2011 (https://bit.ly/2MKPV6A), “Il papa re” del 04/11/2012 (http://bit.ly/2xxobMZ) e “Do ut des” del 05/05/2013 (http://bit.ly/2xz5W9Z)
#Report #prossimamente su Rai3
VEDI: https://www.raiplay.it/social/video/2012/11/Report-del-04112012-76bb2ae3-3193-4eee-96e3-68b7ee371f8b.html?wt_mc=2.social.fb.rai3_Report.&wt/ Continua a leggere
Dovrà risarcire un imprenditore diffamato
RECIDIVO
Lo scrittore e la Mondadori non hanno rettificato un passaggio su cui si era già espresso il giudice
Roberto Saviano e la Mondadori Libri sono stati condannati a versare in solido 15mila euro a un imprenditore, già risarcito con 30mila euro quattro anni fa per via di una sentenza diventata definitiva. Questo perché lo scrittore non ha rettificato il passaggio del libro “Gomorra” in cui Vincenzo Boccolato, incensurato e residente all’estero, viene descritto come esponente di un clan di camorra. Lo hanno reso noto gli avvocati Alessandro Santoro, Sandra Salvigni e Daniela Mirabile, legali di Boccolato, i quali spiegano che il provvedimento, depositato tre giorni fa, è stato firmato dal giudice della prima sezione civile di Milano Angelo Claudio Ricciardi.
In sintesi Saviano e la casa editrice hanno ritenuto di continuare a ristampare la stessa edizione senza depurarla delle espressioni diffamatorie sanzionate nella prima condanna. Circostanza che il giudice ha valutato come “nuovo illecito diffamatorio”.
https://www.iltempo.it/cronache/2018/08/11/news/roberto-saviano-condannato-diffamazione-gomorra-condanna-vincenzo-boccolato-imprenditore-clan-camorra-1081722/ Continua a leggere
Sabato 17 alle 17.30 Danilo Quinto sarà ospite del nostro Circolo Christus Rex – Traditio a Verona presso la sede G.S.V.V. in Via Albere 43 e sarà a disposizione della stampa per rispondere ad eventuali domande anche inerenti il suo calvario giudiziario.
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Il 22 febbraio, se non ci saranno ulteriori rinvii, Danilo Quinto, sarà processato per diffamazione a mezzo stampa. Quinto, ex tesoriere del Partito Radicale, è autore di un libro dal titolo Da servo di Pannella a figlio libero di Dio (Fede e Cultura, Verona 2012, con una prefazione di S. E. mons. Luigi Negri), in cui racconta dettagliatamente i retroscena del potere del Partito radicale, nelle cui fila ha trascorso una parte significativa della propria vita.
Dopo essere già stato condannato per avere sottratto al Partito radicale gli stipendi che non aveva riscosso, ora è stato rinviato a giudizio per decreto (senza essere mai stato ascoltato, quindi) dopo 4 anni dalla pubblicazione del suo libro, per 2 parole scritte in corsivo (servo sciocco), riferite ad un ex deputato radicale.
Una metafora, scritta in un libro in cui egli stesso si definiva servo di Pannella e che conteneva dure e documentate accuse nei confronti dei radicali e di molti personaggi – che si autodefiniscono cattolici – a loro ancora attualmente collegati. Marco Tosatti, sul suo blog Stilum Curiae giustamente osserva: «Nel 2018 in Italia è possibile dover subire un processo per aver scritto frasi del genere, e forse anche essere condannati, quando ogni giorno sui giornali, sui social e in televisione siamo testimoni di accuse a attacchi di ben altra gravità? Purtroppo temiamo di essere buoni profeti se diciamo che i mass media mainstream, quelli che si stracciano le vesti su ogni ombra di – ismo possibile, specialmente se di realtà assai flebile, non se ne occuperanno; e certamente non in maniera critica, dal momento che la controparte è l’area Radicale, che come sappiamo ha permeato giornali, classe politica e ha allungato le sue propaggini anche sotto il Cupolone. Così come tacerà certamente – speriamo di sbagliarci – l’Ordine dei Giornalisti, che ben dovrebbe riconoscere in accuse del genere un serio attentato alla libertà di espressione e opinione». Continua a leggere
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