Ennesima follia BLM: “Abbattete le statue di Cristo bianco. E’ simbolo della supremazia “

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Segnalazione M.T.

di Pietro Sighel

Sembra si alimenti sempre di più l’odio scellerato della sinistra americana e dei Black Lives Matter verso le statue occidentali.

Il gruppo che si potrebbe definire anti monumentalista, si è da tempo prefissato l’obiettivo di distruggere qualunque monumento che rappresenti l’occidente. Per loro, l’occidente è simbolo di rovina e di distruzione.

Nel mirino dell’associazione anti razzista questa volta è finito nientemeno che l’onnipotente. Cristo.

Secondo costoro, ed in particolare a parere dell’attivista scrittore Shaun King, tutte le statue di Cristo bianco dovranno essere distrutte.

Gesù, da ora in poi, in America dovrà essere solamente nero. King si è scagliato contro le statue su Twitter.

Lo scrittore ha infatti specificato  quanto sia acclarato che il figlio di Dio avesse la pelle olivastra e l’aspetto da meridionale. La sua raffigurazione da uomo occidentale sarebbe infatti solamente una forma di supremazia bianca.

Penso che anche le statue del cristo raffigurato come un europeo bianco dovrebbero essere buttate giù, sono una forma di supremazia bianca- scrive nel tweet lo scrittore- Nella Bibbia quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi e mimetizzarsi, indovinate dove sono andati? In Egitto e non in Danimarca. Abbatteteli”.

Naturalmente da tutti gli Stati Uniti sono piovute critiche e condanne di queste frasi che fanno riflettere quanto in là si sia spinto l’accanimento verso qualunque cosa sia occidentale e non nera.

(SP)

Fonte: https://www.lavocedeltrentino.it/2021/10/06/ennesima-follia-blm-abbattete-le-statue-di-cristo-bianco-e-simbolo-della-supremazia/

Per quanto ancora continueremo a far finta che i Palestinesi non siano un popolo?

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di Robert Fisk

Per quanto ancora continueremo a far finta che i Palestinesi non sono un popolo?

Fonte: Comedonchisciotte

Mostruoso. Spaventoso. Perverso. E’ strano come oggi, in Medio Oriente, manchino semplicemente la parole. Sessanta Palestinesi morti. In un giorno. Duemilaquattrocento feriti, più della metà da proiettili veri. In un giorno. Questi numeri sono un oltraggio, una fuga dalla moralità, un motivo di infamia per ogni esercito.

E noi dovremmo credere che l’esercito israeliano sia quello della “purezza delle armi”? E abbiamo un’altra domanda da fare. Se questa settimana ci sono 60 Palestinesi morti al giorno, che cosa succederà se la prossima settimana ce ne saranno 600? O 6.000 il mese prossimo? Le squallide giustificazioni di Israele (e la rozza risposta americana) sollevano esattamente questo interrogativo. Se adesso riusciamo ad accettare un massacro di questa magnitudine, quanto potrà reggere il nostro sistema immunitario nei giorni, nelle settimane e nei mesi a venire? Continua a leggere