“Rischiamo il lockdown energetico. Le bollette sono quintuplicate”

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Granelli (Confartigianato): “Senza aiuti tante aziende chiuderanno”

I prezzi del gas alle stelle rischiano di far fallire migliaia di imprese anche nell’artigianato: quale è la situazione? “Siamo molto preoccupati– spiega Marco Granelli, presidente di Confartigianato–. Le nostre aziende, negli ultimi dodici mesi, hanno subito rincari che sfiorano il 500%. Per fare un esempio, una nostra azienda del settore alimentare con venti addetti, lo scorso anno pagava per l’energia elettrica circa 2.900 euro. Oggi, a parità di consumi, paga 13.800 euro. Finora gli imprenditori hanno resistito. Ma, se la corsa del prezzo del gas non si fermerà, le bollette in autunno saranno insostenibili. Molti imprenditori hanno già dichiarato l’intenzione di interrompere o ridurre la produzione, piuttosto che lavorare in perdita. Nei prossimi mesi rischiamo l’escalation dei casi di lockdown energetico da parte degli artigiani e delle piccole imprese italiane”.

Rincari bollette luce e gas: il fallimento degli aiuti. Bonus e rate non bastano

Come fronteggiare questa nuova emergenza nell’immediato?

“Il caro energia è la priorità da affrontare subito e deve rimanere in testa all’agenda di impegni del prossimo governo. Immediatamente devono essere confermate e potenziate le misure già attuate da questo esecutivo. Quindi azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. E va fissato un tetto europeo al prezzo del gas”.

Quali misure strutturali dovrà avviare il nuovo governo?

“Le cause dei rincari vanno affrontate rapidamente. Devono essere sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare comunità energetiche e per incrementare l’autoproduzione.È anche fondamentale intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Questo per dire che dobbiamo finalmente sciogliere, con interventi riformatori, i vecchi, storici nodi irrisolti della politica energetica”.

Bisogna agire subito?

“Sì, non c’ è tempo da perdere. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo ha fatto e sta ancora facendo per cercare di rimanere aperto”.